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Mese: Aprile 2017

RESISTENZE
Uber Pulga, il partigiano in camicia nera morto per l’Italia di domani

Si avvicina il 25 aprile, l’anniversario, o meglio la festa della Liberazione dalle truppe naziste e dal regime fascista. Come dimostrano i casi di Roma e Milano, anche quest’anno molto probabilmente porterà dibattiti – e diatribe – più o meno ideologici, quasi di sicuro molto poco ‘storici’, sulle esperienze e le narrazioni memoriali della Resistenza, dei vinti e dei vincitori, di quella lotta per la libertà, che è stata anche una guerra civile, importante quanto tragica, in tutta la sua umana miseria e nobiltà.
In quest’epoca pericolosa, mentre di nuovo soffiano sull’umanità venti di guerra, persino nucleare, venti che in alcuni regioni del mondo non hanno mai smesso di scuotere le vite, mentre razzismo e intolleranza hanno rialzato la testa e di nuovo sentiamo slogan che speravamo consegnati al nostro passato più buio; in quest’epoca si può e si deve andare orgogliosi di quella ribellione, ma allo stesso tempo si possono e si devono affrontare i drammi che inevitabilmente la guerra e la violenza provocano, strappi e divisioni fra la gente e nelle famiglie. E a volte persino all’interno di una stessa persona, come racconta ‘Un partigiano in camicia nera’, del giornalista Alessandro Carlini, uscito per Chiarelettere lo scorso febbraio.
Partigiano e fascista, eroe e traditore, spia e disertore, pluridecorato di Salò e uomo della Resistenza, Uber Pulga è stato al tempo stesso un vincitore e un vinto e ha ripercorso in modo drammatico il travaglio di molti italiani. Tanti sono stati i “voltagabbana” per opportunismo, ma non Pulga, almeno secondo Carlini, che ha pagato con la vita la propria conversione e che prima di essere fucilato, due mesi prima di quel 25 aprile, ha gridato: “Viva l’Italia!”

Più volte la storia di Uber incrocia quella con la S maiuscola. Classe 1919, allevato con libro, moschetto e vanga nella Bassa mantovana, nel 1942 combatte i partigiani nei Balcani con rastrellamenti ed esecuzioni sommarie, l’8 settembre del 1943 è fra gli ‘ammutinati’ della Nembo, che dopo aver ucciso il loro comandante decidono di restare a fianco dei tedeschi, in Germania viene addestrato al controspionaggio e spedito a Reggio Emilia per la sua missione come infiltrato fra i gruppi partigiani. Si finge quindi un disertore e i partigiani della zona di Reggiolo lo prendono fra di loro. Saranno però il rimorso per la morte di alcuni di loro e parole come libertà e democrazia a instillare in lui il dubbio e incrinare la sua fede: anche una volta scelta la Resistenza però terrà sempre la camicia nera che gli ricorda il fardello delle sue colpe. Fino al capitolo finale, al tragico beffardo ‘redde rationem’: fucilato all’alba del 24 febbraio 1945 dietro il cimitero di Gaiano per mano dei suoi ex camerati.
Basandosi su documenti storici, alcuni dei quali inediti, Alessandro Carlini narra la storia di Uber Pulga come una biografia, ma in presa diretta, come un romanzo, per descrivere al meglio il travaglio psicologico ed emotivo del protagonista che ha lottato per quell’alba di Liberazione, ma non ha potuto viverla perchè è morto per essa: “Io vengo dalla campagna, sarò il concime di quello che poi verrà e spero ci crescano belle cose”.

Alessandro Carlini

Abbiamo intervistato il giornalista Alessandro Carlini a pochi giorni dalla prossima presentazione di ‘Un partigiano in camicia nera’ alla libreria Feltrinelli di via Garibaldi, lunedì 24 aprile alle 18.00.

Chi era Uber Pulga?
E’ stato molte cose diverse nella sua esistenza breve, straordinaria e drammatica. Nato a Felonica, in provincia di Mantova, nel 1919, è stato un soldato del Regio esercito, una spia e un ufficiale della Repubblica Sociale Italiana, un finto disertore reclutato dalle Ss per infiltrarsi in una unità partigiana di Reggio Emilia, e infine, a 25 anni, ha fatto la scelta che gli è costata la vita: quella di unirsi, questa volta per davvero, alla Resistenza. E’ stato fucilato da un plotone misto di repubblichini e tedeschi all’alba del 24 febbraio 1945 in provincia di Parma.

Perché ha deciso di raccontare la sua storia?
Prima di tutto per una promessa che feci a mio nonno, Franco Pulga, prima che morisse nel 2005. La promessa era di far luce su quello che era accaduto al nostro cugino negli anni terribili della guerra. E poi perché la vicenda di Uber è emblematica di tutto un Paese, che si è sentito tradito dal fascismo e ha scelto di liberarsi da quel regime e dagli anni terribili della guerra.

Inserirebbe il suo lavoro in una bibliografia per il 25 aprile, per esempio fra i consigli di lettura di una biblioteca?
Assolutamente sì. Una figura come quella di Uber chiude il cerchio, si potrebbe dire. C’è una memoria e una letteratura resistenziale e, negli anni più recenti, ne abbiamo avuta una di Salò. Mancava una vicenda che le contenesse entrambe, quelle due componenti conflittuali della nostra storia, senza scivolare nel revisionismo. Ciò che alla fine rende Uber una sorta di ‘eroe’, anche se oscuro per il suo passato da spia, è la scelta di combattere, come lui stesso afferma, l’“imboiatura del regime” e di non cambiare casacca o diventare un “voltagabbana” cercando di sopravvivere al conflitto, ma di pagare il prezzo più alto.

Come ha ricostruito la vicenda di Uber e quanto tempo ha impiegato?
Ho utilizzato molti documenti in possesso della mia famiglia, come la lettera di Don Augusto Sani, il cappellano militare della Divisione Italia della Rsi dove militava Uber, che lo ha confessato e accompagnato fino al plotone d’esecuzione. Altre fonti le ho trovate negli Istituti storici della Resistenza e negli Archivi di Stato italiani e poi ancora all’estero, in Germania e a Londra. Le ricerche sono durate più di dieci anni.

Per un certo periodo ha anche interrotto il lavoro, perché?
Ho avuto una sorta di ‘crisi’ nel 2002, quando ho scoperto che Uber era stato una spia della Rsi e che, con la sua operazione da infiltrato, aveva causato la morte di due partigiani nella zona di Reggiolo, Dante Freddi – nome di battaglia ‘Noli’ – e Arvedo Simonazzi – ‘Marco’.

Oltre ai documenti ufficiali, è riuscito a ritrovare almeno alcuni suoi compagni, da una parte e dall’altra? Come è stato incontrarli e come l’hanno accolta?
Sì, ho ritrovato e incontrato un comandante partigiano del Reggiano, Egidio Baraldi – ‘Walter’, ha riconosciuto Uber in una fotografia che io gli avevo dato: era lui la spia che si era infiltrata nella sua unità. Non dimenticherò mai quello che disse in dialetto: “E’ quel porco là!”. Per non parlare dei reduci repubblichini, che lo definivano uno sporco traditore. Ho preso parolacce un po’ da tutti, ma questo mi ha spinto ad andare avanti, ancora più sicuro che la storia di Uber doveva essere raccontata.

In famiglia, al di là di tuo nonno Franco, si parlava di Uber? E lei ora che opinione si è fatto sulla sua figura, sulla sua vicenda e sulle sue scelte?
Se ne parlava da tempo, ma non si conosceva tutta la sua vicenda, in particolare la sua attività di agente segreto. Ma è proprio quella che lo rende un personaggio unico. Divorato dal terribile senso di colpa ha avuto il coraggio di rinnegare tutto quello per cui aveva combattuto e il regime fascista nel quale aveva creduto e si mise al servizio della Resistenza, quasi con la sicurezza che alla fine avrebbe incontrato la morte in una forma di riscatto che somigliava molto al martirio.

Chi gli è stato accanto negli ultimi momenti?
Don Augusto Sani, il cappellano militare della Divisione Italia, che ha scritto una lunga e toccante lettera sulla confessione di Uber. Era rimasto sconvolto da quelle ore passate col sottotenente Pulga, che si portava al patibolo il dramma e il conflitto fratricida di una nazione intera.

Uber Pulga © Ansa

Quando, secondo lei, Uber ha cominciato a dubitare del fascismo, un ideale con il quale era cresciuto e nel nome del quale aveva compiuto atti crudeli nei Balcani? Davvero è stato davanti al ‘Mussolini ombra di sé stesso’, oppure è stato prima, vivendo con coloro che aveva sempre considerato criminali e che doveva tradire?
Non c’è un momento solo ma un lungo percorso, fatto di dubbi che sgretolano lentamente quella ideologia ‘granitica’ sulla quale aveva costruito una vita intera. Uber percepisce il tradimento di Mussolini verso l’Italia in rovina, allo stesso tempo sente parole per lui nuove e affascinanti come libertà e democrazia durante il periodo in cui è infiltrato fra i partigiani nel Reggiano, ma soprattutto dentro di lui cresce il rimorso per le morti alle quali ha contribuito direttamente, rimorso che diventa insostenibile. La sua vita è fatta di scelte estreme, che si susseguono, una dopo l’altra.

“Io vengo dalla campagna, sarò il concime di quello che poi verrà e spero ci crescano belle cose”: sono parole che fai dire a Uber. Secondo lei oggi la sua speranza si è realizzata?
Posso dire di “sì”. Certo, viviamo in una società con grandi problemi e contraddizioni, ma quando rifletto sul fatto che persino chi era stato un convinto fascista, come Uber Pulga, ha deciso di morire da partigiano per lasciarci un mondo senza più dittatura e guerra allora mi rendo conto della nostra straordinaria fortuna.

Salvatore Rossi e Carife, ovvero l’ennesima ‘beffa’

di Alice Ferraresi

Salvatore Rossi ha pubblicato un volumetto – scritto a quattro mani con Anna Giunta – intitolato ‘Che cosa sa fare l’Italia’. In esso (perlomeno, nella parte nella quale dovrebbe avere maggiore competenza specifica, come scopriremo poi), Rossi scrive tra l’altro che il prezzo dei crediti deteriorati attribuito alle banche in risoluzione (tra cui Carife) fu fissato da alcuni funzionari della Commissione Europea “a un prezzo irragionevolmente basso, meno del 18% del valore di libro, utilizzando come benchmark per le poste più significative dati del mercato sloveno”. Un fatto molto grave, visto che è fondamentalmente per questa ragione – ipersvalutazione dell’attivo – che in Carife si è dovuto ipersvalutare una parte del passivo, cioè azzerare parte dei debiti verso i clienti (le famose obbligazioni subordinate, emesse a Ferrara negli anni 2006 e 2007).
Verrebbe da pensare: chi è questo Rossi giustamente indignato e così bene informato sui meccanismi che hanno portato allo scellerato bail in all’italiana? Un giornalista d’inchiesta? Un economista con fonti informative riservate? Un redattore di Report?

Niente di tutto questo. Salvatore Rossi è (da maggio 2013, attenzione) nientemeno che il Direttore generale di Banca d’Italia!
Ma Rossi l’ineffabile non si limita a questo. Scrive anche, nello stesso volumetto, che i tecnici dell’istituto da lui diretto hanno formulato obiezioni scritte al bail in retroattivo che si prospettava in Italia; ma che tali obiezioni non furono prese in considerazione dal Consiglio dei Ministri Finanziari e dal Consiglio Europeo. Ancora: “non si vedeva alcun profilo di violazione delle regole sugli aiuti di Stato” nell’intervento del Fondo Interbancario (fatto approvare dai commissari di Banca d’Italia all’assemblea dei soci Carife il 30 luglio 2015, ndr), “essendo il Fondo un ente costituito da tutte le banche del sistema e da queste finanziato, che interveniva per un interesse privato, ossia per scongiurarne l’onere sicuramente maggiore che sarebbe caduto su di esso, e dunque ancora su tutte le banche del sistema, se le banche in difficoltà fossero state liquidate e avesse dovuto rimborsare tutti i prestiti garantiti”. Purtroppo, scrive Rossi, “ci si è dovuti piegare alla volontà della Commissione per una ragione assai semplice: nel caso di contenzioso davanti alla Corte di Lussemburgo, le norme contabili internazionali prevedono che i fondi apportati dal soggetto in odore di statalità vengano coperti da appositi accantonamenti, rendendoli quindi del tutto inutili”.

Alcune osservazioni sorgono spontanee.
Primo: che cosa faceva Salvatore Rossi mentre il sistema bancario italiano, o almeno parte consistente di esso, naufragava sotto il peso della mala gestio e della crisi? Cosa faceva quando Zonin, padre padrone della Popolare di Vicenza franata sotto il peso delle operazioni baciate prestiti contro azioni, acquistava per oltre 9 milioni di euro palazzo Repeta, allora immobile prestigioso (ma vuoto) di proprietà di Bankitalia? Parliamo del 2014, non di vent’anni fa.
Secondo: se le osservazioni scritte di Banca d’Italia (peraltro non disponibili per la visione) non servono a nulla perché tanto la Commissione Europea non le considera, a cosa serve la Banca d’Italia? Se la cessione di sovranità finanziaria è talmente totale da rendere pregiudizialmente privo di ogni significato anche un ricorso alla Corte Europea, a cosa serve la Banca d’Italia? (verrebbe da aggiungere: a cosa servono il governo e lo Stato Italiano, ma allargheremmo il tema…).
Terzo: come si giustifica la remunerazione del Direttore Generale della Banca d’Italia, nella migliore delle ipotesi ente inutile secondo le stesse deduzioni del medesimo Salvatore Rossi, nella sua veste di saggista fustigatore di costumi? Parliamo di circa quattrocentomila euro.

E’ già abbastanza scandaloso quello che sta avvenendo nel sistema bancario sotto la supervisione di quello che dovrebbe esserne l’organo di vigilanza. Appare addirittura beffardo che il direttore generale di questo istituto si erga a osservatore accademico, con punte ridicolmente “pamphlettistiche” di critica sociale, di vicende delle quali porta una pesantissima corresponsabilità.

IL LIBRO
Tutto quello che avreste voluto sapere sulla Costituzione e nessuno vi ha mai detto
L’avvocato Palma: “Vi racconto lo stupro della Carta degli italiani”

“Le mie intenzioni sono quelle di divulgare – con un linguaggio comprensibile a tutti – gli aspetti di criticità tra la nostra Costituzione da un lato e i Trattati europei e la moneta unica dall’altro”. Ventuno libri: novelle, letteratura, storia e tanti riferimenti alla Costituzione e al diritto; ma anche articoli e interventi con cadenza pressoché giornaliera su tanti quotidiani online e cartacei. Dal blog scenarieconomici.it a La Verità, il Giornale, il Giornale d’Italia… passando per tante conferenze in giro per l’Italia. Così l’avvocato Giuseppe Palma si fa testimone dei valori della nostra carta costituzionale e delle implicazione connesse agli assetti economici.

In questo suo ultimo libro “La Costituzione, come nessuno l’ha mai spiegata”, che ci prepara ai 70 anni della nostra Carta, vuole riportare l’attenzione sulle promesse fatte da chi, come lei, si era impegnato per il No al referendum del 4 dicembre scorso. C’è ancora da fare? non siamo “fuori pericolo”?
No, purtroppo non siamo fuori pericolo, anzi, siamo in costante pericolo! Con la vittoria del No al referendum costituzionale dello scorso dicembre abbiamo evitato sia la costituzionalizzazione del vincolo esterno Ue sia un assetto istituzionale privo di adeguati pesi e contrappesi. Ma il pericolo non è assolutamente scampato: la Costituzione è stata stuprata, nel 2012, con la costituzionalizzazione del vincolo del pareggio di bilancio. Occorre debellare quello scempio e dobbiamo vigilare sui futuri tentativi di stupro! Con questo mio nuovo libro spiego agli italiani, con un linguaggio semplicissimo, i principi inderogabili della nostra Costituzione, mettendovi a confronto gli obiettivi dell’Ue e dell’euro, evidenziandone i gravi aspetti di criticità.

Lei è anche il promotore di un disegno di revisione costituzionale presentato in Senato dalla senatrice Paola De Pin e che ho intervistato su queste stesse pagine (leggi). Vuole aggiungere qualcosa?
Con quel Ddl, che ho redatto tra dicembre e febbraio, propongo principalmente l’abrogazione del vincolo del pareggio di bilancio e la costituzionalizzazione dei contro-limiti così come sanciti dalla Corte costituzionale con le due importantissime sentenze del 2007 e 2014. In pratica, propongo di ripristinare la Costituzione primigenia tipizzando la “linea del Piave” contro le illegittime intrusioni da parte della normativa europea ed internazionale confliggente con i Principi Fondamentali della Carta e i diritti inalienabili della persona.

Il suo libro ha tratti romantici e del resto l’autore si è ben dimostrato poeta avendo al suo attivo anche delle pubblicazioni di poesie. Mi sembra voglia colpire i cuori prima che la ragione.
Io nasco poeta. E’ la mia passione. Ho scritto una poesia anche in difesa della Costituzione, intitolata: “Una sigaretta con la più bella del mondo”, scritta la notte tra il 25 ed il 26 aprile 2016.

Da un punto di vista prettamente giuridico, di analisi della Carta Costituzionale, quale è l’obiettivo di questo libro?
Il mio ultimo libro si propone l’obiettivo di spiegare a tutti gli italiani i Principi Fondamentali della Costituzione, e di farlo in maniera diversa da come sono stati spiegati finora. Il tutto tenendo presenti i lavori preparatori dei Padri Costituenti, quindi le loro intenzioni autentiche. Inoltre, cerco di spiegare – sempre tenuto conto dei lavori dell’Assemblea Costituente – il rapporto impossibile tra Costituzione italiana e Trattati europei/moneta unica. Ricordatevi che le intenzioni dei Padri Costituenti, rinvenibili dai verbali dei lavori preparatori, sono fonte autentica di interpretazione della Costituzione. Se i tempi cambiano, sono i tempi che devono adeguarsi a quelle intenzioni, e non viceversa!

Ritorna sulla costituzionalizzazione del pareggio di bilancio con l’articolo 81 che definisce “vile”
In realtà non se ne è mai andato. Il Parlamento inserì quella vigliaccata in Costituzione nel 2012, e da allora esiste ed è lì… fu un vero e proprio attentato alla Costituzione! Tra i più vili! Nel libro spiego perché fu una vigliaccata e perché il vincolo del pareggio di bilancio è incompatibile con i principi fondamentali.

Parla anche di un tema a lei caro, il rapporto tra Costituzione e Trattati Europei. Un rapporto difficile?
Un rapporto impossibile. Nel libro v’è spiegato tutto con metodo scientifico. I verbali dei lavori preparatori dell’Assemblea Costituente non lasciano dubbi: le limitazioni di sovranità verso ipotesi federative a livello europeo furono messe ai voti e bocciate! Le limitazioni di sovranità di cui all’art. 11 della Costituzione vanno riferite – nelle intenzioni dei Patres – esclusivamente all’Onu, e al solo fine di evitare altre guerre! Il tutto in condizioni di reciprocità!

Da un punto di vista costituzionale la nostra presenza nell’euro è legittima? e nell’Unione Europea?
No, non lo è. Come Le dicevo prima, le limitazioni di sovranità di cui all’articolo 11 della Costituzione vanno riferite – nelle intenzioni dei Patres – esclusivamente all’Onu, e al solo fine di evitare altre guerre! Il tutto in condizioni di reciprocità!

Nel libro si parla di cosa è stato realmente respinto dal popolo in sede referendaria lo scorso 4 dicembre.
Si, esatto. L’obiettivo principale della riforma, come risulta dalla relazione del Governo Renzi, era quella di accelerare l’iter legislativo che consentisse l’ingresso più celere – all’interno del nostro ordinamento giuridico – della normativa europea.

In questo libro c’è qualcosa di Ferrara.
Sì, lo scorso 19 novembre sono stato a Ferrara e, dopo la mia conferenza una donna mi ha detto – in lacrime – di aver conosciuto quella sera cose che lei non sapeva. Nel libro l’ho citata come “la donna di Ferrara”, che, da quella stessa sera, ha iniziato ad interessarsi della più bella del mondo, la nostra Costituzione.

Il libro è acquistabile online in ebook direttamente dal sito della Key editore oppure attraverso una qualsiasi libreria on-line. A breve uscirà anche la versione cartacea, per informazioni è possibile consultare il blog dell’avv. Palma (vedi)

MUSICA
Ironia e cuore per cantare la decadenza del mondo
Il cantautore Cortex, “fuori dagli schemi, ma dentro la vita”

“Quando avevo 8 anni i miei genitori mi hanno regalato una batteria. Suonavo, picchiavo, rompevo così tanto, che un giorno la batteria è sparita: i miei hanno detto che erano venuti i ladri. In realtà (sorride) l’avevano messa in cantina perché facevo troppo casino”. Così il cantautore Enrico Cortellino – in arte Cortex – si è avvicinato alla musica. “Poi per fortuna alle superiori, quando sono stato promosso, mi hanno regalato una chitarra. È iniziata così la mia avventura con un gruppo demenziale e una passione folle per il rock”. Cortex è ‘fuori’, ho pensato la prima volta che l’ho visto: in effetti Cortex è ‘fuori’ dagli schemi, ‘fuori’ dalle definizioni. Ma ‘dentro’ la vita.

Una vita che sa raccontare con autoironia, con leggerezza e al tempo stesso con professionalità e profondità. L’occhio ‘magnetico’ di Cortex – nel logo che si è scelto e dissemina con i suoi adesivi lungo tutto la penisola – mi osserva da un po’, a volte mi inquieta, ma mi ricorda quel suo sguardo originale sulle cose, disincantato e libero, provocatorio. Come le sue canzoni. E basta passeggiare un po’ su YouTube, tra i video esilaranti di Cortex – da ‘Capitano tutte a me’ a ‘Complicare’ – per farsi un’idea di questo artista che sa dire cose importanti, ma sa anche prendersi in giro, ridere del mondo che ci circonda e di se stesso. ‘Miseria e libertà’ è il suo ultimo lavoro: è stato registrato a Trieste da Cortex con l’aiuto di Abba-Zabba e mixato a Torino ai M.a.m. studio da Riccardo Parravicini, tranne l’ultima canzone ‘Amo un popolo presente’ mixata da Federico Altamura al S.a.e. Institute di Milano; nel disco gli strumenti sono suonati da Cortex e c’è un featuring con Alberto Bianco che sbuca come ospite nella prima canzone del disco. Tutte le canzoni sono state scritte da Enrico Cortellino tranne la già citata ‘Amo un popolo presente’, scritta assieme a Paola Cacchio, e ‘Cantautore mi fai pena’ scritta da Andrea Sambucco.

Cortex è un cantautore che descrive la realtà dei nostri giorni come un visionario, è un sognatore disilluso che stuzzica e punge la sensibilità del pubblico su temi scottanti ed attuali, nel suo show coinvolge spesso il pubblico a reagire, a non restare solamente fermo a guardare il concerto – si legge in una recensione on line -. Cortex si presenta solo sul palco: ha una chitarra elettrica ed una stomp-box lo-fi che usa come una batteria, un fischio, due armoniche ed una voce. E questa la sua formula per affrontare i live. In studio usa principalmente amplificatori valvolari, chitarre vintage, pianoforti acustici e registratori a nastro”. Grandi occhi espressivi sotto una montatura nera rettangolare – per squadrare la realtà -, Cortex ci accoglie con un sorriso spontaneo e con un’irresistibile carica vitale.

Chi è Cortex?
Cortex è lo pseudonimo di un progetto musicale, è un personaggio creato ed interpretato da me, per cantare la decadenza dei valori del mondo moderno. Scrivo canzoni fin da quando ero piccolo. Poi vedendo Kurt Cobain ho cominciato a suonare la chitarra.

Quando è iniziato il tuo progetto musicale?
Il progetto Cortex è nato nel 2007, con l’uscita del primo omonimo disco per l’etichetta udinese Arab Sheep. Nel 2008, suonando al Piper di Roma alla finale del Tourmusicfest, Mogol mi ha notato e premiato per i testi, assegnandomi una borsa di studio per la sua scuola, il Cet. Negli anni seguenti mi sono dedicato ad autoriduzioni sul web e a suonare dal vivo. Nel 2013 è uscito ‘Cinico Romantico’ per Maninalto! Records di Milano, un lavoro grazie al quale sono stato definito “cantatore blues lo-fi”, ottenendo buone critiche dalla stampa dal web e dalle radio; ad ottobre 2013 sono stato proclamato “artista della settimana” da MTV New Generation.

‘Cinico Romantico’ è un album sorprendente: minimale, con pochi strumenti (una chitarra jazz spesso e volentieri distorta, pianoforte, armonica e, in due tracce, la batteria suonata da Francesco Valente de Il Teatro Degli Orrori), ma allo stesso tempo denso, avvolto da una patina lo-fi, indie/blues.Cosa è accaduto dopo questo tuo lavoro?
Nel 2014 ho suonato prima di Tonino Carotone e all’after party del concerto di Manu Chao; a settembre ho ricevuto il premio Superstage al Mei di Faenza come miglior artista emergente dell’anno.
Nel 2015 ho registrato il mio terzo album e sono stato scelto, assieme ad altri 10 artisti italiani, da Irmarecords in collaborazione con radiocoop per far parte della collana ‘Mi sento indie’, distribuita in tutta Italia.

Nel 2016 poi hai ricevuto un altro riconoscimento da Mogol come miglior artista indipendente all’anteprima della Festa della Musica, aggiudicandoti una seconda borsa di studio. Il 2016 è stato un anno da ricordare…
Sì, l’anno scorso ho vinto il premio per la migliore esecuzione della cover de ‘Il poeta’ di Bruno Lauzi e ho aperto il concerto di Daniele Silvestri al Mei di Faenza.

Hanno scritto che nella tua musica riecheggiano voci di grandi, come quella di Ivan Graziani, Lucio Battisti, Mino Reitano. A chi ti ispiri quando scrivi e canti?
A Bruno Lauzi, Max Gazzè, Daniele Silvestri, Vinicio Capossela, Paolo Conte, Domenico Modugno, Lucio Battisti, Lucio Dalla, Franco Battiato. 
Unconventional, direbbero gli inglesi.

E in effetti nella tua musica si respira un mix perfetto di poesia e rock, di suoni puliti e graffianti, oltre ad una vena di blues. Che cos’è per te la musica?
La voce dell’anima. È emotività che vibra.

Com’è Cortex nella vita di ogni giorno?
Eclettico, romantico, altruista. È uno che sta sempre dalla parte delle minoranze, degli oppressi.

E cos’è per te la vita?
Un viaggio. Non so dove porta, ma so che arricchirà la mia anima.

IL PERSONAGGIO
Simonetta Fedrizzi, manager e presidente della commissione Pari opportunità: “La meta è ancora lontana”

Simonetta Fedrizzi è la presidente della Commissione Pari Opportunità della provincia autonoma di Trento e Project Manager di FT-coop, la federazioni trentina della cooperazione, per quanto riguarda le politiche giovanili e le pari opportunità. Partecipa a diversi tavoli nazionali sul tema e ha al suo attivo progetti, pubblicazioni, convegni e iniziative di vario genere. Una persona gentile, entusiasta della vita e sempre pronta a cimentarsi in nuove iniziative che le sembrano importanti. Alta, magra, capelli neri e sguardo dolce, la incontro a Trento in una pausa di lavoro.

Perché di pari opportunità si parla quasi sempre con donne, tra donne? E molto meno con persone di entrambi i sessi?
E’ una questione che spesso mi viene posta. In realtà a ben pensarci le ragioni hanno radici storiche profonde che ancora condizionano il presente. Consideriamo le lotte per il diritto al voto femminile: non potevano che essere le donne a farsene carico, visto che andavano a scardinare il monopolio maschile della politica. Gli altri principi della parità salariale, parità nell’accesso alle cariche politiche, il principio generale di eguaglianza davanti alla legge sono tutti diritti che sono stati sanciti dalla nostra Costituzione per merito delle Madri Costituenti che con la loro forte unità d’intenti, superando le differenze di appartenenza politica, hanno rivendicato in una sola voce i diritti delle donne. E’ da qui che dobbiamo partire. E il punto è che i principi e valori della parità di genere non sono ancora consolidati nella cultura comune, nonostante siano posti alla base del nostro ordinamento. Tutti gli indicatori statistici ci dicono che la parità è una meta lontana. Ma la vera questione, per tornare alla domanda, è che la parità di genere non viene considerata una questione chiave per lo sviluppo sociale ed economico di tutta la comunità, ma lo è! Fintanto che si continua a pensare che le pari opportunità sono una ‘questione femminile’, avremo sempre pochi uomini a interessarsi al tema.

I dati Istat affermano che negli anni di crisi le donne hanno tenuto di più nel mercato del lavoro e hanno visto incrementare il loro ruolo di breadwinner. Però la condizione reddituale femminile continua ad essere peggiore di quella maschile, anche se la distanza fra uomini e donne, negli ultimi anni, si è accorciata. Cosa davvero determina questo gap secondo lei?
Il cosiddetto gender pay gap (GPG) è il risultato delle discriminazioni e diseguaglianze nel mercato del lavoro che, nel mondo reale, colpiscono principalmente le donne. Il differenziale salariale è connesso a numerosi fattori di natura giuridica, sociale, ed economica che vanno al di là del principio di parità retributiva a parità di lavoro. Il differenziale salariale è come la punta di un iceberg in cui sono incorporate una più ampia gamma di diseguaglianze tra donne e uomini (Advisory Committee on Equal Opportinities for Women and Men). I fattori che determinano principalmente il Gpg si possono riassumere in: sottovalutazione del lavoro femminile, segregazione orizzontale e verticale, struttura dei salari, persistenti stereotipi e modelli tradizionali di genere nei contesti lavorativi e persistenti difficoltà di conciliazione degli impegni professionali e familiari. Conseguentemente per ridurre il Gpg è indispensabile valorizzare il lavoro delle donne attraverso politiche di trasparenza rivedendo ad esempio i sistemi di valutazione del lavoro e superando la segregazione di genere nel mercato del lavoro; attivando misure di conciliazione innovative che coinvolgano anche uomini, promuovendo iniziative culturali per superare gli stereotipi di genere che alimentano ancora una concezione del lavoro cosiddetto ‘maschile’ e ‘femminile’, avere maggiore dialogo sociale e collaborazione tra aziende, sindacati, Pa.

Ripensando alla sua carriera lavorativa, ci puoi raccontare di una iniziativa che ha avuto particolare successo e che ti ha dato particolare soddisfazione?
Fortunatamente sia nel lavoro che nel ruolo di presidente della Commissione provinciale Pari Opportunità ho realizzato numerose iniziative e progetti che mi hanno dato molta soddisfazione e che hanno riscosso un certo successo soprattutto in termini di ricadute concrete. Se proprio deve scegliere, allora segnalo il progetto Pari-Politiche di Armonizzazione Responsabile dei tempi di vita e lavoro nelle Imprese cooperative, un progetto che ho realizzato nella cooperazione. Una ricerca quali/quantitativa riguardo le misure organizzative adottate dalle cooperative per conciliare i tempi di vita e lavoro e una serie di azioni di informazione/sensibilizzazione sul tema e scambio di buone pratiche. In sostanza attraverso questo progetto si è avviato nella cooperazione un percorso molto importante, tutt’ora in essere, di conoscenza e di scambio di buone pratiche cooperative di conciliazione, di benessere e innovazione organizzativa.

Simonetta è anche una donna che ha una vita personale, relazioni, hobby, interessi. Anche nella vita non lavorativa si occupa e promuove il principio di pari opportunità?
Certo che sì, è inevitabile perché diventa un modo di leggere e interpretare la realtà, un modo di comunicare, di comportarsi, di essere, al quale non posso e non voglio rinunciare. Va dalla scelta del giocattolo, al libro che acquisto per un regalo, a quando leggo un giornale, vedo una pubblicità. E da queste esperienze di vita quotidiana spesso traggo anche degli input che sviluppo nell’ambito lavorativo, per realizzare alcune iniziative; c’è una sorta di circolarità tra vita privata e professionale. Se regalo un libro a una bambina cerco un testo che descriva storie di donne forti, che abbiano realizzato qualcosa di importante, storie che non veicolino una visione stereotipante, come spesso accade, e così via. Nella comunicazione presto molta attenzione alle parole che uso e nelle relazioni con le persone colgo spesso aspetti che attengono in qualche maniera al modo di intendere i rapporti tra donna e uomo.

Una frase celebre che ha a che vedere con le pari opportunità e che ti piace particolarmente?
“Quando le donne si sono impegnate nelle battaglie le vittorie sono state vittorie per tutta la società. La politica che vede le donne in prima linea è politica d’inclusione, di rispetto delle diversità, di pace”: è di Tina Anselmi. Secondo me questa frase interpreta il senso profondo, vero di democrazia paritaria.

Un quadro che è adatto a suscitare riflessioni sulle pari opportunità e che ti piace particolarmente?
Il bacio di Gustave Klimt

Un personaggio del mondo dello spettacolo che secondo te potrebbe essere un buon testimonial per iniziative legate al tema delle pari opportunità e un personaggio che invece non vorresti.
Sceglierei Riccardo Iacona come testimonial; è davvero difficile scegliere il personaggio che non vorrei, la lista sarebbe troppo lunga.

Il personaggio politico con cui vorresti aprire un dialogo sul tema.
La ministra Maria Elena Boschi.

Il miglior libro sul tema che hai letto.
‘La Passione di Artemisia’. E’ la storia di Artemisia Gentileschi, una artista, ma ancora prima, una donna che ha vissuto nel 600 che ha infranto le regole del periodo per affermare la propria libertà. Un romanzo che con la storia di Artemisia insegna molto alle donne, ma non solo.

Se tu dovessi scrivere un libro sulle pari opportunità che titolo avrebbe?
Le pari opportunità: dalla teoria alla pratica.

Che colore sceglieresti per la copertina?
Color turchese, perché oltre ad essere uno dei miei colori preferiti è un mix di armonia e serenità.

Intrighi di potere, ambizioni sfrenate, ricerca ossessiva della perfezione: arriva al cinema Bolshoi Babylon

Da Ufficio Stampa Nexo Digital

Sarà nelle sale cinematografiche italiane esclusivamente il 2 e 3 maggio il documentario di Nick Read e Mark Franchetti che si spinge dietro il sipario del tempio del balletto mondiale. Uno sguardo sincero e drammatico dietro le quinte della compagnia di danza più bella del mondo, tra intrighi e lotte politiche. Imperdibile
Vogue

In Emilia Romagna aderiscono:

EMILIA ROMAGNA
Bologna
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EMILIA ROMAGNA
Bologna
The Space
EMILIA ROMAGNA
Casalecchio di Reno
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Per la prima volta nella sua storia il Teatro Bolshoi di Mosca ha consentito a una troupe cinematografica l’accesso totale e privo di censure al suo “dietro le quinte”. Ne è nato un documentario che racconta dall’interno gli intrighi del teatro più famoso di tutta la Russia e la vita degli artisti a cui spetta il dovere, giorno dopo giorno, di mantenere intatto il suo antico prestigio.

Presentato al 40esimo TIFF – Toronto International Film Festival, Bolshoi Babylon di Nick Read e Mark Franchetti arriva ora nei cinema italiani solo il 2 e 3 maggio (elenco delle sale su www.nexodigital.it) distribuito da Nexo Digital e Cinema srl. Un appuntamento che permetterà agli appassionati di scoprire l’esistenza fatta di ossessione e disciplina dei ballerini del teatro russo e di approfondire i recenti fatti di cronaca che ne hanno caratterizzato le vicende.

La storia dei Bolshoi degli ultimi anni ci è stata infatti raccontata dai media internazionali, ma resta a tutt’oggi misteriosa e complessa. Il fatto più eclatante risale alla sera del 17 gennaio 2013, quando l’ex primo ballerino nonché controverso direttore artistico della compagnia di ballo del Bolshoi, Sergei Filin, fu aggredito sulla porta di casa da un uomo mascherato che gli gettò sul volto dell’acido solforico. Filin riportò gravi ferite e rischiò di perdere la vista. In quei giorni le conseguenze dell’accaduto erano difficili da stabilire, ma l’arresto e l’accusa del ballerino solista del Bolshoi, Pavel Dmitrichenko, resero ben chiaro ciò che gli ambienti interni del Bolshoi sapevano già da tempo: la compagnia di ballo era divisa da scontri di personalità, giochi di potere e gelosie reciproche.

Dopo un tumultuoso periodo di indignazione pubblica e di licenziamenti di diversi ballerini, il Cremlino nominò un nuovo direttore artistico, Vladimir Urin, per riportare l’ordine. Il 19 settembre del 2013 Urin salì sul palco insieme all’ex direttore artistico Sergei Filin in via di guarigione, per annunciare gli aspetti più interessanti della nuova stagione della compagnia teatrale. Ma Urin e Filin avevano già lavorato insieme e tra i due non correva buon sangue. A pochi giorni dal primo spettacolo, il corpo di ballo continuava a lamentarsi di un processo di reclutamento ancora molto inquinato e di essere trascurato, mentre ballerini meno capaci venivano invece premiati. La storia di odi e rancori del Bolshoi non sembrava poter trovare conclusione…

Il regista e direttore di produzione inglese Nick Read vive a Londra ed è conosciuto per la realizzazione di documentari di grande successo, spesso realizzati in luoghi difficili o pericolosi. Tra questi vi sono documentari girati nelle carceri israeliane, nella zona verde di Baghdad e, più di recente, in un ospedale di Kabul. Nick ha lavorato in oltre 60 paesi e ha vinto due premi della Foreign Press Association (Inside Israeli Jails), il premio Rory Peck Impact Award (Slumdog Children of Mumbai) e il premio Creative Diversity Award per il migliore documentario (Letting Go).

Il produttore e co-regista Mark Franchetti è il corrispondente del quotidiano Sunday Times a Mosca. Franchetti, che parla correntemente cinque lingue, ha vinto i premi British Press Awards destinati al migliore corrispondente estero per la copertura dell’assedio al teatro di Mosca, entrando due volte all’interno dell’edificio durante la crisi con gli ostaggi per intervistare i terroristi. Inoltre, Franchetti ha vinto il premio della Foreign Press Association per i reportage sugli abusi perpetrati sulla popolazione civile in Iraq a opera dei marine statunitensi. Si è occupato in diverse occasioni della Russia e dell’ex Unione Sovietica, dei conflitti in Cecenia, Kosovo, Iraq, Afghanistan e Georgia.

BOLSHOI BABYLON è distribuito nelle sale italiane da da Nexo Digital e Cinema srl in collaborazione con i media partner Radio DEEJAY e MYmovies.it

Ufficio Stampa Nexo Digital
Luana Solla | 334 3369695 | luana.solla@nexodigital.it
Marinella Di Rosa | 335.7612295 | marinella.dirosa@nexodigital.it

Lunedì 24 aprile uffici chiusi della Provincia

Da Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

In occasione della prossima festività di martedì 25 aprile, gli uffici della Provincia rimarranno chiusi anche lunedì 24 aprile.
Tutte le attività dell’amministrazione riprenderanno il loro regolare funzionamento mercoledì 26 aprile prossimo.

Sabato 22 aprile alle 10 nell’Auditorium della Scuola Media di Porotto Coro di voci bianche del Conservatorio “Frescobaldi”

da Conservatorio Frescobaldi Ferrara

CONCERTO DEL CORO DI VOCI BIANCHE
Commemorazione per il 72° anniversario
degli eccidi a Porotto e Fondo Reno

Sabato 22 aprile alle 10 nell’Auditorium della Scuola Media di Porotto (via Ladino 19, Ferrara) il Coro di voci bianche del Conservatorio “Frescobaldi”, diretto da Gianfranco Placci, parteciperà alla cerimonia di commemorazione per il 72° anniversario degli eccidi avvenuti ad opera dei nazi-fascisti il 25 marzo e 21 aprile 1945, con l’uccisione di dieci giovani di Porotto e Fondo Reno.

Per l’occasione gli studenti, accompagnati al pianoforte da Caterina Ravenna, eseguiranno alcuni brani delle musiche composte a Terezìn, la città trasformata in luogo di detenzione per gli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.

Sabato 22 aprile al Jazz Club di Ferrara il suono carioca con il Jaques Morelenbaum Cello Samba Trio

Sabato 22 aprile al Jazz Club Ferrara chiude in bellezza l’intera settimana dedicata all’universo sonoro carioca con il Jaques Morelenbaum Cello Samba Trio, guidato dall’eccelso violoncellista e completato da Lula Galvão alla chitarra e Marcio Dhiniz alla batteria.

Sabato 22 aprile (ore 21.30), al Jazz Club Ferrara chiude in bellezza l’intera settimana dedicata all’universo sonoro carioca con il Jaques Morelenbaum Cello Samba Trio, guidato dall’eccelso musicista e completato da Lula Galvão alla chitarra e Marcio Dhiniz alla batteria. Violoncellista sopraffino, arrangiatore colto e originale, Jaques Morelenbaum è uno dei massimi protagonisti della musica brasiliana. Da alcuni anni guida il Cello Samba Trio, gruppo dalla straordinaria maestria strumentale che si dedica alla rilettura di alcune fra le più poetiche pagine della musica della sua terra. Nato a Rio de Janeiro nel 1954, precocemente avviato agli studi musicali, Morelenbaum scopre il violoncello quando ha dodici anni. Non suona certo uno strumento tipico per la musica popolare brasiliana, eppure con esso ha indelebilmente legato il proprio nome a quello dei maggiori esponenti del genere, oltre che di artisti di altra provenienza sia geografica che stilistica come Egberto Gismonti, Ryuichi Sakamoto, Cesária Évora, i Madredeus, Carlinhos Brown, Gal Costa… I momenti più esaltanti della carriera di Morelenbaum sono stati quelli con Tom Jobim, della cui Banda Nova fece parte tra il 1984 e il 1994.

Fu durante questo stesso periodo che prese il via un’altra sensazionale collaborazione di lunga durata, quella con Caetano Veloso, per il quale Morelenbaum è stato direttore musicale, arrangiatore, produttore oltre che, naturalmente, strumentista. La cena alla carta anticipa il concerto. È consigliata la prenotazione allo 0532 1716739 dalle ore 12:00 alle ore 20:00.

Info su www.jazzclubferrara.com

Per informazioni e prenotazione cena 0532 1716739 dalle ore 12:00 alle ore 20:00. Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci. DOVE Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Con dispositivi GPS è preferibile impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.
COSTI E ORARI Intero: 20 euro Ridotto: 15 euro (la riduzione è valida prenotando la cena al Wine Bar, accedendo al solo secondo set, fino ai 30 anni di età, per i possessori della Bologna Jazz Card, per i possessori di MyFe Card, per i possessori della tessera AccademiKa, per i possessori di un abbonamento annuale Tper, per gli alunni e docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara. Pari al 10% per i possessori di Jazzit Card) Intero + Tessera Endas: 25 euro Ridotto + Tessera Endas: 20 euro 
NB Non si accettano pagamenti POS Apertura biglietteria: 19.30 Cena a partire dalle ore 20.00 Primo set: 21.30 Secondo set: 23.00
DIREZIONE ARTISTICA Francesco Bettini UFFICIO STAMPA Eleonora Sole Travagli e-mail: solejazzclubferrara@gmail.com ; press@jazzclubferrara.com cell. + 39 339 6116217

INVASIONI DIGITALI: Casa Museo Remo Brindisi e Igersferrara
di Barbara Lunghi (Igersferrara)

da Casa Museo Remo Brindisi

Il Museo Remo Brindisi è oggi una piccola perla tra i musei civici comunali comacchiesi, ma in origine è stato la casa dell’artista Remo Brindisi, il quale ha pensato l’edificio soprattutto come un contenitore espositivo delle numerose opere d’arte da lui collezionate durante tutta la vita.
Domenica 23 aprile 2017, dalle ore 9:30, gli Igersferrara invaderanno questo spazio culturale inedito che raccoglie a tutto tondo le arti visive passando dall’architettura, al design, alla pittura e alla scultura. L’edificio, con la sua particolare struttura avanguardistica e la sua scala interna a chiocciola, progettato da Brindisi insieme all’architetto designer Nanda Vigo negli anni ‘70, è l’elemento principale che lega insieme tutte le opere esposte. In questo luogo sono documentate le principali correnti dell’arte del Novecento italiano ed internazionale e, oltre allo stesso Brindisi, sono presenti nomi come Alberti, Archipenko, Alechinski, Arman, Csar, Bacon, Cristo, Dal, Ernst, Giacometti, Gischia, Kijno, Klein, Matta, Moore, Mathieu, Picasso, Pollock, Rauschemberg, Roccamonte, Rotko, Stryk, Warhol, Yamagata, Zimmerman; di particolare rilevanza inoltre un graffito di Lucio Fontana.
La partecipazione è gratuita e aperta a tutti previa prenotazione su eventbrite (https://invasionemuseoremobrindisi.eventbrite.it).
Hashtag della giornata: #invasionidigitali, #MuseoRemoBrindisi, #igersferrara, #invasionidigitaliFE.
Ricordiamo che questa visita è programmata durante i weekend delle Invasioni Digitali (www.invasionidigitali.it), le quali sono a tutti gli effetti un movimento nazionale che propone la liberalizzazione della cultura, specialmente nel campo più tradizionale e istituzionale dei cosiddetti “beni culturali”.
Sono nate nel 2013, ma in questi pochissimi anni hanno già riscosso notevole successo proprio grazie alla loro formula di partecipazione pubblica alla divulgazione culturale. Il loro è un nuovo approccio alla fruizione di luoghi di interesse storico-culturale, grazie al coinvolgimento bottom-up del pubblico che frequentando questi eventi e condividendo sui social network foto, impressioni, racconti ed emozioni, diventa un attore di questa liberalizzazione.

Comune di Copparo: chiusura uffici il 24 aprile

da Comune di Copparo

Copparo – Chiusura uffici comunali 24 aprile

Il Comune di Copparo informa che lunedì 24 aprile 2017 gli uffici e i servizi comunali rimarranno chiusi.
L’ufficio Stato Civile è disponibile solo per denunce di nascita e di morte dalle ore 10:00 alle ore 12:00 (telefonare al n. 328 4209566).

‘Uff the Duff’ sbarca a Milano

da Galleria L’Affinche

MILANO – Dal 4 al 31 maggio 2017 la Galleria l’Affiche di via Dell’Unione 6, a Milano, presenta “Up the Duff”, mostra di Rosie Leventon e Leandro Lottici a cura di Miguel Mallol.

L’esposizione, a ingresso libero e gratuito, sarà visitabile dal martedì al sabato con orario 16-19.
Giovedì 4 maggio, dalle ore 18,30, l’inaugurazione.

Il progetto espositivo:

Una mostra nata a Londra dal lavoro di due autori, uno italiano e una inglese, e di un curatore spagnolo: un dialogo tra le sculture architettoniche di Rosie Leventon e i paesaggi urbani di Leandro Lottici.
Un unico materiale, “rubato” all’edilizia, il celotex, presente quasi ovunque in giro per le città, ma invisibile, costituisce la base di tutte le opere.
Lavori in grande formato -tre sculture e tre tele- che raccontano in modo diverso la metropoli contemporanea vissuta come un mastodonte “up the duff”, “ripieno”, colmo di culture che convivono quasi ignare l’una dell’altra, condividendo gli stessi spazi e la stessa realtà senza averne piena coscienza.
In tre sculture, Leventon riflette la realtà del quartiere multietnico londinese di Brent, dove vive e lavora, filtrata dalle esperienze raccolte nei suoi viaggi in Medio Oriente. Dai nidi di piccione ai templi buddhisti, il riferimento è sempre alle strutture architettoniche che riempiono le nostre città senza essere viste.
Le tre grandi tele di Leandro Lottici portano lo spettatore a un punto di vista quasi impossibile, con visioni geometriche di apparente astrazione, metafora della frammentazione dello sguardo umano nel caos della metropoli contemporanea.

Gli artisti:

Rosie Leventon, inglese, vive a Londra.
Ha esposto i suoi lavori al MACBA di Barcellona, al Dostoevsky Museum a San Pietroburgo, alla Serpentine Gallery di Londra.
È stata finalista del Premio Arte Laguna a Venezia, e ha realizzato nel 2015 un’opera su commissione dell’Arts Council per il Queen Elizabeth Diamond Jubilee Woods nel Leicheshire. Ha partecipato a diverse residenze in Europa. I suoi lavori sono presenti nelle collezioni del National Maritime Museum e alla Queen’s House di Greenwich, e al King’s Wood, nel Kent.

Leandro Lottici vive e lavora ad Anzio.
Lavora prevalentemente l’acciaio e altri metalli. Attivo anche nella pittura e nella grafica, usa la xilografia per tradurre in segno immagini di grattacieli ed edifici, filo conduttore della sua ricerca artistica. In pittura lavora i suoi paesaggi urbani con materiali edili quali cemento, plastica e celotex.
Uno dei suoi ultimi progetti, a cura di Paola Di Giammaria, è stato presentato in anteprima a ottobre 2015 al MAXXI di Roma. Le sue opere sono state acquistate da diversi enti pubblici (tra cui il NAMOC-Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Pechino, l’Agenzia delle Dogane-Ministero delle Finanze, Roma e l’Archivio dell’Ufficio Filatelico e Numismatico Vaticano).
Ha realizzato installazioni permanenti in spazi pubblici di diverse città italiane.

www.affiche.it

La comunicazione d’impresa fra etica e mercato

da Unife

Sarà Pier Luca Santoro, fondatore di DataMedia Hub, l’ospite del terzo seminario del ciclo “L’etica in pratica”. “Costruire il mercato” è il titolo dell’incontro. L’appuntamento, organizzato dal prof. Sergio Gessi di Unife, è in programma venerdì 21 aprile fra le 10,15 e le 12 nell’aula magna Drigo del Dipartimento di Studi umanistici, in via Paradiso 12.
Santoro offrirà spunti di riflessione agli studenti del corso di Etica della comunicazione e dell’informazione e a tutti i presenti (la partecipazione è libera anche per la cittadinanza) in ordine alle dinamiche che caratterizzano il marketing e la comunicazione di impresa in rapporto alla comunità

Concerto per AMA (Associazione Malattia Alzheimer) al Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara

Sabato 22 aprile ore 17 | Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara Paolo Bordoni in concerto per l’Associazione Malattia Alzheimer Ferrara Tra i più assidui interpreti di Schubert nel panorama pianistico internazionale, propone un secolo di Fantasie in musica: da Mozart a Mendelssohn, da Brahms a Schubert Un secolo di Fantasie in musica, un aiuto per realizzare i progetti di supporto ai malati di Alzheimer. Sabato 22 aprile, alle 17 al Ridotto del Teatro Comunale, la musica diventa veicolo di solidarietà con “Concerto per AMA – Aiutare chi ne ha bisogno arricchisce la vita”. Protagonista del pomeriggio al Ridotto sarà il pianista bergamasco Paolo Bordoni, con un concerto che arricchisce ancor più la programmazione del già ricco cartellone pomeridiano al Ridotto.

Il ricavato dell’appuntamento (il costo del biglietto è di 5 euro), verrà infatti devoluto a supporto dei progetti che i volontari di AMA Ferrara stanno realizzando sul territorio a sostegno dei malati e delle famiglie colpite dalla terribile malattia degenerativa del sistema nervoso centrale. Per il pomeriggio al Ridotto Paolo Bordoni, tra i maggiori pianisti italiani e uno dei più assidui interpreti di Schubert nell’attuale panorama pianistico internazionale, ha impaginato un programma dedicato a un secolo di Fantasie in musica: il percorso procederà da quelle scure e improvvisatorie di Mozart, scritte nello stile di Carl Philipp Emanuel Bach (le K. 397 e K. 475, quest’ultima seguita dalla drammatica Sonata in Do minore K. 457), ma il punto di approdo sarà il ciclo dell’Op. 116 di Brahms (1891-1892), esplicito omaggio alla Kreisleriana di Schumann.

Due poi saranno i brani di forma estesa nel concerto del maestro bergamasco: la Fantasia in Fa diesis minore di Mendelssohn, ideata durante il viaggio in Scozia del 1829, è menzionata nella corrispondenza dell’autore come la sua Sonata «scozzese». La Wanderer-Phantasie di Schubert (1822), composizione dal carattere ciclico e dal grande virtuosismo, concluderà il pomeriggio. Il ricavato del concerto di sabato 22 aprile al Ridotto sarà devoluto ad AMA Ferrara per proseguire i tanti e differenti progetti che i volontari dell’associazione stanno realizzando, tra cui: i Centri di ascolto a Ferrara, a San Giuseppe di Comacchio e a Cento, i corsi base “Abc” per i familiari, il percorso “Ridere insieme si può” per favorire il benessere sia del malato che della famiglia, gli incontri mensili con l’auto mutuo aiuto, i Cafè della memoria, il progetto didattico “Le avventure di Nonna Smemorina”, il Memory training in gruppo, il periodico Vivere la memoria e, da ultimo il progetto pilota di Tangoterapia metodo Riabilitango, che vede Ferrara come prima città a livello regionale. Se circa 25 milioni di individui nel mondo ne sarebbero affetti, in Italia si stimano infatti circa 2 milioni di ammalati (circa 150mila nuovi casi di demenza in Italia all’anno), di cui 60.000 in Emilia Romagna. Fondata a scopo volontaristico nel 1998, l’Associazione Malattia Alzheimer opera sul territorio provinciale con l’obiettivo di aiutare il malato ad accedere ai servizi socio-sanitari disponibili nel Ferrarese e al contempo sostenere la famiglia lungo tutto il percorso della malattia.

Maggiori informazioni al 0532.792097 o scrivendo a info@amaferrara.it.

Curriculum di Paolo Bordoni
Nato a Bergamo, è uno dei più assidui interpreti di Schubert nel panorama pianistico italiano e internazionale. Ha studiato a Roma con Vera Gobbi Belcredi e Guido Agosti e a Parigi con Magda Tagliaferro e ha tenuto recital come solista, oltre che alla specialistica Schubertiade di Hohenems, nei principali festival internazionali in Giappone, negli Stati Uniti e in Europa: a Roma, Parigi, Lucerna, Malaga, al Festival di Bergamo-Brescia, alla Rias di Berlino, alla Herculessaal di Monaco di Baviera, alla Skuba University per NHK di Tokio. Al suo debutto negli Stati Uniti a Charleston ha eseguito il Terzo Concerto di Beethoven con la New York Orchestra diretta da Raymond Leppard. Ha in repertorio ed ha eseguito trentasei Concerti con Orchestra. Ha inciso per la EMI le Fantasie di Mozart, gli Improvvisi e le Variazioni di Chopin, l’integrale dei Valzer e delle Sonate incompiute di Schubert, l’integrale dei Rondò di Mozart e di Beethoven. Ha inoltre pubblicato, per la Divox, una scelta di Valzer di Chopin, Grieg, Liszt, Ravel, Debussy e delle Danze di Schubert, nonché, per la Novalis, il Konzertstück op. 86 di Schumann con l’Orchestra Sinfonica di Basilea. Recente è una sua tournée in Estremo Oriente.

Dal 20 al 27 maggio, 8 giorni in bici e barca lungo le vie dell’acqua dalle Alpi al Mare Adriatico, con tappe e percorsi a Ferrara e nel Parco del Delta del Po

LoVe Locarno-Venezia Bike and Boat 2017 Dal 20 al 27 maggio, 8 giorni in bici e barca lungo le vie dell’acqua dalle Alpi al Mare Adriatico, con tappe e percorsi a Ferrara e nel Parco del Delta del Po. Tariffe speciali con il Consorzio Visit Ferrara.

Un viaggio straordinario lungo le vie dell’acqua che collegano la Svizzera con l’Italia, un tempo percorsi commerciali ed oggi emozionanti itinerari turistici da vivere alternando barca e bicicletta. È la LoVe Locarno-Venezia Bike and Boat, 8 giorni on the road tra le Alpi e il Mare Adriatico, navigando e pedalando per 540 km fra laghi, fiumi, canali, il Parco del Delta del Po e la laguna veneziana. Un’esperienza che parte sabato 20 maggio 2017 da Locarno, per raggiungere Arona, il 21 Milano, il 22 Cremona, il 23 Mantova. Dalla splendida città d’arte incastonata tra i laghi si riparte il 24 maggio per arrivare nel cuore rinascimentale di Ferrara, tappa per immergersi poi tra i paesaggi sull’acqua del Parco del Delta del Po (Patrimonio dell’Umanità UNESCO), Goro e Gorino.

È questa l’ultima meta del 25 maggio, da cui riprende il viaggio il 26 fino a Chioggia, per raggiungere Venezia il 27. Il percorso, che si può scegliere di attraversare totalmente o solo per alcune tappe, si snoda tra città d’arte e luoghi di inestimabile bellezza e valore naturalistico come il Lago Maggiore, il Parco del Ticino, il Canale Villoresi, i Navigli, il Delta del Po e la laguna veneziana. I chilometri da percorrere ogni giorno su 2 ruote solo al massimo 60, il resto è in barca.

Per vivere al meglio il tour nel territorio ferrarese (il 24 e il 25 maggio), il Consorzio Visit Ferrara, che unisce circa 90 operatori turistici di tutta la Provincia, ha previsto tariffe speciali per il soggiorno, prenotando sul sito www.visitferrara.eu ed utilizzando il codice di sconto “locarnovenezia2017”. Iscrizioni alla LoVe Locarno-Venezia Bike and Boat su: http://www.locarnovenezia.it
Per scaricare immagini in alta definizione: http://ellastudio.it/comunicato-stampa/love-locarno-venezia-bike-and-boat-2017/ Password: ellastudio.
Per informazioni e prenotazioni: Consorzio Visit Ferrara Via Borgo dei Leoni 11, Ferrara (FE)
Tel. 0532 783944, 340 7423984
E – mail: assistenza@visitferrara.eu
Sito web: www.visitferrara.eu
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Concerto degli Snarky Puppy lunedì 24 aprile all’ Estragon Club di Bologna, ore 21:30

Jazz Network, Regione Emilia-Romagna Assessorato alla Cultura
Ater, Associazione i-jazz, Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura, Comune di Rimini Settore Cultura
Comune di Correggio, Comune di Imola Assessorato alla Cultura
Comune di Russi – Teatro Comunale, Comune di Bagnacavallo Assessorato alla Cultura, Accademia Perduta-Romagna Teatri
Comune di Modena Assessorato alle Politiche Giovanili, La Tenda di Modena, Associazione Culturale Muse
Comune di Castelfranco Emilia Assessorato alla Cultura, Associazione Amici del Jazz di Modena
Comune di Parma Assessorato alla Cultura, Casa della Musica – Parma, Ars Canto G. Verdi – Parma
Comune di Forlì Assessorato alla Cultura e alle Politiche Giovanili, Teatro Diego Fabbri di Forlì
Italian Jazz Orchestra – Associazione Scuola Musicale D. Alighieri Bertinoro – Romagna Musica
Comune di Castel San Pietro Terme Assessorato alla Cultura, Combo Jazz Club di Imola, Uisp Castel San Pietro Terme
Comune di Casalgrande Assessorato Tempo Libero, Comune di Massa Lombarda Assessorato alla Cultura
Comune di Solarolo Assessorato alla Cultura, Comune di Fusignano Assessorato alla Cultura
Comune di Gambettola Assessorato alla Cultura, La Baracca dei Talenti – Gambettola, Teatro del Drago
Comune di San Mauro Pascoli Assessorato alla Cultura e Turismo, Comune di Savignano sul Rubicone Assessorato alla Cultura
Comune di Dozza Assessorato alla Cultura, Cooperativa Tre Corde – Compagnia Teatrale della Luna Crescente
Paradiso Jazz di San Lazzaro di Savena, Piacenza Jazz Club, Jazz Club Ferrara
Cisim di Lido Adriano – Associazione Culturale Il Lato Oscuro della Costa, Fondazione Teatro Socjale – Piangipane
Mama’s Club – Ravenna, Bronson Produzioni
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
Con il patrocinio di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori

XVIII Edizione
26 febbraio – 1 giugno 2017

COMUNICATO STAMPA

Concerto di lunedì 24 aprile

Bologna, Estragon Club, ore 21:30
SNARKY PUPPY
Michael League – basso el.; Mike Maher – tromba; Chris Bullock – sax; Bob Reynolds – sax;
Chris McQueen – chitarra; Justin Stanton – tastiere, tromba; Bill Laurance – tastiere;
Larnell Lewis – batteria; Marcelo Woloski – percussioni
Una collaborazione Crossroads-Paradiso Jazz

Dopo alcuni anni di assenza dal capoluogo regionale, lunedì 24 aprile Crossroads torna a fare tappa a Bologna. Il festival itinerante organizzato da Jazz Network e dall’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna per questa importante occasione gioca la carta del grande evento, portando all’Estragon Club (con inizio alle ore 21:30) una delle poche date italiane degli Snarky Puppy, una band ormai di culto, capace di imporsi all’attenzione del grande pubblico, anche giovanile, grazie a un sapiente mix tra jazz orchestrale e rock. Per la data bolognese, realizzata in collaborazione con la rassegna Paradiso Jazz, diretta emanazione dell’ARCI San Lazzaro, dell’ARCI Bologna e del comune di San Lazzaro di Savena, gli Snarky Puppy, il cui organico è costantemente variabile, andranno in scena con il leader e fondatore Michael League (basso el.) assieme a Mike Maher (tromba), Chris Bullock e Bob Reynolds (sax), Chris McQueen (chitarra), Justin Stanton (tastiere, tromba), Bill Laurance (tastiere), Larnell Lewis (batteria) e Marcelo Woloski (percussioni). Biglietti: prezzo unico euro 20.

Un fenomeno musicale cresciuto come per ‘generazione spontanea’, senza studi di marketing, senza operazioni strategiche delle major discografiche. È stata piuttosto la sapiente modalità di dialogo col loro pubblico a trasformare gli Snarky Puppy in un gruppo di culto, soprattutto per gli ascoltatori più giovani, quelli più sensibili al passaparola telematico.
Gli Snarky Puppy si sono formati all’Università del North Texas nel 2004 per iniziativa del bassista Michael League, tuttora leader della formazione, nel cui organico estremamente flessibile gravitano oggi circa quaranta musicisti. Il passaggio dalla piccola realtà underground degli inizi ai successi odierni (che si misurano in numeri vertiginosi: videoclip con sei milioni di visualizzazioni, duecento date del loro ultimo tour, tre Grammy Award vinti in tre anni consecutivi) è frutto di una lunga gavetta, di una instancabile attività live e ovviamente di una vincente ricetta musicale tra jazz, rock e funk.
Gli Snarky Puppy hanno pubblicato ben undici album (il più recente, Culcha Vulcha, per Universal) sviluppando una modalità di lavoro che ha fatto scalpore: le produzioni musicali realizzate in studio vengono registrate in presenza del pubblico, filmate e diffuse in video anche tramite il web. Tra i grandi artisti che sono rimasti ‘folgorati’ dalla musica degli Snarky Puppy si contano Prince, Pat Metheny, David Crosby.

Informazioni
Jazz Network, tel. 0544 405666, fax 0544 405656,
e-mail: ejn@ejn.it, website: www.crossroads-it.org – www.erjn.it

Indirizzi e Prevendite:
Estragon Club, Via Stalingrado 83.
Biglietteria serale dalle ore 19: tel. 051 323490.
Informazioni: tel. 0544 405666 (lun-ven ore 9-13), www.erjn.it, ejn@ejn.it;
tel. 051 6279931 (lun-ven ore 8:30-12:30, 14:30-18:30), www.arcisanlazzaro.it, arcisanlazzaro@tiscali.it. Prevendita: Zamboni53 Store, Via Zamboni 53/c, Bologna, tel. 051 19980427, info@zamboni53store.com. Prevendita on-line: www.crossroads-it.org, www.mailticket.it, www.boxol.it, www.arcisanlazzaro.it.

Ufficio Stampa
Daniele Cecchini
tel. 348 2350217, e-mail: dancecchini@hotmail.com

Direzione Artistica
Sandra Costantini

Al Teatro Nuovo di Ferrara mostra personale di Cristina Mavaracchio dal 5 al 22 aprile

La mostra di Cristina Mavaracchio sarà visitabile tutti i pomeriggi dalle 16 alle 19, esclusi domenica e lunedì.
Danza, Musica e creatività nel corpo delle meravigliose figure che Cristina Mavaracchio esporrà dal 5 al 22 aprile 2017 nel Foyer del Teatro Nuovo di Ferrara a cura dello Studio L’Altrove di Francesca Mariotti .

In occasione degli ultimi spettacoli in Programma al Teatro ed in relazione con il bellissimo spettacolo di Danza e Arte “NIGHT GARDEN” le creazioni di Cristina entreranno in relazione con ……..Mistero, Bellezza e Meraviglia…… nel Giardino di Luce. Introducendo quel mondo magico in cui…..sarete trasportati nello spettacolo, alla scoperta di cosa accade sotto la luce della luna quando il mondo si riposa e si avvia al sogno. …e creature bioluminescenti si svegliano e giocano in una nuova dimensione incandescente, dove le ombre hanno colore, il paesaggio è dipinto di luce, e le leggi della natura si trasformano in un’affascinante illusione!
Una serata piena di inventiva, eccitante e di grande impatto visivo, che riempie di magia il Teatro….dal suo Foyer al Palcoscenico…..chiudendo la stagione del Teatro Nuovo.

L’ARTISTA

Cristina Mavaracchio, nasce a Mirano (VE), si diploma alla scuola tecnica superiore nel 1983. Si avvicina alla pittura sin dalla giovane età, approfondendo solo in seguito gli studi d’arte con il maestro Roberto Furlan, apprendendo le varie tecniche pittoriche esprimendosi con disinvoltura dall’acquarello all’olio. Approfondisce anche l’incisione nell’acquaforte e acquatinta. Sperimenta la scultura, prima con la creta e successivamente con il legno. Ha un suo studio a Passarella di Jesolo (VE). La sua pittura risente di una continua elaborazione e ricerca, sia nell’ambito formale, che in quello dei contenuti, prediligendo cometecnica espressiva l’olio su tela.
Indaga soprattutto il mondo dei sentimenti espressi nell’interpretazione della figura umana. Con tracce incerte e sfumate la figura viene indagata nei suoi movimenti e colta con una grande attenzione alle luci ed alle ombre. Le sue opere sembrano avere un occhio scultoreo sulla figura che ne esce tridimensionalmente perfetta e decisa. La scelata cromatica avvalora questo effetto e ne valorizza la potenza espressiva.
Dalla perfezione della figura umana, al maschile ed al femminile, Cristina Mavaracchio mostra un profondo impegno intrapreso nel mettere nelle proprie creazioni una pura espressione della stessa gioia di vivere, della “bellezza” che la vita ci ha dato, che non si ferma all’esteriore ma che dimostra una grande profondità di emozioni e sentimenti di cui ogni creatura è simbolo stesso. Le sue incantevoli figure mostrano l’incanto fatto persona lo stupore delle emozioni, l’essere umano in quanto creatura della Natura, legate ad essa …ai sui cicli di luci ed ombre, vuoti e pieni, in mille sfaccettature della bellezza, ed in mille sfaccettature del sentire umano. Archetipi della moltiplicità e dell’unicità che tutti ci comprende e tutti ci diversifica. Uno squarcio espresso tra l’antico e il moderno, tra la pittura, il disegno e la scultura, in un susseguirsi di rimandi e imput che fanno riflettere e cercare in noi stessi e in quanti ci sono intorno la vera ragione della grandezza dell’Umanità.(Francesca Mariotti) Ha esposto in diverse città e location di prestigio tra cui il Castello Estense di Ferrara, la Galleria Degli Artisti di Milano, il 3° FESTIVAL DELLE ARTI di Ferrara 2016, il “Premio Nazionale Amici Ruga Giuffa” di Venezia, ed è stata selezionata dalla Giuria al “Premio Arte 2002” del Periodico Arte Mondadori. E’ entrata nella rosa degli artisti selezionati dalla Fondazione Melotti per il Museo d’Arte Contemporanea ARTE E SCIENZA nel nuovo Ospedale di Rovigo nel 2016.

Sito web: www.liveinart.it/cristina
Pagina FB: www.facebook.com/cristina.mavaracchio
Mail: cristina@liveinart.it
Cell. 349 3181225

‘Night Garden’ al Teatro Nuovo: sabato 22 Aprile ore 21 con la Compagnia Evolution Dance Theatre

La EVolution dance theater nasce nel 2008 e sin da subito si dedica con successo alla creazione di spettacoli basati sulla fusione di fantasioso atletismo e affascinante visionarietà. La grande forza della compagnia sta nella conoscenza di un vocabolario artistico ampio che non si limita solo alla danza, ma che si estende ad altre forme d’arte; come la video art, l’illusionismo e l’utilizzo sorprendete di luci ed effetti dal vivo. Anthony Heinl, il coreografo di origini statunitense, grazie alla sua ampia educazione e formazione in chimica e scienze tecnologiche, tende a sperimentare nuovi materiali e la combinazione degli elementi che in scena danno il cosiddetto “effetto hollywoodiano”.

La sua magia deriva anche da una nuova idea, più attuale e “televisiva” di Blacklight theater”. Accanto a questa grande ricerca e studio di materiali, non viene tralasciato la cura del movimento. Così come Anthony Heinl cerca la sorpresa dei materiali in palco, la cerca anche nei suoi danzatori, tutti di formazioni solida, ma particolari nella propria dinamicità. Ogni elemento che forma il corpo di ballo ha una sua particolare esperienza e provenienza performativa che lo caratterizza.  Dunque la eVolution dance theater propone uno “Show” che, coniugando professionalità e intrattenimento, è capace di divertire e affascinare. LO SPETTACOLO Mistero, Bellezza e Meraviglia vi attendono nel Giardino di Luce. 
Sarete trasportati in un regno magico, alla scoperta di cosa accade sotto la luce della luna quando il mondo si riposa e si avvia al sogno. Nella notte creature bioluminescenti si svegliano e  giocano in una nuova dimensione incandescente, dove le ombre hanno colore, il paesaggio è dipinto di luce, e le leggi della natura si trasformano in un’ affascinante illusione!

Una serata piena di inventiva, eccitante e di grande impatto visivo, che riempie di magia il Teatro.

Vi è un momento onirico, tra il giorno e la notte, che trasforma il paesaggio e le sensazioni. Questo cambiamento di luce risveglia i nostri istinti più primitivi. La giornata di lavoro si è conclusa, e la timida luce del crepuscolo ci porta a riflettere e fantasticare sul domani. Mentre ci rifugiamo nel calore dei nostri desideri più profondi tutto un altro mondo, al di fuori, sta per svegliarsi.

Vortici di vento fluorescente avvolgono lo spettatore in un abbraccio fluttuante, lampi di luce percorrono il palco, la luce cambia e si apre una finestra per guardare di nascosto e scoprire cosa si cela dietro al velo segreto del giardino notturno, dove nulla è come sembra. Lo spettacolo è sostenuto dalla SIAE e dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

 ACQUISTO BIGLIETTI: presso la biglietteria dal martedì al sabato 11.00 – 13.00/16.00 -19.00 oppure su www.vivaticket.it PLATEA € 25,00 RIDOTTO € 20,00 I GALLERIA € 22,00 RIDOTTO € 19,00 II GALLERIA € 19,00 RIDOTTO € 16,00

VIDEOINTERVISTA
De Biase: “La tecnologia sta cambiando il nostro modo di pensare”

“Ci siamo dotati di un sistema tecnologico che ha trasformato l’ambiente in cui viviamo e ha modificato il modo stesso con cui noi lo percepiamo”, afferma Luca De Biase, direttore di Nova, il supplemento settimanale del Sole 24 ore riconosciuto come autorevole faro sul mondo della tecnologia e dell’innovazione. Posto che la vita e l’evoluzione di noi umani avviene nell’ambito di questo ecosistema – caratterizzato dalla presenza pervasiva dei media e degli apparati tecnologici – “chiamiamo ecologia della mente l’approccio che ci consente di interpretare noi stessi all’interno di un ambiente artefatto col quale dobbiamo trovare un equilibrio, così come in passato lo abbiamo stabilito con quello che definivamo ambiente naturale”.
Ricreare l’equilibrio “è una necessità crescente – spiega ancora De Biase – perché questo mondo che ci offre importanti possibilità di relazione, ma al contempo mostra anche criticità che dobbiamo riuscire a mitigare”. Serve, dunque, un’ecologia della mente per contrastare l’inquinamento tecnologico.

Su questi temi il direttore di Nova ha recentemente pubblicato “Homo pluralis, essere umani nell’era tecnologica”, in cui si sofferma sui processi di automazione e sugli effetti delle dinamiche evolutive digitali; e “Come saremo?”, che pone al centro della riflessione le grandi trasformazioni in atto, connesse non solo alle tecnologie ma pure alle dinamiche migratorie, ai cambiamenti climatici, all’instabilità finanziaria, alle disuguaglianze; e il cui fulcro è un appello alla creatività per rispondere adeguatamente alla necessità di definire un futuro vivibile e desiderabile.

Guarda la videointervista a Luca De Biase

Libertà per Gabriele Del Grande

da: Cittadini del mondo Ferrara – redazione occhioaimedia.org

L’Associazione Cittadini del Mondo di Ferrara ed i giovani della redazione di occhioaimedia.org chiedono la liberazione immediata del giornalista Gabriele del Grande, dal 9 aprile rinchiuso nelle carceri turche.
Il giornalista, in contatto da tempo con la nostra Associazione per il suo instancabile lavoro sulle vittime di guerra e delle crisi umanitarie, intervistato durante il festival di “Internazionale” dai nostri ragazzi sul tema del razzismo nella stampa italiana, da anni documenta le morti nel mediterraneo con il suo sito “Fortress Europe”.
Chiediamo il massimo impegno della Diplomazia, della Stampa, della Politica, dei Sindacati, delle Associazioni del nostro Paese, per riportare a casa il nostro amico Gabriele Del Grande.
La difesa della libertà di stampa riguarda tutti e molto da vicino, cerchiamo insieme di farci sentire.

L’Anti-logica di Pambianchi a Ferrara

da: organizzatori

Una mostra di Enrico Pambianchi presso Paolo Gavioli Arredamenti e Hotel Annunziata a Ferrara

Dopo quattro anni Pambianchi torna negli spazi informali di Guendalina e Paolo e di Zeno per allestire una mostra con le sue opere pittoriche. Recentemente rientrato da una importante esperienza francese Pambianchi aprirà la vernice di sabato 22 aprile 2017 alle ore 18:00 presso lo spazio di Paolo Gavioli Arredamenti in Corso Porta Mare 8 per poi spostarsi alle ore 19:00 e proseguire all’Hotel Annunziata in Piazza Repubblica 5.
La mostra intitolata ANTI-LOGICA sarà una rassegna che raccoglie opere significative, di periodi differenti, tra soggetti discordanti. Una avventata antologica priva di logica e raccolta anzi tempo.
Quando le opere di Enrico rientrano a Ferrara, da lunghe peripezie, è il tempo per fare bilanci. Aprire le casse, rivedere i soggetti, affiancarli a quelli nuovi che nel frattempo sono venuti a vivere nell’atelier di Portomaggiore. Di notte ascoltare, accendendo un sigaro, se tra loro sussurrano o si scherniscono. Un divertente esperimento d’artista che Enrico ama tanto condurre all’interno del suo percorso sottoposto continue verifiche. Può un soggetto onirico a matita del 1994 essere affiancato ad una scena a olio e collage del 2017?
Nelle 24 opere esposte all’interno delle accoglienti ambientazioni dello showroom di Paolo Gavioli e dell’Hotel Annunziata di Zeno Govoni, Enrico Pambianchi conduce l’esperimento alla luce del sole affiancando, in un percorso apparentemente disarmonico e privo di logica, una serie di opere significative alcune recentemente rientrate da esposizioni e gallerie nazionali e internazionali, altre appena realizzate, altre ancora facenti parte del suo archivio personale del passato. Periodi differenti e soggetti discordanti costituiscono il percorso espositivo, quasi un florilegio senza alcuna ragione che fortuitamente matura alle porte dell’estate.
La mostra è stata organizzata con la cura del centro studi Dante Bighi e dell’Archivio Pambianchi ed è stata curata da Maurizio Bonizzi e Elena Bertelli. La mostra rimarrà aperta fino al 22 giugno 2017.

una produzione: Paolo Gavioli Arredamenti e Hotel Annunziata
con la cura di: centro studi Dante Bighi
informazioni: www.enricopambianchi.com

Destinazioni turistiche. Parere positivo alle linee guida per la composizione delle Cabine di regia

Zappaterra (PD): “Un nuovo passo per aprire nuove vie di sviluppo nel settore turistico e commerciale”

da: ufficio stampa Gruppo Partito Democratico

“La Cabina di regia è la sede in cui i soggetti pubblici e quelli privati si confrontano al fine di consentire a ciascuno di offrire il proprio contributo per la definizione di strategie comuni e una progettazione condivisa e partecipata in materia di promo-commercializzazione del territorio” spiega la consigliera Marcella Zappaterra – definendo le priorità degli interventi sui quali la Destinazione Turistica deve attivarsi e individuando i mercati di interesse ai quali rivolgersi”.

La Cabina di regia inoltre concerta col Consiglio di Amministrazione le quote di partecipazione annuale dei soggetti privati ai programmi di iniziative realizzati dalla Destinazione Turistica. È presieduta dal Presidente della Destinazione Turistica ed è composta da un coordinatore in rappresentanza dell’imprenditoria, da un minimo di 2 a un massimo di 4 membri designati dal Cda della Destinazione Turistica e da un minimo di 3 a un massimo di 9 membri designati dalle organizzazioni del turismo e del commercio del territorio. Ne è componente effettivo, senza voto, un membro designato da APT Servizi srl.

“Abbiamo sempre detto che per valorizzare l’offerta turistica del nostro territorio è fondamentale la sinergia della componente privata e di quella pubblica. Con questo ulteriore passo avanti dopo l’approvazione della riforma del settore avvenuta a inizio 2016 e la definizione delle Destinazioni Turistiche per la messa in rete di tutte le eccellenze di un territorio, penso si aprano davvero gli spazi per una nuova politica del settore turistico che darà frutti importanti anche a Ferrara e provincia” commenta Zappaterra.

Comune di Ferrara, la newsletter del 19 aprile 2017

da: ufficio stampa

ISTITUTO STUDI RINASCIMENTALI – Venerdì 21 aprile alle 18 a Palazzo Schifanoia (via Scandiana)

“Civil conversazione” sull’Umanesimo di Massimo Cacciari e Marco Bertozzi

19-04-2017

Venerdì 21 aprile alle 18 nel salone dei mesi di Palazzo Schifanoia (via Scandiana 23 ) Massimo Cacciari e Marco Bertozzi terranno “Una ‘civil conversazione’ sul pensiero dell’Umanesimo italiano” a proposito di due recenti volumi: “Umanisti italiani. Pensiero e destino”, a cura di Raphael Ebgi, con un saggio di Massimo Cacciari (Einaudi, 2016) e “Schifanoia. Rivista dell’Istituto di Studi Rinascimentali”, N. 52/53 (Editore Serra,
2017), scritti in onore di Marco Bertozzi, a cura di Stefano Caroti, Angela Ghinato, Manuela Incerti. Saranno presenti anche i curatori dei due volumi.

Per ragioni di sicurezza connesse alla capienza del Salone (massimo 70 persone) verrà consentito l’ingresso esclusivamente a chi sarà munito del biglietto gratuito distribuito il giorno stesso dal personale del Museo a partire dalle 17.30 secondo l’ordine di arrivo.

Per info: Segreteria di direzione e Biblioteca dell’istituto di studi rinascimentali, Casa Minerbi,
via Giuoco del Pallone 15, Ferrara, tel. 0532 760002 e 768208, ore 9-13, email isr@comune.fe.it, www.comune.fe.it/isr

(Comunicato a cura dell’Istituto di studi rinascimentali)

 

 

ASSESSORATO ALLO SPORT – Appuntamento con la 38° edizione a cura del Gruppo Aquilonisti Vulandra e di Arci Ferrara

Dal 22 al 25 aprile al parco urbano Bassani torna ‘Vulandra’, il festival internazionale degli aquiloni

19-04-2017

Si è svolta in mattinata (mercoledì 19 aprile) nella residenza del Comune di Ferrara la conferenza stampa per presentare ‘Vulandra 2017 – Festival internazionale degli aquiloni’, quest’anno alla 38.a edizione. Organizzata da Arci Ferrara e dall’associazione aquilonisti Vulandra, la manifestazione si svolgerà dal 22 al 25 aprile al parco urbano Bassani.

Durante l’incontro sono intervenuti l’assessore allo sport Simone Merli, il presidente di Arci Ferrara Paolo Marcolini, Maurizio Cenci presidente dell’associazione Vulandra insieme a volontari e sponsor della manifestazione.

“Credo che ‘Vulandra ‘ sia fra le manifestazioni più longeve della nostra città e che, nonostante i suoi 38 anni, abbia saputo conservare intatto il clima dei primi tempi. – ha affermato l’assessore allo Sport Simone Merli – Questo grazie certamente ai tanti volontari di oggi e di ieri, alla passione ancora viva nella comunità di Pontelagoscuro che ha tenuto a battesimo il progetto e certo anche alla collaborazione dell’Amministrazione comunale e dei suoi uffici. La ‘Vulandra’ è una manifestazione che fa bene a tutta la città. – ha poi aggiunto l’assessore allo Sport – Per questo dovremmo impegnarci per farle assumere oltre a quella sportiva anche una rilevanza turistica, facendola magari conoscere anche sulle nostre coste, risultato che sappiamo che la nostra Regione è pronta a premiare”.

(Comunicazione a cura dell’Ufficio stampa Arci Ferrara)

Vulandra, alla 38.a edizione, vola alto dal 22 al 25 aprile

L’appuntamento con Vulandra, il Festival Internazionale degli aquiloni, è come sempre al Parco urbano Bassani, a Ferrara, nel mese di aprile. Quest’anno la manifestazione si svolgerà dal 22 al 25 aprile, e sarà come sempre un’occasione per invitare ferraresi e turisti a godersi le giornate all’aperto in compagnia degli ospiti aquilonisti, provenienti da tutto il mondo, ammirando i colori e le forme bizzarre dei loro aquiloni, un mix di raffinata ingegneria aerea e fantasia.

Il festival, organizzato grazie alla pluriennale collaborazione tra l’associazione Gruppo Aquilonisti Vulandra e Arci Ferrara, è giunto al prestigioso traguardo della 38° edizione, grazie anche al sostegno del Comune di Ferrara e della Regione Emilia Romagna, oltre che del Centro di Promozione Sociale “il Quadrifoglio”, che da anni si occupa della ristorazione per gli ospiti del festival.

L’inaugurazione del Festival, sabato 22 aprile alle 10, aprirà al pubblico anche l’ormai tradizionale parco giochi dei Fratelli Bisi, tra i partner di antica data della Vulandra, oltre che i punti vendita specializzati in materiale per l’aquilonismo e giocoleria, così come le bancarelle di hobbistica, che danno vita a un mercatino di oggetti curiosi e rigorosamente opera del proprio ingegno.

Quest’anno il programma di Vulandra sarà arricchito da Giochi Senza Frontiere, manifestazione organizzata da Arci Emilia Romagna e Arci Ferrara in collaborazione con Uisp e Camelot, che prevede gare ludico-motorie tra squadre di diversi Paesi, che si contenderanno i primi tre posti del podio. L’iniziativa si svolgerà nella mattinata di domenica 23 aprile.
Essendo un evento ad ingresso totalmente gratuito, Vulandra si configura come un momento di aggregazione per aquilonisti, cittadini e appassionati che provengono da tutta Italia e da diversi paesi europei per partecipare a un momento unico nel panorama nazionale, e il Parco Urbano, location ideale per trascorrere un weekend all’aria aperta, diventa un melting pot di grande importanza, nonchè punto di partenza per un eventuale giro turistico della città estense.
Un’ulteriore conferma del riconoscimento della qualità del lavoro svolto è rappresentata dal conseguimento nel 2016 della Certificazione UNI ISO 20121, che attesta la sostenibilità ambientale, sociale ed economica dell’evento, il festival è infatti privo di barriere architettoniche e si impegna a diffondere le principali buone norme di rispetto ambientale.

Vulandra da sempre coinvolge anche il mondo delle associazioni, le quali sono presenti al Parco con banchetti informativi per avvicinare il pubblico alla propria causa e alle proprie attività. Tra queste, AIL Ferrara, in cambio di una donazione, inviterà alla degustazione del tipico “pinzino” ferrarese, ormai anch’esso divenuto un classico di queste giornate al parco urbano.

Come ogni anno, un doveroso ringraziamento da parte dell’organizzazione va alla preziosa collaborazione di Unipol Sai e Assicoop Modena&Ferrara, che rendono possibile Vulandra con il loro contributo.
Decathlon Ferrara, che anche quest’anno partecipa con il proprio generoso sostegno al Festival, sarà sul campo per tutti i giorni della manifestazione con uno stand informativo e l’esposizione di tende e materiale da campeggio.
Un’altra presenza importante sarà quella di Hera, che durante Vulandra, con un proprio gazebo, svolgerà un’azione di sensibilizzazione sulla raccolta differenziata, illustrando le nuove modalità di raccolta introdotte in via sperimentale a Pontelagoscuro e destinate, nel corso del 2017, ad essere gradualmente applicate a tutto il territorio del comune di Ferrara.
In occasione del suo trentesimo compleanno, La Terra dell’Orso, presenzierà sul campo con una gamma speciale di giochi legati all’aria, al movimento e al vento: saranno in esposizione girandole, bolle di sapone, e, naturalmente, immancabili aquiloni.
Sarà a disposizione del pubblico anche la cucina di Camilla va al parco, che potrà ristorare i partecipanti con bibite fresche e piadine, panini e altre leccornie.

All’inaugurazione di sabato 22 faranno seguito tre giorni di volo libero e dimostrativo, dalla mattinata al tramonto, a cui si aggiungono le consuete attività di spettacoli di volo acrobatico, mostre di foto scattate dall’aquilone e non, corsi di livello avanzato per aquiloni acrobatici e laboratori giornalieri di costruzione per i più piccoli.

Per favorire l’accesso in tutta libertà al parco, a piedi o in bicicletta, nel pomeriggio di domenica 23, dalle ore 14 alle ore 20, sarà realizzato il blocco della circolazione alle auto in via Bacchelli, dall’intersezione con via Canapa e Porta Catena, all’intersezione con via Pannonius, con l’istituzione di un parcheggio straordinario nel tratto che va dalla rotonda di via Pannonius all’ingresso al parco di via Bacchelli 103. Si ricorda che le piscine della Cooperativa Sportiva resteranno aperte e funzionanti,e uno spazio di parcheggio all’interno sarà pertanto riservato ad uso esclusivo degli utenti del nuoto.

La manifestazione Vulandra è realizzata con il prezioso contributo di Società Yara, Gruppo Hera, Decathlon Ferrara, Engel&Volkers, La Terra dell’Orso – eNatura, Assicoop Modena&Ferrara, Unipol Sai, Fratelli Bisi, Suono e Immagine, Gruppo Rossante, Cooperativa Camelot, RB bevande, Nestlè Motta, Animal House, Caffè Krifi, Lindt, Ail.

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Un, deux, trois… Il successo di “Giochi Senza Frontiere”

Oltre ogni aspettativa, la manifestazione Giochi Senza Frontiere, ispirata al celebre format televisivo degli anni ‘80-’90, ha raggiunto il sorprendente risultato di 149 iscritti, da cui si è poi arrivati alla quota di 135 giocatori partecipanti. Giochi Senza Frontiere è alla sua prima edizione ferrarese, che si svolgerà domenica 23 aprile nel contesto del più ampio Festival degli Aquiloni Vulandra. La manifestazione organizzata da Arci Emilia Romagna e Arci Ferrara in collaborazione con Uisp e Camelot, è stata presentata lo scorso 10 marzo, le iscrizioni invece si sono chiuse domenica 2 aprile.
I giocatori sono stati suddivisi in ben 27 squadre, che rappresenteranno diversi Paesi di tutto il mondo: Italia (5 squadre), San Marino, Moldavia, Gambia (4 squadre), Nigeria (5 squadre), Mali, Costa d’Avorio (2 squadre), Senegal (2 squadre), Guinea, Pakistan, Ghana, Sierra Leone, Tunisia e Iran.

Provenienza
Per questa prima edizione, grande partecipazione si è riscontrata da parte del continente africano, che registra un numero non indifferente di squadre: l’auspicio è quello di avere una partecipazione ancora più eterogenea nelle prossime eventuali edizioni. Secondo il regolamento, ogni squadra doveva avere (almeno) uno o due giocatori del Paese rappresentato, e si può dunque considerare assolutamente raggiunto lo scopo primario dei Giochi: coinvolgere cittadini ferraresi di diverse nazionalità, farli collaborare e giocare insieme in squadre miste.

Età e genere
Dal punto di vista della partecipazione, si può considerare abbastanza omogenea, visto che gli anni di nascita dei partecipanti vanno dal 1982 al 1999, ma si registrano picchi di giocatori di età compresa tra i 19 e i 26 anni: un altro successo della manifestazione è quello di aver coinvolto la popolazione giovanile ferrarese, molto spesso considerata poco incline all’attività sociale.
Da segnalare la presenza di tre squadre interamente composte da donne e cinque team di giocatori misti.

info: Ufficio Stampa Arci Ferrara Via della Cittadella, 18/a – 44121 Ferrara tel. 0532 241419

Vulandra 2017

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Ciclo ‘Chiavi di lettura’: incontro giovedì 20 aprile alle 17

Voci a confronto su ‘Cooperazione e impresa ai tempi della collera’

19-04-2017

Si presenta con un titolo provocatorio, ‘Ma la coop sei veramente tu? Cooperazione e impresa ai tempi della collera‘, il nuovo appuntamento, giovedì 20 aprile alle 17, nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via delle Scienze 17, Ferrara), con ‘Chiavi di lettura’, il ciclo di dibattiti organizzati dalla testata online Ferraraitalia, che pongono a confronto differenti opinioni su questioni di attualità. All’incontro interverranno Andrea Benini, presidente di Legacoop Estense, Vincenzo Tassinari, docente all’Università di Bologna, autore del volume ‘Noi, le Coop rosse. Tra supermercati e riforme mancate’ e accanto a loro uno studioso di economia, esperto delle tematiche d’impresa, Lucio Poma dell’Università di Ferrara, che si soffermerà sulle compatibilità di sistema e i meccanismi della concorrenza; e un osservatore attento alle dinamiche del mondo del lavoro e alle attese del cittadino-consumatore, quale Luigi Cattani, con alle spalle esperienze in ambito sindacale e in contesti di impresa. Coordinerà gli interventi il direttore di Ferraraitalia Sergio Gessi.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Un’identità ambivalente, in parte appannata dai compromessi con il mercato e dagli scandali, in parte orgogliosamente propugnata nella riaffermazione dei valori sociali e del suo significato autentico e profondo. Per la cooperazione, a tutti i livelli, non è una stagione facile. Questi anni di neoliberalismo imperante hanno generato rughe e cicatrici: modalità di gestione non sempre coerenti con la matrice mutualistica di cui le coop sono filiazione; contenziosi con i dipendenti e con i soci, pratiche di gestione talora disinvolte che scivolano sino a non infrequenti casi di corruzione con il coinvolgimento dei loro dirigenti, ultima in ordine cronologico la vicenda della bolognese Manutencoop gravata da ombre di tangenti. Ma la sprezzante etichetta “falce e carrello” ha il suo nobile risvolto nel prodigarsi leale di tanti cooperatori e cooperative che svolgono con ammirevole impegno e capacità la loro funzione sociale, mantenendo vivi nel mercato sani principi di corretta organizzazione ed emergendo anche nel terzo settore con la qualità dei servizi resi a sostegno del welfare.

SALA NEMESIO ORSATTI – Venerdì 21 aprile alle 21 presentazione del libro in via del Risorgimento a Pontelagoscuro

“Alla ricerca della Ferrara perduta” con Francesco Scafuri

19-04-2017

Venerdì 21 aprile 2017 alle 21 nella Sala Nemesio Orsatti, via del Risorgimento 4 a Pontelagoscuro di Ferrara, verrà presentato il libro “Alla ricerca della Ferrara perduta” di Francesco Scafuri con prefazione di Folco Quilici, edito da Faust edizioni.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
In compagnia di Gabriele Botti, ideatore del salotto letterario “Appunti di Ponte”, sarà l’autore Francesco Scafuri, responsabile dell’Ufficio Ricerche Storiche del Comune di Ferrara, a ripercorre alcune tappe della sua particolarissima e attenta narrazione della vita, storia, aneddoti della città estense, in un viaggio ideale e amorevole tra le strade, i monumenti, i vicoli, le voci e le leggende protagonisti delle sue passeggiate storiche e dei suoi imperdibili racconti periodici apparsi sulla stampa quotidiana.
La partecipazione è gratuita e aperta a tutti.

 

 

 

CONFERENZA STAMPA – Venerdi 21 aprile alle 12 nella sala degli Arazzi della residenza municipale

Presentazione di “Ferrara Obiettivo sanità 2017” vademecum sulla sanità ferrarese

19-04-2017

Venerdì 21 aprile alle 12, nella sala degli Arazzi della residenza municipale, verrà presentato l’opuscolo “Ferrara Obiettivo sanità 2017” vademecum sulla sanità ferrarese. La pubblicazione, che sarà spedita in 50mila copie alle famiglie della città, riporta le informazioni base del rapporto cittadino Sanità: dalle modalità per le prenotazioni di esami e visite all’uso dei servizi sanitari di emergenza, dall’accesso al pronto soccorso alla prevenzione attraverso le vaccinazioni e così via.

All’incontro con i giornalisti interverranno l’assessora comunale alla Sanità/Servizi alla persona Chiara Sapigni e la portavoce del sindaco Anna Rosa Fava insieme a rappresentanti dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara e di AUSL.

4.a COMMISSIONE CONSILIARE – Giovedì 20 aprile alle 16 nella sala Zanotti della Residenza Municipale

Informativa sui richiedenti asilo e focus sulle modalità di inserimento in progetti di volontariato sociale

19-04-2017

Per un’informativa generale sui richiedenti asilo e un focus sulle modalità di inserimento in progetti di volontariato sociale, la 4.a Commissione consiliare – presieduta dal consigliere Bova – si riunirà giovedì 20 aprile alle 16 nella sala Zanotti della Residenza Municipale.  A fianco dell’assessora comunale alla Sanità/Servizi alla persona Chiara Sapigni saranno presentiin rappresentanza di ASP, Federica Rolli (direttore generale), Angela Alvisi (presidente) e  Annalisa Berti (coordinatrice del Servizio Accoglienza).

 

ISTITUTO DI STORIA CONTEMPORANEA – Venerdì 21 aprile alle 9.30 il convegno a Palazzo Bonacossi (via Cisterna del Follo 5)

“Terrorismo e antiterrorismo in Italia”: una giornata di studi

19-04-2017

Venerdì 21 aprile 2017 alle 9.30 a Palazzo Bonacossi (via Cisterna del follo 5, Ferrara) è in programma la giornata di studi dedicata a “Terrorismo e antiterrorismo. L’Italia e la circolazione internazionale dei saperi negli anni Settanta e Ottanta”, che è organizzata da Istituto di storia contemporanea, Dipartimento Studi umanistici e Dipartimento di Giurisprudenza. L’ingresso è libero.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Negli ultimi anni si è assistito a una forte ripresa dell’interesse per gli anni Settanta e per il fenomeno del terrorismo politico. Rispetto al passato, però, è migliorata la qualità complessiva delle ricostruzioni storiografiche, sempre meno affidate alla memoria del protagonisti e sempre più mosse dall’esigenza di rispondere a domande precise. La giornata di studi di venerdì 21 aprile promette di aggiungere un tassello importante nella ricostruzione di quel periodo, specie dal punto di vista dell’analisi della cosiddetta “reazione dello Stato”. L’Istituto di Storia Contemporanea e l’Università di Ferrara approfondiranno “Terrorismo e antiterrorismo. L’Italia e la circolazione internazionale dei saperi negli anni Settanta e Ottanta”. Il convegno si terrà a partire dalle 9.30, a Palazzo Bonacossi, in via Cisterna del Follo 5.

I relatori faranno luce sulla modalità con cui gli apparati dello Stato si organizzarono di fronte a una minaccia di tipo terroristico, quali ostacoli si trovarono ad affrontare e quale rapporto finì per instaurarsi tra i diversi soggetti impegnati (il parlamento che legifera, la magistratura che indaga, i servizi di sicurezza che competono tra loro nella risoluzione dei casi affidati). La giornata di studi avrà al centro le vicende italiane, ma non si limiterà a esse. Infatti non sfugge a nessuno come, essendo anche allora la dimensione del terrorismo fortemente internazionale, l’esigenza di organizzare al meglio il suo contrasto non poté che determinare forme di confronto e imitazione tra gli attori – polizie, magistrature, servizi segreti – impegnati nel suo contrasto.

La storia dell’antiterrorismo si articola attorno a due necessari strumenti di “risposta” – lo specifico legiferare e l’organizzare adeguatamente gli apparati di sicurezza – perciò il convegno sarà suddivisa in due momenti. Nella prima fase, dalle 9.30 alle 11, si fonderanno le considerazioni dell’onorevole Luciano Violante, all’epoca dei fatti tra i principali protagonisti della lotta al terrorismo, con le argomentazioni del docente Donato Castronuovo (Unife) riguardo la circolarità dei saperi all’interno delle legislazioni europee. Nella seconda, dalle 11 alla conclusione, sarà compito di Laura Di Fabio (Centre Maurice Halbwach di Parigi), Lisa Bald (IMT Lucca) e Nino Blando (Università di Palermo) evidenziare l’importanza dello scambio di conoscenze, informazioni e buone pratiche tra gli apparati di sicurezza e di polizia impegnati nell’attività antiterroristica.

Il convegno sarà inoltre la prima occasione dopo il protocollo d’intesa stipulato tra il Dipartimento di Studi Umanistici e l’Istituto stesso, firmata per la realizzazione congiunta di attività di ricerca, didattica, formazione e orientamento dei ragazzi.

Per info: scrivere una email a andrea.baravelli@unife.it o a istitutoferrara@gmail.com

(Comunicato a cura dell’Istituto di storia contemporanea)

BIBLIOTECA LUPPI – Giovedì 20 aprile alle 17 la presentazione del libro nella sala di Porotto (via Arginone 320)

“Un uomo, un quartiere, la luna”: quasi un secolo di storie tra Doro, Mizzana e il Barco

19-04-2017

Quasi un secolo di storie legate ai quartieri della periferia di Ferrara. Sono quelle al centro del libro di Corrado Faustini intitolato “Un uomo, un quartiere, la luna” che verrà presentato giovedì 20 aprile 2017 alle 17 alla Biblioteca Aldo Luppi di Porotto (via Arginone 320, Ferrara). A dialogare con l’autore sarà Roberto Gamberoni. L’ingresso è libero.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Il libro nasce dalla sollecitazione di alcuni amici che intendono far conoscere le attività del Centro Culturale Doro; l’autore, che è stato presidente della Circoscrizione a Porotto, allarga lo spazio e il tempo descrivendo quasi un secolo di avvenimenti, per buona parte autobiografici, che ricordano i periodi della residenza al Doro, a Mizzana e al Barco.
La caratteristica che supporta l’impegno del protagonista regge su tre parole: “Conoscere, capire, scegliere”.

Per info: biblioteca Aldo Luppi, via Arginone 320, Ferrara, tel. 0532 731957, email bibl.porotto@comune.fe.it

CONFERENZA STAMPA – Venerdì 21 aprile alle 12.30 nella sede di Ferrara Off (viale Alfonso I d’Este 13)

Presentazione di “Fuori Casa”, programma primaverile del teatro Ferrara Off

19-04-2017

Venerdì 21 aprile 2017 alle 12.30 al teatro Ferrara Off, in viale Alfonso I d’Este 13 a Ferrara, verrà presentata la programmazione primaverile del teatro Ferrara Off, intitolata “Fuori Casa”.

Il vicesindaco e assessore alla cultura del Comune di Ferrara Massimo Maisto interverrà all’incontro con i giornalisti insieme con i curatori della stagione – Giulio Costa, Roberta Pazi, Marco Sgarbi – e con la presidente dell’associazione Ferrara Off, Monica Pavani.

Per info: associazione culturale Ferrara Off, viale Alfonso I d’Este 13, Ferrara, email ferraraoff@gmail.com, www.ferraraoff.it

ASSESSORATO ALLA CULTURA – Sabato 22 aprile 2017 dalle 9 alle 20 (via Scienze 17, Ferrara)

Alla biblioteca Ariostea la festa della lettura con ‘San Giorgio…in Paradiso’

19-04-2017

Una giornata dedicata al piacere della lettura e a tutti i suoi cultori, piccoli e grandi. Sabato 22 aprile la Biblioteca comunale Ariostea (Palazzo Paradiso – via delle Scienze 17, Ferrara) resterà straordinariamente aperta per l’intera giornata, dalle 9 alle 20, per la terza edizione dell’iniziativa ‘San Giorgio…in Paradiso’ organizzata in occasione della Giornata mondiale del libro e della Festa di San Giorgio, patrono di Ferrara. In programma attività di promozione della lettura, concerti, laboratori e spettacoli per bambini e famiglie, organizzati dal personale della biblioteca con la collaborazione e la partecipazione dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea, dell’associazione Musijam e dell’Orchestra del Baluardo. Il tema di quest’anno ruota attorno al progetto “Leggere con un click” curato dai giovani del Servizio Civile Volontario impegnati nelle biblioteche comunali, che offriranno informazioni al pubblico sui libri digitali, gli e-book e tutte le risorse (musica, audiolibri e video) messe a disposizione dalle biblioteche ferraresi attraverso il sito BiblioFe.
Il programma della giornata è stato illustrato dalla curatrice Angela Ammirati della biblioteca Ariostea, intervenuta stamani in conferenza stampa assieme all’assessore alla Cultura Massimo Maisto, al dirigente del Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara Enrico Spinelli, e ai numerosi protagonisti dell’iniziativa.
“Sarà – ha anticipato Spinelli – una festa per tutti coloro che amano la lettura, le arti e la musica, con attività per i più piccoli e per coloro che vogliono conoscere meglio il mondo dei libri digitali. Avremo come ospite d’onore Lina Bolzoni che ci presenterà in anteprima un documentario sull’Orlando furioso e Angelica e inaugureremo una mostra curata da Mirna Bonazza sull’iconografia legata a San Giorgio, con una serie di antichi documenti appartenenti alla biblioteca, tra codici miniati e altre opere”. (v. scheda e locandina in allegato)
“La festa di sabato – ha precisato Maisto – sarà un momento di sintesi di un lavoro che dura tutto l’anno, tutti gli anni, nelle nostre biblioteche. Un’occasione per ribadire l’idea della biblioteca come piazza del sapere, come luogo di incontro culturale il più possibile aperto a tutti e a tutti i campi della cultura. Sarà infine un’occasione anche per allargare ulteriormente il pubblico dei frequentatori delle nostre biblioteche”.

 

Sabato 22 aprile 2017 dalle 9 alle 20
SAN GIORGIO…  IN PARADISO
PROGRAMMA:

Al mattino tutti i servizi della biblioteca saranno regolarmente funzionanti, mentre al pomeriggio saranno disponibili il prestito libri (solo a scaffale aperto), le sale studio e il giardino.

dalle 9 (in Sala Agnelli) Presentazione del video “Leggere con un click” e illustrazione del progetto di Servizio Civile Volontario.

alle 15 (in Sala Agnelli) Saluti del Vice Sindaco di Ferrara Massimo Maisto e del Dirigente del Servizio Biblioteche e Archivi Enrico Spinelli

dalle 15,30 Percorso di letture varie nelle prestigiose sale di Palazzo Paradiso (sede della biblioteca Ariostea) con intermezzi musicali dell’Associazione Culturale e Scuola di Musica MusiJam Ferrara. In Sala Agnelli anteprima del documentario “Viaggio per l’Orlando furioso – Inseguendo Angelica che fugge” realizzato dalla Scuola Normale Superiore di Pisa e presentato dalla prof.ssa Lina Bolzoni, presidente del Comitato Nazionale V Centenario dell’Orlando Furioso.

dalle 16 (in giardino) Letture e laboratorio per bambini “Facciamo la festa ai libri” con le fiabe della Signora Libricini (Silvia Randi). Al termine ricca merenda per tutti bambini sotto le fronde del centenario ginkgo biloba.

alle 18,30 (in corte) Conclusione in musica con il concerto dell’Orchestra del Baluardo diretta da Elio Pugliese.

Info: Angela Ammirati 0532 418218 ammirati.ariostea@edu.comune.fe.it
In collaborazione con l’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea

Mai più OPG. Non torniamo all’orrore degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari

di Leonardo Fiorentini

19-04-2017

In questi anni in Italia c’è stata una grande riforma di civiltà passata sotto silenzio, quasi che ce ne dovessimo vergognare. La legge 81/2014 ha infatti chiuso gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, orrore sopravvissuto alla riforma psichiatrica di Basaglia e colpevolemente giunto sino ai nostri tempi. Il passaggio alle Residenze per le Misure di Sicurezza (Rems) non è stato certo facile e indolore, ma è avvenuto senza incidenti e serenamente, anche grazie a chi – come l’ex commissario straordinario del Governo per il superamento degli OPG Franco Corleone – in questi anni ha posto la chiusura degli OPG come un obiettivo di civiltà da raggiungere al più presto.

Un obiettivo centrato sul concetto di responsabilità e di cura, e non più di abbandono dietro le sbarre, raggiunto finalmente da poche settimane. Ma proprio in queste settimane è ricominciata la mobilitazione della società civile, raccolta nel comitato StopOPG, allarmata dal testo di un comma del Disegno di Legge “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all’ordinamento penitenziario” (art. 1 comma 16 lettera d AC 4368, approvato al Senato e ora in discussione alla Camera AC 4368) che, se confermato, rischia di riaprire la terrificante stagione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (Opg). Viene infatti di fatto ripristinata la vecchia normativa disponendo il ricovero di detenuti nelle Residenze per le Misure di Sicurezza (Rems) come se fossero i vecchi OPG.

Una tragicomica beffa: a pochi giorni dalla chiusura dei manicomi giudiziari, le Rems rischiano quindi di diventare a tutti gli effetti i nuovi Opg, travolgendone e stravolgendone la funzione. Vanificando, come scrive StopOPG “lo straordinario lavoro degli operatori che ha portato in questi mesi ad oltre 500 dimissioni. E smentendo la grande riforma che ha chiuso gli OPG, la legge 81/2014, che vede nelle misure alternative alla detenzione, costruite sulla base di un progetto terapeutico riabilitavo individuale, la risposta prevalente da offrire. Non abbiamo chiuso gli OPG per vederli riaprire sotto mentite spoglie.”

Per questo StopOPG ha proposto una staffetta del digiuno, durante la discussione del DdL alla Camera, per ottenere lo stralcio della norma in questione a cui ho aderito. Oggi – mercoledì 19 aprile 2017 – digiunerò nella speranza che altri si possano unire alla mobilitazione e che il Parlamento ascolti le voci che si alzano a difesa di una conquista di civiltà e non torni, ancora una volta, indietro.

Leonardo Fiorentini
Consigliere comunale indipendente per Sinistra Italiana

CONFERENZA STAMPA – Venerdì 21 aprile 2017 alle 11 nella sala degli Arazzi del Municipio di Ferrara

Presentazione del programma di riqualificazione degli arredi nelle aree verdi comunali

19-04-2017

Venerdì 21 aprile alle 11 nella sala degli Arazzi della residenza municipale di Ferrara (p.zza Municipio, 2) sarà illustrato alla stampa il programma dei prossimi lavori di riqualificazione degli arredi nelle aree verdi comunali.
All’incontro con i giornalisti interverranno l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Aldo Modonesi, l’ingegnere capo del Comune di Ferrara Luca Capozzi, il dirigente del Servizio comunale Infrastrutture Enrico Pocaterra, e i tecnici comunali Antonio Parenti (Interventi ordinari strade) e Marco Lorenzetti (Ufficio Verde).

Con il Nilson Matta – Chico Pinheiro Dynamic Duet si conclude Samba Meets Jazz

Venerdì 21 aprile con il Nilson Matta – Chico Pinheiro Dynamic Duet si conclude Samba Meets Jazz, percorso formativo incentrato sul jazz samba e sulla musica brasiliana in generale che si è tenuto al Jazz Club, in esclusiva europea, con il prezioso sostegno di Caffè Meseta. Assegnata la borsa di studio al giovane bassista Federico Perinelli.

da: ufficio stampa Jazz club Ferrara

Venerdì 21 aprile (ore 21.30) con il Nilson Matta – Chico Pinheiro Dynamic Duet si conclude Samba Meets Jazz, percorso formativo incentrato sul jazz samba e sulla musica brasiliana in generale che si è tenuto al Jazz Club, in esclusiva europea, con il prezioso sostegno di Caffè Meseta.
Tolte le vesti di docenti, Matta e Pinheiro apriranno la serata trasportando il pubblico oltreoceano, alla scoperta del vasto universo musicale carioca. Nel corso del secondo set, al virtuoso duo si affiancheranno i partecipanti alla masterclass: giovani musicisti provenienti da svariati paesi tra cui spicca il giovane bassista Federico Perinelli, vincitore della borsa di studio assegnata dalla Direzione Artistica del Jazz Club Ferrara grazie a Caffè Meseta.
Il grande contrabbassista Nilson Matta è veterano del Trio da Paz e portavoce del samba jazz nel mondo. Matta, oltre ad essersi aggiudicato ben quattro Grammy Awards – due con il violoncellista Yo Yo Ma, uno con Joe Henderson e un altro con Nancy Wilson – vanta una solida carriera da solista ed è eccellente compositore e didatta.
Chico Pinheiro è uno dei maggiori talenti della musica brasiliana degli ultimi dieci anni. “Rising Star” della chitarra secondo il DownBeat Annual Critics Poll, Pinheiro è anche cantante e compositore in grado di apportare nuova linfa ad un patrimonio musicale immenso, come testimoniano le collaborazioni a fianco di artisti del calibro di Placido Domingo, Brad Mehldau, Esperanza Spalding, Dianne Reeves, Bob Mintzer, Roberto Fonseca, Mark Turner, Chris Potter, Eddie Gomez, Duduka Da Fonseca, e Giovani Hidalgo tra gli altri.
La cena alla carta anticipa il concerto. È consigliata la prenotazione allo 0532 1716739 dalle ore 12:00 alle ore 20:00. Info su www.jazzclubferrara.com

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Per informazioni e prenotazione cena 0532 1716739 dalle ore 12:00 alle ore 20:00.

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Con dispositivi GPS è preferibile impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Intero: 20 euro
Ridotto: 15 euro (la riduzione è valida prenotando la cena al Wine Bar, accedendo al solo secondo set, fino ai 30 anni di età, per i possessori della Bologna Jazz Card, per i possessori di MyFe Card, per i possessori della tessera AccademiKa, per i possessori di un abbonamento annuale Tper, per gli alunni e docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara. Pari al 10% per i possessori di Jazzit Card)

Intero + Tessera Endas: 25 euro
Ridotto + Tessera Endas: 20 euro

NB Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria: 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Primo set: 21.30
Secondo set: 23.00

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

UFFICIO STAMPA
Eleonora Sole Travagli
e-mail: solejazzclubferrara@gmail.com ; press@jazzclubferrara.com

Energia. Il PD chiede di risolvere il problema della qualità dell’energia elettrica

da: ufficio stampa Gruppo Partito Democratico

Calvano (PD): “Come fatto a Ostellato, Regione e società di distribuzione valutino un piano investimenti per migliorare il servizio per evitare danni a imprese”

“Il problema delle interruzioni e dei cali di tensione nelle forniture di energia elettrica, che si avverte in particolare nelle zone appenniniche e in generale in quelle scarsamente popolate della nostra Regione, penalizza sia i privati, sia le attività economiche e industriali” spiega il Consigliere PD Paolo Calvano, che ha sottoscritto sul tema una risoluzione (prima firmataria Luciana Serri, Presidente della Commissione regionale Politiche Economiche).

“Le cosiddette micro interruzioni o sbalzi di energia penalizzano in particolare i soggetti industriali, generando costi indiretti e diretti. Oltre al blocco della produzione, spesso richiedono la riprogrammazione dei macchinari” si legge nel documento.

Sul piano della fornitura di energia elettrica, il territorio italiano è suddiviso in ambiti di concentrazione di popolazione. Per ogni ambito – ad alta, media o bassa concentrazione – sono consentiti e previsti dall’Autorità per l’energia elettrica differenti valori e frequenze di interruzioni del servizio di erogazione nonché differenti limiti di tolleranza per le interruzioni e specifici livelli di continuità, che vedono una progressiva penalizzazione dei territori con meno abitanti.

“Lì in particolare – sollecita Calvano – è fondamentale che la Regione intraprenda un’attività di coordinamento con le società di trasmissione e distribuzione tesa a concordare piani di intervento per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle linee elettriche. È necessario proseguire e ampliare anche la collaborazione nella definizione degli investimenti per l’efficientamento del servizio, anche continuando le azioni intraprese in questi anni finalizzate a individuare i correttivi e gli interventi necessari al suo miglioramento proprio come è avvenuto nel caso dell’area industriale di San Giovanni di Ostellato, dove grazie all’attenzione posta dalla Regione e dall’Amministrazione comunale in collaborazione con Enel, si stanno implementando interventi utili a migliorare la qualità dei servizi. Per valutare l’andamento del problema e la capacità di incidere efficacemente su di esso, la nostra proposta alla Giunta regionale è infine quella di realizzare con le società del settore energia il monitoraggio periodico del fenomeno dei cali di tensione e delle interruzioni nelle forniture”.

Paint e Pixel, tecnica tradizionale e arte digitale

da: addetta stampa liceo artistico Dosso Dossi

Paint e Pixel è una mostra composita, lavori realizzati con tecnica tradizionale si
armonizzano a opere in arte digitale. L’esposizione ha già avuto il suo
battesimo a Modena presso la Galleria Europa e a Sassuolo nella Galleria
d’arte PiaggeriArte. La mostra che si tiene a Ferrara alla Galleria Dosso
Dossi di via Bersaglieri del Po 25b dal 22 aprile al 7 maggio 2017, presenta
due sezioni il cui percorso è arricchito di nuove opere.
Marco Sgalla propone un repertorio di tele che presentano aspetti del
quotidiano rielaborati con gusto astratto, a volte fotografico, realizzati
con varie tecniche: olio, tempere acriliche o pastelli o cere colorate.
L’impatto visivo è piacevole, solare per i colori sfavillanti che rendono i
soggetti quasi palpabili e valorizzano oggetti semplici dell’uso comune
rendendoli protagonisti di un mondo irreale creato dall’artista.
Roberto Selmi nell’esposizione intitolata Ri-Ciclo dei Mesi di
Schifanoia, presenta opere realizzate con tecnica digitale, il cui soggetto
principale sono alcuni particolari tratti dal ciclo dei Mesi del Salone di Palazzo
Schifanoia di Ferrara. L’artista ha rielaborato queste figure in modo
strettamente personale, l’intento è quello di emozionare perché viene
data voce ad un passato visto in chiave onirica dove vengono stralciate le
sovrastrutture e appaiono intense e vivide immagini o momenti di un
mondo che sembrava sepolto dal tempo.

Amf jam, giovedì 20 aprile 2017 ore 21 Latin-Rock con Flavio Piscopo, Lele Barbieri, Stefania Bindini

da: Associazione Musicisti di Ferrara

Allo scopo di far incontrare persone con la stessa passione per la musica e quindi farle suonare insieme, l’Associazione Musicisti di Ferrara organizza per il secondo anno consecutivo una serie di appuntamenti ad ingresso libero denominati AMF JAM, jam session guidate dagli insegnanti della Scuola di Musica Moderna di Ferrara con inizio alle ore 21,00 a giovedì alterni nell’aula magna Stefano Tassinari in via Darsena 57.
Sono il frutto dei quindici anni di esperienza di musica d’insieme che in precedenza si svolgevano presso la Biblioteca G.Bassani di Ferrara di sabato pomeriggio e poi sempre nell’aula magna della scuola di musica da quando, nel 2012 è avvenuto il trasferimento in via Darsena 57; da un paio di anni la formula è cambiata e quindi il ritrovo è diventato serale.
Si formeranno quindi gruppi di musicisti provenienti dalla scuola di musica e non e di qualsiasi età e livello, finalizzati alla prova musicale pratica; queste session possono essere seguite anche da appassionati che non praticano lo strumento o si sono avvicinati da poco allo studio dello stesso, per poter apprendere come viene svolta una prova finalizzata alla costruzione di un brano.
Verranno affrontati molti generi inerenti la musica moderna e ogni session avrà una tematica diversa; Giovedì 20 aprile 2017 ore 21,00 Latin-Rock con i seguenti brani:
Smooth Operator, Evil Ways, Jin-Go-Lo-Ba (Jingo) coordinano la prova Flavio Piscopo, Lele Barbieri, Stefania Bindini rispettivamente insegnanti di percussioni, batteria e sax della Scuola di Musica Moderna di Ferrara.

accordi, musica e testi si possono trovare sul sito
www.scuoladimusicamoderna.it
sezione AMF JAM

Fabbri (Ln): “Tutti a Verona il 25 per manifestare che la difesa è sempre legittima”

da: ufficio stampa Lega Nord Emilia Romagna

“Tutti a Verona il 25 aprile, per manifestare che la difesa è sempre legittima”. Alan Fabbri, segretario provinciale della Lega Nord, chiama a raccolta non solo militanti e simpatizzanti della provincia di Ferrara, ma “chiunque abbia a cuore un tema sempre più attuale. Chiediamo da anni una legge che tuteli chi viene aggredito nella sua abitazione, lo faremo con forza in un evento che vedrà partecipanti da tutta Italia”. Il pullman del Carroccio partirà da Cento alle 8.30 (piazzale McDonald’s), con successive fermate a Mirabello (ore 9 presso il cimitero) e Ferrara (9.30 piazzale Diamantina). Arrivo a Verona previsto per le 11.30, quota di partecipazione 15 euro comprensiva di assicurazione. Per informazioni è possibile contattare Renato Borgatti (tel. 3470511380)