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Da: Hera S.P.A

CiboAmico, dall’inizio dell’anno donati oltre 5.000 pasti
Prosegue il progetto di recupero dei pasti non consumati nelle mense aziendali promosso da Hera con Last Minute Market, che ha finora permesso di riutilizzare complessivamente quasi 96.500 pasti, con un risparmio economico che arriva a sfiorare i 400.000 euro, e di evitare la produzione di oltre 44 tonnellate di rifiuti; cinque le onlus coinvolte, sette le strutture beneficiarie. Nei primi sei mesi del 2019 i pasti donati solo dalle mensa Hera di Ferrara sono stati quasi 1.000

Conferma il proprio incedere positivo CiboAmico, il progetto del Gruppo Hera, realizzato con il supporto di Last Minute Market, società spin off dell’Università di Bologna che promuove la lotta allo spreco e la sostenibilità ambientale. CiboAmico, entrato nel suo decimo anno di vita, si svolge attraverso una rete solidale e sostenibile a km zero sul territorio e fu avviato, appunto, nel 2009 per favorire il recupero dei pasti preparati ma non consumati nelle mense aziendali di Hera. Gli alimenti vengono successivamente ridistribuiti attraverso enti no-profit locali a favore di persone in situazione di difficoltà.
CiboAmico è attualmente in funzione nelle mense aziendali Hera di Ferrara, Bologna, Granarolo dell’Emilia, Rimini e Imola.
Nel 2018, lo ricordiamo, grazie a CiboAmico, nel territorio servito da Hera si è giunti al recupero completo di quasi 11.000 pasti, per un valore economico che ha superato i 47.000 euro, evitando così la produzione di circa 4,8 tonnellate di rifiuti, corrispondenti alla capienza di una decina di cassonetti.

Nei primi sei mesi del 2019 donati oltre 5.000 pasti, di cui circa 1.000 provenienti dalla mensa di Ferrara
Sono oltre 5.000 i pasti recuperati nel primo semestre del 2019 grazie a CiboAmico. Di questi circa 1.000 risultano provenienti dalla mensa aziendale di via Diana. Nell’arco di tutto il 2018 i pasti recuperati dalla mensa ferrarese di Hera furono 1.900, per un valore economico che ha quasi raggiunto gli 8.000 euro. A questo ora si aggiunge ora un ulteriore risparmio di oltre 4.000 euro equivalente al costo dei pasti recuperati nel primo semestre 2019. Un risparmio che ha consentito alla onlus coinvolta di investire le risorse così liberate in altri progetti. Si tratta della onlus locale Associazione Viale K, che provvede al ritiro delle eccedenze alimentari e alla loro redistribuzione quotidiana agli enti beneficiari: la Casa delle donne (Centro antiviolenza), Casa Mambro, che accoglie persone in difficoltà sociale e abitativa e la mensa di via Gaetano Pesci, per persone in difficoltà economiche

Dal 2009 ad oggi quasi 96.500 pasti recuperati, per un valore di circa 397.000 euro
Gli obiettivi di CiboAmico, azione svolta in un’ottica di economia circolare e basata sul principio di lotta allo spreco, sono sociali, economici, ambientali. Attraverso un servizio sostenibile e solidale, le eccedenze alimentari sono di sostegno a circa 115 persone in difficoltà ospitate in sette strutture dedicate. Dal 2009 ad oggi quasi 96.500 pasti recuperati, per un valore che arriva a sfiorare i 400.000 euro. Questo ha pure evitato la produzione di oltre 44 tonnellate di rifiuti, per un volume pari a circa 91 cassonetti. Con CiboAmico si è evitato, inoltre, lo spreco di acqua, energia e consumo di terreno che sono stati necessari a confezionare i pasti recuperati.

CiboAmico: un esempio da seguire
Oggi, secondo i più recenti dati Waste Watcher (osservatorio nazionale sugli sprechi, attivo per iniziativa di Last Minute Market), lo spreco alimentare in Italia vale lo 0,88% del Pil. La stima è di quasi 16 miliardi di euro, 12 dei quali ‘gettati’ nelle nostre case (in media 2,4 kg al mese per ciascuna famiglia). Il cibo spesso viene buttato per motivi estetici o per comportamenti errati da parte degli individui, nonostante vi siano 821 milioni di persone, nel mondo, che soffrono la fame.
È necessaria, quindi, maggiore consapevolezza del fatto che Il nostro futuro passa anche per un consumo alimentare più sostenibile, come insegna l’esperienza di CiboAmico.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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