Crescono gli stranieri in regione, 180mila in più negli ultimi cinque anni
di Emiliano Trovati
La crisi non ferma il flusso dei migranti e grazie a questo la popolazione in regione continua a crescere. Dal 2008, infatti, anno di inizio della recessione, gli stranieri residenti in Emilia Romagna sono aumentati di 181.832 persone, quasi una città (è lo stesso numero di abitanti di Parma). Il dato emerge da uno studio discusso oggi in Regione, a margine del dibattito sul programma biennale 2014-2016 per l’integrazione degli stranieri.
Come indica chiaramente lo studio, è propria l’ingresso degli immigrati ad aver consentito la crescita del 10% negli ultimi dieci anni della popolazione residente in regione. La presenza degli stranieri, all’incirca di 547.552 persone su una popolazione totale di 4.471.104, è stata coadiuvata nel tempo dal programma biennale d’integrazione. Questo strumento di mediazione interculturale agisce in tre direzioni: potenziare le iniziative locali per l’apprendimento e l’alfabetizzazione alla lingua italiana, la mediazione culturale e l’informazione sui diritti e doveri degli stranieri.
Anche se negli ultimi anni gli stranieri in ingresso per motivi di lavoro si riducono, mentre sono rimasti stabili quelli per ricongiungimento familiare, secondo la Regione, nel breve periodo, sarà possibile un processo di riqualificazione dei lavoratori stranieri disoccupati.
Come emerso durante i lavori, la normativa regionale sul lavoro e immigrazione risulta datata e va cambiata. A dirlo è l’assessore al Welfare, Teresa Mazzocchi, che ha dichiarato: “la legge regionale è stata approvata in uno scenario decisamente diverso dall’attuale”. Riferendosi, invece, al programma di integrazione degli stranieri, ne ha sottolineato l’importanza, descrivendolo come “uno strumento trasversale che pone al centro della programmazione il tema di una società emiliano-romagnola interculturale, con un fenomeno migratorio stabile in cui coesistono persone provenienti da oltre 170 paesi differenti”.
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Redazione di Periscopio
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)