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Comunicato stampa Comune di Copparo.

La nuova struttura sarà affidata a un gestore attraverso una convenzione biennale:

L’Amministrazione comunale ha istituito l’area Agility Dog Copparo.
Lo spazio dedicato agli amici a quattro zampe di 2017 metri quadri, dotato di un’area verde di perimetrazione di 824 metri quadri, sorgerà nell’attuale area sgambamento, che troverà una nuova collocazione in via Agnelli in uno spazio di 1738 metri quadri, opportunamente delimitato da recinzione perimetrale, con alberi, fontanella per abbeverare i cani.

È ora aperta una selezione per l’affidamento, attraverso una convenzione biennale, della gestione dell’Agility Dog, con la possibilità di concedere l’utilizzo in comodato a titolo gratuito del Chiosco Pontino Tagliapietra.
La ricerca è finalizzata appunto a individuare uno o più soggetti in grado di garantire la valorizzazione dell’area pubblica quale luogo dove sia riconosciuto il ruolo degli animali da affezione e il loro addestramento, al fine di favorire le condizioni per un corretto rapporto uomo-animale nel rispetto delle esigenze reciproche. L’area dovrà essere un punto di riferimento e di aggregazione per la comunità nell’ambito della riqualificazione delle aree verdi comunali e della valorizzazione dei percorsi cicloturistici, caratterizzando una vasta area verde vocata alla socialità, al tempo libero e alla fruizione dell’ambiente urbano.

Sono ammessi a partecipare all’avviso società e associazioni sportive dilettantistiche, affiliate alle federazioni sportive nazionali; enti di promozione sportiva e società loro affiliate; discipline sportive associate; enti di promozione sportiva e tutti i soggetti riconosciuti e affiliati Coni e Cip; associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato e organizzazioni non lucrative di utilità sociale (onlus).

I partecipanti dovranno essere iscritti, alla data di presentazione della domanda, al Registro Comunale delle Libere forme
associative.
Le domande dovranno essere inviate al Comune di Copparo – Settore Sviluppo esclusivamente via PEC all’indirizzo:
comune.copparo@cert.comune.copparo.fe.it entro l’1 giugno 2021.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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