In un primo tempo operatori e giudici avevano preso sul serio le accuse di maltrattamento che i figli avevano rivolto a entrambi i genitori. Non c’era stato un allontanamento, ma si erano avviati dei percorsi di approfondimento per capire che cosa stava succedendo in quella famiglia. Si è appurato così che i due ragazzi si erano inventati tutto per ricattare i genitori e fare tutto ciò che volevano.
Ninna-ò del babbo
Ninna nanna ninna-ò
questo babbo a chi lo do?
Se non vuol mandarmi fuori
io gli dico son dolori.
Se non vuol che esca di sera
io gli brucio la carriera.
Se contesta le mie canne
si ritrova l’auto in panne.
Se non vuol mandarmi in disco
so io dove lo spedisco.
Se m’impone di studiare
io gliela farò pagare.
Se mi stressa con la scuola
io gli taglierò la gola.
Se non chiede proprio niente
io mi sento un deficiente.
Mi sembrava un bel vantaggio
scopro che non ho il coraggio.
Di coraggio non ne ho
ninna nanna ninna-ò.
Il potere è una dimensione sempre presente nella relazione con l’altro. Il potere di convincere, di ferire, di comandare, di rifiutare. È un potere il silenzio, e qualche volta la parola.
Ci sono adolescenti che scoprono di avere potere e imparano a utilizzarlo a proprio vantaggio passando su tutto e tutti… compresi i propri genitori. Ma se davvero non li controllasse nessuno, sarebbero veramente più felici?
CONTRO VERSO, la rubrica di Elena Buccoliero con le filastrocche all’incontrario, le rime bambine destinate agli adulti, esce su Ferraraitalia il venerdì. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui]
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Elena Buccoliero
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