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Comunicato Stampa CER.

Molti e ingenti danni al comparto ortofrutticolo causati dalle gelate notturne di questo periodo dell’anno necessitano di efficaci e mirati utilizzi dell’irrigazione e per poter prevenire o limitare effetti irrimediabili dei danni da freddo: il CER mette in campo il suo studio sul sito: www.consorziocer.it

BOLOGNA – (Venerdì 16 Aprile 2021) – Anche quest’anno le gelate hanno colpito severamente il comparto frutticolo, interessando sia le colture pomacee, che drupacee, actinidia e vite; il Canale Emiliano Romagnolo (CER), grazie alle molteplici prove sperimentali realizzate sia nel centro ricerche di Acqua Campus di Budrio (Bo), che in numerose aziende frutticole del territorio, presenta le risultanze dei suoi studi che furono condotti nel progetto DIsGELO, in partenariato con ARPAE, CNR, Università di Padova e CRPV, al fine di diffondere uno strumento utile frutto di una corretta informazione sulla gestione dell’irrigazione cosiddetta “antibrina” che, se utilizzata in modo preventivo e con la corretta tempistica, risulta un efficace rimedio agli effetti più negativi causati dalla perdurante abbassamenti delle temperature e dalle gelate tardive. Un importante passo in avanti per alleviare il fenomeno si ottiene grazie all’impiego delle linee guida approntate dal CER basandosi al contempo sull’uso degli impianti ad aspersione “sopra chioma”, o con l’impiego di tecnologia micro-sprinkler “sotto chioma”. Da quanto emerso da una recente indagine il 10% degli agricoltori utilizzano sistemi antibrina soprattutto con microsprinkler sottochioma, in particolare su kiwi e drupacee ottenendo anche buoni risultati se utilizzati in modo idoneo. Le gelate quest’anno hanno colpito in particolar modo anche le pomacee con gli eventi più recenti del 7-8 aprile: in questo caso nel Ferrarese, per esempio, solo alcuni hanno potuto utilizzare impianti soprachioma ad aspersione. Inoltre, segnaliamo che già dal 1° marzo il canale CER (135 km che preleva risorsa idrica dal Fiume Po per arrivare in provincia di Rimini) è invasato per consentire ai Consorzi di bonifica ed ai produttori agricoli del territorio di tutelare le colture con un rifornimento costante di acqua essenziale per le produzioni di eccellenza.  Per tutte le informazioni sullo studio del CER gli interessati possono approfondire visitando il sito www.consorziocer.it

 

 

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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