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Da Ibs Ferrara

Dialogo con il Direttore della rivista
Antonio Castronuovo

“La Piê” è un’antica rivista di cultura romagnola che, fondata da Aldo Spallicci nel 1920, si colloca tra le più antiche riviste italiane ancora in vita. Di grande formato, è dotata di una veste grafica caratteristica con copertina xilografica che per tradizione raffigura un tema popolare. Le sue pagine raccolgono articoli redatti dalle migliori firme della pubblicistica regionale: una finestra che si apre a cadenza bimestrale sulla ricchezza storica e umana della Romagna, della Romagna Estense e anche di Ferrara. È oggi diretta dallo scrittore Antonio Castronuovo.

«La Piê, caso unico di pubblicazione culturale locale che viene stampata da ormai cento anni e si caratterizza per le opere grafiche originali in copertina» (Paolo Martini, «Corriere della Sera – Sette»).
Andrea Ghisellini, giornalista professionista dal 1978. Dopo aver collaborato con il quotidiano La Gazzetta di Ferrara, dal 1976 ha lavorato per il quotidiano il Resto del Carlino, a capo della redazione romagnola (Rimini, Ravenna, Forlì, Cesena) delle pagine di Cultura e Spettacoli dal 1978 al 1994. Tra il 1986 e il 2009 ha ricoperto incarichi di vice capocronista e capocronista presso le redazioni di Rimini, Imola e Ferrara de Il Resto del Carlino. Dal 1978 al 1986 é stato corrispondente da Rimini del quotidiano Il Giorno. In congedo volontario dal 2010, collabora attualmente con altri quotidiani e riviste, tra cui La Piê, la rivista letteraria fondata da Aldo Spallicci in Romagna nel 1920.

Antonio Castronuovo è saggista e traduttore dal francese. Dirige da molti anni “La Piê” e collabora con parecchie riviste. Tra i suoi saggi Macchine fantastiche (Stampa alternativa 2007), Ladro di biciclette: cent’anni di Alfred Jarry (Stampa alternativa 2008), Alfabeto Camus (Stampa alternativa 2011), Aforismi del Novecento (Stampa alternativa, 2015), Ossa cervelli mummie e capelli (Quodlibet 2016).
Tra le sue ultime traduzioni: L’incendio e altri racconti di Irène Némirovsky, Fisiologia del flâneur di Louis Huart. Ha curato Nebbia di Miguel de Unamuno (Rizzoli bur 2008), La commedia dei filosofi di Albert Camus (Via del Vento 2010).

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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