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Nelle prime ore di questa mattina, un forte terremoto ha colpito il nord del Kurdistan (Turchia) e il Rojava/Siria settentrionale e orientale, provocando una catastrofe umanitaria. Il terremoto, di magnitudo 7,8, ha avuto l’epicentro vicino a Mereş (tr. Kahramanmaraş) e Dîlok (tr. Gaziantep), non lontano dal confine con la Siria, e ha causato migliaia di morti, distrutto migliaia di edifici e reso innumerevoli persone senza casa. Con migliaia di persone ancora intrappolate sotto le macerie, si prevede che il numero delle vittime purtroppo aumenterà di molte volte.
Gli effetti di questo devastante terremoto sono aggravati dalla corruzione pervasiva che è stata istituzionalizzata durante i due decenni di governo di Recep Tayyip Erdogan e del suo Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP). Le nomine ai ministeri, tra cui il Ministero dell’Ambiente e dell’Urbanizzazione, e ad altri enti governativi sono determinate dal nepotismo e dalla fedeltà a Erdogan e all’AKP piuttosto che dal merito, e i progetti di costruzione, a lungo propagandati dallo Stato turco come simbolo del suo successo, sono assegnati a società con stretti rapporti con l’AKP.
È noto che la Turchia e il Kurdistan si trovano in una posizione precaria, vicino a importanti linee di faglia geologiche, che mettono la regione a rischio di forti terremoti. Un terremoto mortale di magnitudo simile ha colpito il Kurdistan meridionale e orientale (Iraq e Iran) nel novembre 2017 e aree della Turchia nell’agosto 1999. Tuttavia, non sono state adottate misure sufficienti per affrontare questo rischio consolidato, nonostante la presenza di aree urbane a crescente densità di popolazione e di due delle principali dighe della Turchia, situate a Riha (tr. Şanlıurfa) e Elazîz (tr. Elazığ), in tutto il Kurdistan settentrionale.
Le aree del Kurdistan settentrionale e della Turchia sono state devastate, con molti edifici crollati ad Amed (tr. Diyarbakir), a 300 km dall’epicentro, e il terremoto ha colpito anche le aree prevalentemente arabe di Hatay in Turchia.
A sud della Turchia, il Rojava/Siria settentrionale e orientale, una regione già colpita dalle continue campagne di aggressione e occupazione dello Stato turco, ha subito gravi perdite. Con centinaia di migliaia di sfollati in Siria a causa dell’aggressione militare turca, questo terribile terremoto nel cuore dell’inverno aggraverà la crisi umanitaria che colpisce i popoli della regione, tra cui curdi, arabi, cristiani e altri.
Il Congresso Nazionale del Kurdistan condivide il dolore di tutti coloro che hanno subito una perdita a causa di questa tragedia e invia le proprie condoglianze, augurando a tutti i feriti una pronta guarigione.
Sappiamo per esperienza che il regime di Erdogan affronterà questa catastrofe naturale in modo cinico e con forti pregiudizi anti-curdi, e chiediamo a tutti coloro che possono di ascoltare l’appello della Mezzaluna Rossa curda (Heyva Sor a Kurdistanê), che opera sul campo in Kurdistan, e di aiutare il più possibile per soccorrere le persone colpite da questa tragedia ed evitare che anch’esse cadano vittime dei calcoli politici del regime di Erdogan.
Consiglio esecutivo del KNK, 06.02.2032
Indirizzi e conti bancari della Luna Rossa curda (Heyva Sor a Kurdistanê)
Italia – Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia ETS (Heyva Sor a Kurdistanê) Via Forte dei Cavalleggeri,53 Livorno Banca Etica IBAN: IT53 R050 1802 8000 0001 6990 236 BIC/ SWIFT: ETICIT22XXX www.mezzalunarossakurdistan.org
Germany – Heyva Sor a Kurdistanê e. V. https://www.heyvasor.com/ Bank: Kreissparkasse Köln Bank account Nr.: 40 10 481 BLZ: 370 502 99 IBAN: DE49 3705 0299 0004 0104 81 BIC/SWIFT: COKSDE33XXX www.paypal.me/heyvasorakurdistane
France – Association Humanitaire Soleil Rouge – Roja Sor Tel: +33 (0) 180 89 42 67 E-mail: contact@rojasorfrance.com CIC TROYES HOTEL DE VILLE IBAN: FR7630087335000002074770150 BIC/ SWIFT: CMCIFRPP www.rojasorfrance.com
Switzerland – Kurdistan Roter Halbmond Schweiz (Croissant Rouge du Kurdistan Suisse) Rue des Savoises 15, 1205 Genève Banque Cantonale Vaudoise (Kantonalbank) Konto N°: 10-725-4 IBAN: CH62 0076 7000 L543 3416 5 BIC/SWIFT: BCVLCH2LXXX www.heyvasor.ch
Netherland – Stichting Koerdische Rode Halve Maan (Heyva Sor a Kurdistanê) Fokkerstraat 539 Links, 3125 BD Schiedam Email: info@stichtingkrhm.nl www.stichtingkrhm.nl
Sweden – Insamlingsstiftelsen Kurdiska Röda Solen (Roja Sor a Kurdistanê) Ankdammsgaten 33, 171 67 Solna Tel.: +46 (08)-27 36 85 Email: info@rodasolen.se Org nr. 802481-5782 SWISH:123 40 138 68 BANK GIRO: 5589-7672 IBAN: SE04 5000 0000 0537 4106 6753 BIC: ESSESESS www.rodasolen.se
Austria – Roja Sor a Kurdistanê Brünner Straße 130-134/3/8, 1210 Wien Tel: 00 43 (0) 676 9126884 BAWAG IBAN: AT751400003010314274 BIC : BAWAATWW Konto No: 030 103 14 274 BLZ : 14 000 rojasor-osterreich.org
United Kingdom – Kurdish Red Moon (Heyva Sor a Kurdistanê) Fairfax Hall 11 Portland Gardens London N4 IHU E-mail: heyvasorakurdistane2012@gmail.com Registered Charity No: 10 93 741 Company No: 42 85 714 The Co-operative Bank Bank Sort code: 089299 Bank Account No: 65863091 IBAN: GB55 CPBK 0892 9965 8630 91 BIC: CPBK GB22 www.heyvasoruk.org/
Norway – Kurdiske Røde Halvmåne Norge (Heyva Sor a Kurdistanê) Hausmanns gate 6 0186 Oslo / Norge Tel: 0047 98 46 33 28 Organisasjons nummer: 009124. 84734 VIPPS: 21957 DNB BANK ASA OSLO Account/Hesap/Konto No: 1503 40 52953 IBAN: NO 15 1503 4052 953 BIC/ SWIFT: DNBANOKKXXX
Belgium – ASBL Croissant Rouge du Kurdistan- Koerdische Rode Halve Maan VZW (Heyva Sor a Kurdistanê) Gospertstr. 78 4700 Eupen Tlf:0032 (0) 470 94 64 19 Numéro d’entreprise:465 073 725 BNP PARIBAS FORTIS IBAN: BE04 0013 2448 9631 BIC/SWIFT : GEBABEBB www.koerdischerodehalvemaan.be
Japan – Kurdistan Red Moon – Heyva Sor a Kurdistanê – ( クルディスタン 赤月) Saitama ken kawaguchi shi shiba shinmachi 8-22 Sanko build 501 ( 埼玉県川口市芝新町8ー22 三幸ビル 501) Tlf: +81 90 2149 9979 JP BANK Konto Nr:10100 – 56545271 https://www.facebook.com/Heyva.Sor
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Cover: Un soccorritore con un bimbo in braccio nella cittadina siriana di Azaz controllata dai ribelli (Reuters, fotogramma da video – Riproduzione riservata).
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica dell’oggetto giornale [1], un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare il basso e l’altocontaminare di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono” dentro e fuori di noi”, denunciare il vecchio che resiste e raccontare i germogli di nuovo, prendere parte per l’eguaglianza e contro la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo..
Con il quotidiano di ieri, così si dice, ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Tutto Periscopio è free, ogni nostro contenuto può essere scaricato liberamente. E non troverete, come è uso in quasi tutti i quotidiani, solo le prime tre righe dell’articolo in chiaro e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica, ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni” . Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e ci piacerebbe cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori) a tutti quelli che coltivano la curiosità, e non ai circoli degli specialisti, agli addetti ai lavori, agli intellettuali del vuoto e della chiacchera.
Periscopio è di proprietà di una S.r.l. con un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratico del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.
Nato quasi otto anni fa con il nome ferraraitalia [2], Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Conta oggi 300.000 lettori in ogni parte d’Italia e vuole crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma anche e soprattutto da chi lo legge e lo condivide con altri che ancora non lo conoscono. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante. Buona navigazione a tutti.
Francesco Monini
[1] La storia del giornale è piuttosto lunga. Il primo quotidiano della storia uscì a Lipsia, grande centro culturale e commerciale della Germania, nel 1660, con il titolo Leipziger Zeitung e il sottotitolo: Notizie fresche degli affari, della guerra e del mondo. Da allora ha cambiato molte facce, ha aggiunto pagine, foto, colori, infine è asceso al cielo del web. In quasi 363 anni di storia non sono mancate novità ed esperimenti, ma senza esagerare, perché “un quotidiano si occupa di notizie, non può confondersi con la letteratura”.
[2] Non ci dimentichiamo di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno il giornale si confeziona. Così Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto.
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it
L'INFORMAZIONE VERTICALE
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