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Da: Organizzatori

Avv. Piero Giubelli ospite Round Table 28 Ferrara

25 novembre 2016, nel confortevole contesto della sede storica presso la Trattoria La Romantica ha avuto luogo la terza serata con relatore della Round Table 28 Ferrara.
Ospite d’eccellenza il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Ferrara, l’Avvocato Piero Giubelli, che con energia, simpatia e coinvolgendo i commensali, ha saputo incantarci relazionandoci la sua visione sulla professione. Prospettive tutt’altro che negative, con coraggio e programmazione, con serietà e modestia, anche oggi il giovane professionista può trovare spazio nella società in cui viviamo. Ferrara non è una terra che non può garantire spazi, basta saperli sfruttare creando legami indissolubili con il territorio e le persone che richiedono prestazioni professionali.
Presenti alla serata numerosi amici e personaggi di rilievo per il mondo associativo locale e nazionale, il Presidente del Lions Club Ferrara Estense, Giorgio Ferroni, il Vicepresidente del Club 41 Bologna 2 Torri, Mauro Molinari, il Presidente Nazionale Round Table San Marino, Nicola Giardi, il Presidente Terza Zona Round Table Italia, Gianmarco Amati, il Presidente della Round Table 35 Treviso, Federico Agostini, il Presidente di AIGA Bologna(associazione italiana giovani avvocati), Paolo Rossi, il Presidente di AIGA Ferrara, Paolo Polastri, la Presidente dell’Associazione Nati Prima Onlus, Marika Massarenti.

Ad impreziosire ulteriormente la serata la nomina di un nuovo socio per la Round Table 28 Ferrara, l’Avv. Luca Massari, che ha ringraziato i presenti e confermato il proprio impegno per la crescita della nostro club.

La Round Table 28 Ferrara è aperta a tutti i giovani lavoratori con età compresa fra i 18 ed i 40 anni, è apolitica e non religiosa. Se hai voglia anche tu di incontrare ‘vecchi amici per la prima volta’ e con loro intraprendere un percorso fatto di cultura, divertimento e networking, forse sei la persona giusta e dovresti venire a trovarci. La ricetta per far parte del nostro club comprende due importantissimi ingredienti: amicizia e tolleranza.

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Ti aspettiamo!

Francesco Fotia
Responsabile sviluppo e comunicazione
Round Table 28 Ferrara

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
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