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Comunicato stampa Ferrara Musica.
“FERRARA MUSICA RIAPERTURE” PROSEGUE CON IL CONCERTO DEL TRIO DI PARMA.
 
Dopo l’ottimo esordio di ieri con Andrea Lucchesini, continua “Ferrara Musica Riaperture” con il concerto di martedì 18 maggio (inizio alle 19), che vedrà protagonista il Trio di Parma, la più celebre formazione italiana per questo organico e tra le realtà cameristiche più interessanti della scena internazionale, già ospite di Ferrara Musica nella stagione 2018/2019. E’ formata da Ivan Rabaglia (violino), Alberto Miodini (pianoforte) ed Enrico Bronzi (violoncello).
Il Trio per violino, violoncello e pianoforte in si bemolle maggiore op. 97 di Ludwig van Beethoven, che verrà eseguito nella prima parte della serata, è uno dei capolavori assoluti di questo genere. Scritto nel marzo 1811, è dedicato all’allievo e mecenate arciduca Rodolfo d’Asburgo. Si tratta di un’opera eccezionale per inventiva, per la vastità dell’architettura, la comunicativa e la varietà generata dalla dialettica dei tre strumenti. La prima esecuzione del Trio nel 1814 segnerà l’ultima apparizione in pubblico di Beethoven a causa della sordità.
Seguirà il Trio per violino, violoncello e pianoforte di Maurice Ravel, eseguito per la prima volta il 28 gennaio del 1915 alla Salle Caveau di Parigi da Gabriel Willaume, Louis Feuillard e Alfredo Casella, e pubblicato nello stesso anno da Durand con dedica ad André Gédalge, maestro di contrappunto del compositore al Conservatorio. Il lungo soggiorno nei Bassi Pirenei, durante il quale avvenne la creazione, aveva probabilmente risvegliato in Ravel le proprie origini, basche come quelle del ritmo dalla cantilena d’apertura del primo movimento. Ravel sapeva bene che scrivere un Trio con pianoforte sarebbe stata un’impresa difficile, per l’incorporazione delle particolari regole armoniche e melodiche della “nuova, moderna” musica francese del primo Novecento. Ci riuscì attingendo soprattutto al timbro dell’orchestra e sviluppando uno stile pianistico diverso da Miroirs, Jeux d’eau e Gaspard de la nuit, tutti scritti prima del Trio.
 
Il Trio di Parma ha approfondito la sua formazione con il Trio di Trieste alla Scuola di Musica di Fiesole e all’Accademia Chigiana di Siena. Nel 2000 è stato scelto per l’Isaac Stern Chamber Music Workshop alla Carnegie Hall di New York. Ha ottenuto i riconoscimenti più prestigiosi con le affermazioni al Concorso Internazionale “Vittorio Gui” di Firenze, al Concorso Internazionale di Musica da Camera di Melbourne, al Concorso Internazionale della ARD di Monaco ed al Concorso Internazionale di Musica da Camera di Lione. Inoltre nel 1994 l’Associazione Nazionale della Critica Musicale ha assegnato al Trio di Parma il “Premio Abbiati” quale miglior complesso cameristico. E’ stato invitato dalle più importanti istituzioni musicali in Italia e all’estero, e vanta un’intensa attività discografica. I componenti del Trio di Parma hanno un impegno didattico costante nei Conservatori di Novara, al Mozarteum di Salisburgo e al Conservatorio di Parma, dove la formazione tiene anche un Master di Alto Perfezionamento in Musica da Camera.
 
Il pubblico già in possesso dei biglietti per il concerto annullato nello scorso novembre potrà accedere direttamente con quelli; chi invece volesse acquistarne altri potrà farlo online sul sito www.ferraramusica.it e direttamente alla biglietteria del Teatro Comunale lunedì 17 maggio dalle 18 fino a inizio concerto. I prezzi sono quelli comunicati a inizio stagione e vanno da 7,5 euro (biglietto con riduzione giovani al 4° ordine di palchi) fino a 25 euro (biglietto intero platea).
 
Per informazioni: www.ferraramusica.it, biglietteria@ferraramusica.it, tel. 0532 202675.
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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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