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25 Ottobre 2016

Migranti

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Regione Emilia- Romagna

Vicepresidente Gualmini: ‘Grave l’episodio di Goro e Gorino. Assurdo alzare barriere, tanto più contro 12 donne e i loro figli, e inaccettabile la strumentalizzazione di alcune forze politiche’

“Per evitare tutto ciò occorre lavorare a una ripartizione bilanciata dei richiedenti asilo. In Emilia-Romagna solo il 50 per cento dei Comuni accoglie. Come Regione abbiamo formalmente richiesto al Governo di inserire le quote di assegnazioni vincolanti per legge, in modo che ognuno faccia la propria parte”

‘L’episodio di Goro e Gorino è molto grave e molto triste. E’ la prima volta che capita in Emilia-Romagna, regione la cui storia e tradizione, oltre che il presente, sono fatte di accoglienza e integrazione. E’ assurdo arrivare a tanto, ad alzare barriere. E trovo tragico e incomprensibile che lo si faccia contro 12 donne e i loro figli in un paese in cui a oggi non vi sono profughi. Così come è del tutto inaccettabile che alcune forze politiche tendano a strumentalizzare e cavalcare queste manifestazioni di intolleranza alimentando paure, timori e ulteriori divisioni’. La vicepresidente della Giunta regionale, Elisabetta Gualmini, interviene condannando la protesta di alcuni abitanti dei due paesi in provincia di Ferrara che hanno piazzato barriere nelle strade d’accesso per evitare l’ingresso di 12 donne migranti e dei loro figli, così come stabilito dal prefetto.

‘Sia chiaro- prosegue- che né a Goro né in Sicilia riusciremo a fermare flussi di immigrazione globale che continueranno per i prossimi 30-50 anni. Chi pensa il contrario vende illusioni e utopie. L’unica soluzione, dunque, al di là delle divisioni politiche, è gestire al meglio questi fenomeni, come chi occupa posizioni di governo prova a fare.

‘La tensione cresce soprattutto là dove non si rispetta una ripartizione bilanciata di profughi e richiedenti asilo- sottolinea la vicepresidente della Regione-. Non intendiamo sottovalutare o banalizzare i segnali di disagio di alcuni nostri concittadini, senza, lo ribadisco, che si raggiungano gli eccessi di oggi, inaccettabili e totalmente da respingere. Da tutte le forze politiche arrivano segnali di sofferenza quando le strutture di accoglienza sono piene e quando non rimane ai prefetti che l’ultimo strumento – la requisizione di strutture – che non passa attraverso la concertazione con gli enti locali e la Regione’. Ma ‘per evitare tutto ciò occorre lavorare a una ripartizione bilanciata dei richiedenti asilo. In Emilia-Romagna solo il 50 per cento dei Comuni accoglie, dunque l’altro 50 per cento non lo fa. Come Regione abbiamo formalmente richiesto al Governo di inserire le quote di assegnazioni vincolanti per legge, in modo che ognuno faccia la propria parte. Se tutti fanno la loro parte- chiude Gualmini- se ognuno fa il proprio pezzo, e se non ci si dimentica che la vita umana ha lo stesso valore ovunque ci si trovi, le situazioni si gestiscono, e con esse le tensioni, nel nome dell’accoglienza e del rispetto dei diritti umani’.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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