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da: ufficio stampa Cna Ferrara

Premiate a Villa Bighi le imprese dell’Area Copparese associate da oltre 25 anni.

Una storia importante lunga 70 anni, e un grande compito davanti. “Sapremo cambiare ed essere all’altezza delle aspettative delle nostre imprese?”, si è chiesta la presidente dell’Area Cna di Copparo Federica Bordin, aprendo ieri la cerimonia con la quale l’Associazione ha premiato oltre 60 imprese socie da più di 25 40 anni, per l’anniversario della sua fondazione. “Avremo bisogno dl vostro aiuto”, ha aggiunto subito dopo alla affollata platea di imprenditori, sindaci e amministratori della zona, dirigenti e dipendenti della Cna che ha riempito Villa Bighi a Copparo.
Il tema della rappresentanza del proprio mondo imprenditoriale sta a cuore dell’Associazione, perché costituisce il nucleo stesso della sua essenza, come hanno sottolineato Alberto Minarelli e Diego Benatti, rispettivamente presidente e direttore della Cna, così come quello del cambiamento necessario, a cui la rappresentanza delle piccole e medie imprese oggi è strettamente collegata. Cambiamento significa, però, nella fase odierna, per l’Associazione, come ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio e presidente regionale della Cna Paolo Govoni, saper offrire opportunità alle imprese rappresentate ma, al tempo stesso, interpretare i valori delle persone che ne sono protagoniste. Nel corso della mattinata sono intervenuti anche l’assessore alle Attività produttive di Copparo Paola Bertelli e Fausto Giubertoni, direttore territoriale mercato Ferrara di Banca Monte Paschi di Siena. Quindi, si è passati alla premiazione dei “vecchi” associati, imprenditori e pensionati. Questi i nomi: Acam snc di Benetti Erik e Inglis, Baricordi Antonio, Baruffa Giuliano, Bassi Martino, Benazzi Antonella, Bonetti Stefano & C. sas, Centro Estetico 2MM di Furini Marcella, Chiozzi Giuliano e Fulvio snc, Conforti Luca – Malagutti Roberto sas. & C., Consorzio Trasporti Italfrigo, DD Plast di Fregnani Luciano, Diago srl, Donelli Graziano, Edil Jolanda di Rosignoli G. e C. snc, Elm di Malagutti Roberto, Favaron Giuliana, FM Verniciatura Sas, Fabbiani Leonardo, Fabbri Vittorio, Felloni snc di Felloni Rossano e C., Ferro Simone, Finessi Marilena, Finessi Roberta, Formaggi Alessandro e Michele snc, Fusi Luca, Gavioli Maurizio, Govoni Costruzioni di Govoni geom. Paolo & C. snc, Govoni sas di Govoni Davide e C., Grillanda Aldo Idromineraria di Grillanda Marcello e C. sas, Impresa Bm di Verzella Remo & C. snc, Itco snc. di Droghetti Francesco & C., La Copparese Gomme di Monticelli Enzo, Mangherini Gilberto, Mantovani Stefano e Paolo snc, Marocco Anna, Meneghini Carlo, Metallurgica Berrese di Zaghini A.& C. snc, MR Costruzioni di Geom. Rocchi Massimo, Niveho srl, Nuova Incisoria Timbrificio Ferrarese di Felisatti Marco, Orlandini Gian Paolo, Pedriali Andrea, Pedriali Mauro, Perelli Gianni, Pincelli Giampiero, Pizzolato Daniele, Mauro, Emanuele snc, Plast 2000 di Rizzi Ermanno e C. snc, Pozzati Costruzioni srl, Rizzi Libero, Saf Italy srl, Salone Clou di Vecchiattini Cecilia, Siviero Ronny, Soc. Querzola di Querzola Daniele & C. snc, Stabellini Massimo, Stella di Lambertini Lauro e C snc, Teodori Francesco, Tipolito 2 B di Bellini – Benetti e C. snc, Tiver snc di Goberti Marco & C., Vecchiatini Gabriele, Zaghini Lattoneria Berra. Pensionati: Abbondanti Sergio, Bonetti Gianni, Castellani Franco, Sandri Ulrico.

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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