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Da: Organizzatori

Ancora 10 giorni per visitare la mostra esposta in tre sedi ferraresi: Palazzina Marfisa d’Este, Palazzo Bonacossi e Museo di Casa Romei. L’ultimo giorno di apertura, domenica 1 dicembre, una visita guidata gratuita insieme ai curatori. Assicoop Modena&Ferrara fa il passaggio di testimone con una nuova mostra a Modena.

Restano ancora 10 giorni, fino a domenica 1 dicembre, per visitare la mostra 800/900. Cultura e società nell’opera degli artisti ferraresi, che mette in dialogo 57 dipinti, sculture e disegni provenienti dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, dalle Raccolte Assicoop Modena&Ferrara e BPER Banca nella cornice di tre splendide residenze ferraresi: Palazzina Marfisa d’Este, Palazzo Bonacossi e il Museo di Casa Romei.
I mutamenti del territorio e della città, gli affetti familiari, i luoghi del lavoro e dello svago, l’immaginario letterario e le nuove forme della spiritualità sono gli aspetti della vita pubblica e privata tra Ottocento e Novecento indagati dal percorso espositivo, grazie allo sguardo di interpreti ferraresi quali Giovanni Boldini, Filippo de Pisis, Gaetano Previati, Achille Funi, Roberto Melli, Giuseppe Mentessi e molti altri. A seconda dei percorsi biografici e creativi, questi artisti ci hanno consegnato sguardi ravvicinati sempre diversi sull’ambiente culturale e sociale di cui sono stati testimoni, in quella stagione che segna l’avvento della modernità.
A conclusione di questi oltre due mesi di mostra, domenica 1 dicembre è programmata una visita guidata gratuita insieme a due dei curatori, Luciano Rivi e Andrea Sardo, con partenza a Palazzina Marfisa d’Este alle ore 15:00. La visita proseguirà al Museo di Casa Romei alle ore 16:00 e terminerà con un approfondimento tematico dello storico Michele Nani.
L’esposizione è organizzata, in collaborazione tra pubblico e privato, dal Mibac, Direzione territoriale delle reti museali dell’Emilia-Romagna, Museo di Casa Romei, Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea e Musei di Arte Antica del Comune di Ferrara, Fondazione Ferrara Arte, Assicoop Modena&Ferrara UnipolSai Assicurazioni e Legacoop Estense.
«Per Assicoop Modena&Ferrara è la conclusione di un ciclo triennale di progetti espositivi – commenta il presidente Milo Pacchioni – che a partire dal 2017 ha visto protagoniste le opere della nostra collezione in tre differenti mostre – oltre a 800/900, Situazioni d’Arte a Palazzo Crema e Giuseppe Mentessi/Artista di Sentimento alla Pinacoteca Nazionale di Ferrara – realizzate grazie a una proficua collaborazione con le principali istituzioni museali della città di Ferrara, che hanno messo a disposizione i loro spazi e il loro patrimonio artistico. Confidiamo che anche per il futuro ci siano opportunità di proseguire una collaborazione».
Per il momento, l’impegno di Assicoop Modena&Ferrara prosegue a Modena, con un passaggio di testimone: il 30 novembre inaugurerà infatti PASSIONI. Emozioni e sentimenti tra 800 e 900, con 62 opere di artisti modenesi, provenienti oltre che dalla collezione Assicoop anche dalle Collezioni dei Musei Civici di Modena e delle Gallerie Estensi, in mostra al Laboratorio Aperto di Modena Ex Centrale AEM (Viale Buon Pastore 43) fino all’8 gennaio 2020, con ingresso gratuito. L’esposizione, curata da Gianfranco Ferlisi, Francesca Piccinini e Luciano Rivi, offre una selezione di disegni, dipinti e sculture incentrati sulla rappresentazione di emozioni e sentimenti. Tra gli artisti Alfonso Chierici, Antonio Simonazzi, Giovanni Cappelli, Eugenio Zampighi, Giovanni Muzzioli, Gaetano Bellei, Giuseppe Graziosi, Casimiro Jodi, Vittorio Reggianini, Mario Vellani Marchi. Sette le sezioni in cui si sviluppa la mostra, ciascuna dedicata a una diversa condizione emotiva: Temperamenti sanguigni, La cognizione del dolore, I corpi dolenti della fede, Sospiri amorosi, Affetti familiari, La pluralità dei sentimenti intorno a un sorriso, La malinconia e i misteri dell’anima.
È stato inoltre pubblicato il terzo volume del catalogo della Raccolta Assicoop Modena&Ferrara, che ad oggi accoglie oltre 700 opere.

Sedi e orari d’apertura 800/900:
Palazzina Marfisa d’Este: da martedì a domenica 9:30–13:00 / 15:00–18:00
Palazzo Bonacossi: lunedì e domenica 9:00–13:00, da martedì a sabato 9:00–18:00
Museo di Casa Romei: da domenica a mercoledì 8:30–14:00, da giovedì a sabato 14:00–19:30

Maggiori informazioni e aperture straordinarie sul sito: www.assicoop.com/gallery .

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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