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Da: CNA Ferrara

“La ripresa, nel settore impiantistico, è migliore e più veloce del previsto, almeno per le imprese che operano per clienti privati. Per le aziende del mio settore si sono create nuove opportunità, e sta a noi non vanificarle”.

Manuele Marani è titolare di un’importante impresa che, dal 1994, opera nel campo dell’impiantistica. Climatizzazione, riscaldamento, e tutto ciò che di tecnologico sta all’interno di un edificio: sono queste le attività a cui si dedica la sua azienda, che ha 18 dipendenti e opera in tutto il centro nord. Marani è membro del direttivo di Cna Installazione Impianti. Ha retto il colpo durante l’emergenza, e ora sottolinea: “dopo l’emergenza, il settore può riprendersi, a patto che cambi il nostro modo di lavorare e ci siano più tutele per le aziende che operano in qualità e nel rispetto delle regole”.

L’emergenza Covid ha portato in primo piano esigenze e richieste della clientela che prima dell’emergenza erano considerate tutto sommato marginali: “Nei mesi dell’emergenza – spiega Marani – abbiamo fatto molta formazione su norme e modalità per l’igienizzazione dei condizionatori e la purificazione dell’aria negli ambienti chiusi. Ci siamo accostati agli impianti di video sorveglianza e controllo degli ingressi, collegati alla lettura della temperatura corporea. Alcune grandi aziende stanno portando avanti ricerche innovative, per consentire la depurazione dell’aria tramite filtri attivi direttamente installati nei condizionatori d’aria. Insomma, c’è tutto un mondo che si sta svegliando, e aziende (tante, non solo la mia) che intendono cogliere queste opportunità”.

Non mancano quindi le opportunità di sviluppo, a patto che le scelte delle imprese, che si stanno ristrutturando per lavorare con la massima qualità possibile, siano riconosciute dalla clientela, dai cittadini e dalle istituzioni. “Faccio un esempio. Nel 2019 – spiega Marani – è entrato in vigore il registro elettronico che individua con chiarezza quali imprese possono operare con gli F-Gas, e quindi possono installare e gestire climatizzatori. A questo registro bisogna comunicare tutti gli interventi di climatizzazione effettuati. E’ un passo avanti molto importante”.

Il motivo è chiaro: il registro elettronico traccia un solco chiaro e profondo tra chi opera legalmente e professionalmente, e chi no. “Gli F-Gas sono pericolosi per l’ambiente e quindi vanno gestiti e smaltiti in modo corretto. Per farlo è necessario un patentino. Morale: niente più installatori abusivi, niente più impianti realizzati sotto banco”

Il punto è che la clientela deve essere cosciente che oggi bisogna affidarsi a operatori certificati, e che non farlo equivale a commettere un reato ambientale. “La qualità e la professionalità vanno premiate, e le norme oggi vanno in questa direzione – conclude Marani – Se terremo la barra dritta su questo obiettivo, per il nostro settore le prospettive di ripresa si fanno più concrete”

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CNA FERRARA


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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