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1 Dicembre 2017

Ciclista lento e Ferrara veloce

Tempo di lettura: 2 minuti


Leggiamo sulla stampa il positivo consuntivo del “Festival del Ciclista Lento”, da parte di Ascom. Come Fiab Ferrara siamo altrettanto soddisfatti del successo di questa prima edizione del festival, di cui anche Fiab è sponsor e ci fa molto piacere percepire la forte considerazione che questa associazione del Commercio ha per il tema bicicletta.

Come Fiab siamo senza dubbio conviinti che Ferrara sia la città delle biciclette, ne siamo talmente convinti che ci piacerebbe fare un passo ulteriore e farla diventare città dei ciclisti, cioè di cittadini che possono pedalare in sicurezza. Sì perché è palesemente vero che a Ferrara circolano moltissime bici, ma è purtroppo altrettanto vero che la percentuale di auto private è a livelli preoccupanti.

Con Ascom e con le altre associazioni di categoria del Commercio ci piacerebbe cominciare un discorso sul tema della consegna delle merci ai negozi del centro storico in Ztl. Senza prendere in considerazione Europa e Nord Europa, dove queste cose si fanno da tempo e con risultati etremamente positivi (vedi foto), sono ormai diversi i Comuni italiani che per l’ultimo miglio utilizzano le bici cargo; ultima esperienza quella del Comune di Lucca, che per il suo progetto, realizzato con le più importanti aziende spedizioniere e le associazioni del Commercio si è aggiudicato un finanziamento dalla Commissione Europea per un milione di euro.
Come Fiab siamo convinti che l’unico modo per incentivare la bici è aumentare la sicurezza di chi la usa e quindi disincentivare l’uso dell’auto privata.
Un accordo tra le associzioni del Commercio e le aziende di logistica che vada a utilizzare le cargobike per la consegna in Ztl sarebbe un bellissimo messaggio di cambio di passo, di spinta e accelerazione verso scelte che mettano la persona (e non l’automobile) al centro della Politica per la città. Così facendo potremo affiancare al “ciclista lento” una “Ferrara veloce”.

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FIAB


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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