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Da: Ufficio Stampa Comune di Bondeno

Francesca aria poltronieri: «messaggio positivo per le nuove generazioni, all’insegna del rispetto dell’ambiente»
 
Bondeno (Ferrara), 26-09-2019.
Nasce all’insegna del rispetto e della cura dell’ambiente il progetto delle nuove borracce distribuite nella mattinata all’interno del Centro Studi Superiore di Bondeno. Tutte le classi presenti, per lanciare un messaggio di speranza per il pianeta. «L’Istituto superiore diretta do Licia Piva ha donato le borracce alle classi prime, mentre il Comune ha provveduto a donarle a tutte le restanti classi e ai docenti, per trasmettere l’importanza di piccoli gesti quotidiani, nella cura e tutela dell’ambiente – dice l’assessore alla cultura, Francesca Aria Poltronieri –. I ragazzi potranno in questo modo servirsene, in classe, senza fare uso delle bottigliette di plastica, che sappiamo rappresentare un problema nelle gestione dei rifiuti». Un progetto che ha ricevuto un contributo anche da parte di Clara Spa. Il gesto della donazione delle borracce è simbolico, ma al tempo stesso educativo, ed in tal senso è stata unanime l’adesione all’iniziativa, come ha spiegato ai presenti la dirigente scolastica dell’Istituto (che ospita il Liceo scientifico e l’Ipssc), la professoressa Licia Piva. «Il nostro impegno a difesa dell’ambiente ha radici lontane – ricorda l’assessore Poltronieri – come dimostrano le iniziative organizzate in collaborazione con Legambiente, dal titolo “Puliamo il mondo” che vuole dare un segnale contro il degrado e l’abbandono dei rifiuti, in cui i bambini accompagnati dal personale delle scuole e dai docenti provvedono a raccogliere cartacce e plastica gettate nei parchi pubblici. Mentre sull’uso consapevole della plastica abbiamo dato un segnale inequivocabile già da diversi anni, eliminando completamente le bottigliette, i piatti, i bicchieri e le posate in plastica dalle nostre mense scolastiche sostituendo il tutto con materiali compostabili e biodegradabili., accompagnati dall’utilizzo dell’acqua del sindaco. La risposta dei nostri studenti, sia alle primarie, che alle secondarie di primo e secondo grado, è sempre stato positiva ed entusiasta e continueremo per questo motivo a collaborare con le scuole per i progetti di educazione ambientale».


(In foto: la dirigente scolastica Licia Piva e l’assessore Poltronieri)

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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