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Da: Movimento 5 Stelle

I cittadini di Via Scalambra, circondati da nove spettrali edifici abbandonati, possono tirare un sospiro di sollievo e cominciare a pensare che non verranno lasciati soli. Grazie ad una di quelle rare e insondabili sinergie che a volte si producono fra maggioranze e opposizioni nei consigli comunali, la mozione del M5S sulla ‘sicurezza e possibile rischio sanitario dei cittadini residenti nei pressi degli edifici abbandonati di Via Scalambra e via Maffino Maffi’, marginalmente emendata da PD, è stata votata quasi all’unanimità , con voto favorevole anche del sindaco. La criticità della zona, attenzionata dal M5S con ampio risalto dei media locali già dal 14 luglio di quest’anno è stata parzialmente attenuata dall’approvazione delle richieste del consigliere Claudio Fochi che ha impegnato la giunta ad attivarsi su tre fronti:

a) nei confronti dei proprietari dei quartieri abbandonati per transennarli e recintarli in modo da impedire accessi indesiderati e dubbie frequentazioni

b) stimolare monitoraggi e interventi sia diurni che notturni da parte delle Forze dell’Ordine per tutelare la sicurezza dei residenti

c) attuare una verifica del rischio sanitario sia negli spazi erbosi che nelle zone seminterrate invase dall’acqua.

Ed è davvero confortante constatare che a soli due mesi dall’inoltro della mozione pentastellata , ci siano stati sopralluoghi dell’ASL e derattizzazioni nelle zone adiacenti. Pienamente accolta dal M5S la richiesta della maggioranza di valutare in seguito nelle commissioni competenti la possibilità e le potenzialità di futuri sviluppi, si spera più virtuosi, delle zone di pertinenza. La speranza è davvero quella che i cittadini di via Scalambra (36 dei quali hanno denunciato alla Procura della Repubblica furti ed episodi di criminalità) possano godere appieno dei loro diritti e soprattutto di quanto ha stabilito il legislatore nell’articolo 8 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali che sancisce ‘Ogni persona ha diritto al rispetto della sua vita privata e familiare e del suo domicilio’. Per quanto riguarda l’implementazione di piccole zone attrezzate per giochi dei bambini nella terra desolata che circonda l’unico condominio abitato, beh…per quello bisognerà forse aspettare un po’ di più. Del resto, se sono stati creati dei campi di Beach Volley per i carcerati dell’Arginone, siamo fiduciosi che questa amministrazione comunale saprà trovare le risorse per dare un minimo di dignità alle aspirazioni ludiche dei bambini di via Scalambra, magari proprio nelle zone di pertinenza comunale, contese ai ratti e ed altra amena fauna.
Che cominci a tirare un vento nuovo , dopo il grottesco e persistente insuccesso del Palazzo degli Specchi, il cui risanamento assume connotazioni chimeriche?
Vogliamo essere ottimisti, condividendo le profetiche parole di Percy Bysshe Shelley alla fine dell’Ode al Vento Occidentale: ‘If Winter comes, can Spring be far behind’?

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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