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da: ufficio stampa Cus Ferrara

Bel bottino di medaglie per il Cus Ferrara Canottaggio al termine di due intense
settimane di gare. Domenica 29 maggio, nel meeting nazionale di San Giorgio di
Nogaro, Matteo Rinaldi e Valerio Prestigiovanni sono arrivati primi nel doppio
cadetti. Primo posto anche per Simone Pappalepore nel singolo Allievi, mentre si
segnalano i due secondi posti raggiunti da Simone Pappalepore e Giovanni
Fiorentini nel doppio Allievi, e dal quattro di coppia Cadetti (equipaggio
regionale misto Cus Ferrara/Canottieri Ravenna composto da Matteo Rinaldi,
Valerio Prestigiovanni, Lavr Shtepa e Ithan Vecchi). I cussini sono anche
arrivati terzi nel quattro di coppia cadetti con Matteo Rinaldi inserito nel
misto con Canottieri Firenze e il quarto posto singolo Allievi di Giovanni
Fiorentini. Sabato 28 maggio a Genova per i campionati universitari, il quattro
senza senior maschile ha colto il secondo posto (sulla distanza dei 500 metri)
con Pierre Calderoni, Umberto Sandri, Enrico Pirani e Giorgio Namari, oltre al
terzo posto del quattro senza senior maschile (distanza 2000 metri) con Pierre
Calderoni, Umberto Sandri, Enrico Pirani e Giorgio Namari. Domenica 22 maggio,
il Cus Ferrara Canottaggio ha partecipato al Regionale di Ravenna. Nel doppio
Cadetti, grande soddisfazione per i cussini Mattero Rinaldi e Riccardo Filace
che sono arrivati primi. Simone Pappalepore ha ottenuto la terza posizione nella
categoria Allievi maschile. Il quattro di coppia senior maschile composto da
Giacomo Braghiroli, Giovanni Balboni e Michele Frasca, Riccardo Peretti è
arrivato al secondo posto, il due senza Ragazzi ha preso la medaglia di bronzo
grazie a Antonio Caputo e Riccardo Venturi, mentre un altro terzo posto è
arrivato dal due senza Ragazzi equipaggio composto da Filippo Dinardo e Giovanni
Ambrosini. Terzo posto anche per il doppio Allievi con Simone Pappalepore e
Marcello Vicentini. Si chiude con Giacomo Braghiroli, Michele Frasca e Riccardo
Peretti giunti terzi nel quattro senza senior. Prossimi impegni: il 4/5 giugno
al meeting nazionale di Piediluco con Balboni alla caccia del pass per gli
Europei e l’11/12 giugno per i campionati italiani Ragazzi e Under 23 a Gavirate
(Varese).
Le due foto si riferiscono alla delegazione Cus nei campionati universitari

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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