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Da: PD Stampa
Calvano e Zappaterra (Pd): “Furti di carburante agricolo, il governo si attivi per evitare un duplice danno alle aziende che li subiscono”

“Quello che viene inflitto a un’azienda agricola o a un coltivatore diretto che subisce il furto di carburante dai propri mezzi è un duplice danno. Non basta infatti la perdita diretta di quanto rubato, ma addirittura si deve pagare una somma proporzionale alla quantità di nafta trafugata” lamentano i consiglieri regionali Paolo Calvano e Marcella Zappaterra.

Al gasolio per uso agricolo è infatti applicata un’aliquota IVA del 10% per quantitativi assegnati dagli Uffici Motori Agricoli, che fanno parte dei Servizi territoriali agricoltura caccia e pesca della Regione. Chi ne denuncia il furto riceve dall’Agenzia delle dogane un verbale che impone di pagare lo sconto IVA che aveva goduto sul bene rubato.

“Le vittime dei furti devono integrare la differenza tra il prezzo agevolato e quello praticato al distributore poiché si considera che il gasolio rubato sia destinato a usi diversi da quelli agricoli. Un paradosso davvero intollerabile. Il tema, che per molti agricoltori del nostro territorio è ben noto, è stato al centro della discussione di un documento presentato nella Commissione Politiche Economiche approvato nel pomeriggio di oggi, mercoledì 12 giugno” riportano i consiglieri regionali Pd. La risoluzione è stata approvata con il voto favorevole del centrosinistra, dei Cinque Stelle e l’astensione della Lega.

“Come consiglieri abbiamo impegnato la Giunta regionale a segnalare il problema al Ministero delle Finanze. È necessario infatti prevedere a livello nazionale misure, norme e circolari in modo che, a fronte della denuncia di un furto dalle imprese agricole, non si proceda con il recupero dell’IVA o con altre sanzioni da parte dell’Agenzia delle dogane e dei Monopoli a carico delle imprese già danneggiate” concludono Calvano e Zappaterra.

Da: PD Stampa

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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