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Da: Eventi Comacchio

Nella notte di San Lorenzo anche sulla costa comacchiese sarà Calici di Stelle. Con una serata tutta dedicata alla degustazione di “vini delle sabbie” e specialità locali, ascoltando buona musica ed osservando le stelle. L’appuntamento è per mercoledì 10 agosto – a pochi passi dalla spiaggia del Lido degli Scacchi – nell’ambito ed in concomitanza di quella che, un po’ in tutta Italia e grazie al coordinamento di Associazione Nazionale Città del Vino e Movimento Turismo del Vino, è divenuta la più grande festa d’estate del vino. A fare da palcoscenico all’evento – inserito nel palinsesto di manifestazioni itineranti “Aspettando la Sagra dell’Anguilla 2016” – l’Azienda vitivinicola Cà Nova (ingresso da via dei Fiori: info 335 1340537), proprio nel cuore della ‘denominazione di origine’ Bosco Eliceo. Dove, dopo la visita guidata al vigneto (ritrovo e partenza alle 19,30), si potranno assaporare, grazie alla collaborazione della Strada dei Vini e dei Sapori della provincia di Ferrara, insieme a Bianco, Fortana, Merlot e Sauvignon – i quattro ‘doc delle sabbie’ – anche specialità gastronomiche della tradizione territoriale. E, dopo il calar del sole, spazio all’osservazione delle stelle con l’astronomo Daniele Gasparri ed alla musica con il sound dei “Luca di Luzio Blue(s) Room Trio”. La formazione, guidata dall’apprezzato chitarrista pugliese e completata da Sam Gambarini all’organo Hammond e Max Ferri alla batteria, trae ispirazione dal sound dei mitici organ trio anni ’60 corroborato da protagonisti quali Grant Green, Kenny Burrell, Jimmy Smith e Jack McDuff. Il repertorio alternerà brani della tradizione afroamericana a pezzi contemporanei sapientemente arrangiati dall’estro del band leader. Chitarrista dotato di talento e spiccata versatilità, Luca di Luzio spazia dagli standard alla bossa nova e al funky, passando per il blues e la fusion. Diplomatosi presso il Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara, si è specializzato frequentando seminari tenuti da artisti quali Pat Metheny, Mike Stern, Jim Hall e John Abercrombie. Impegnato in svariati progetti quali il Barioca 5et ed il Jazz Life Trio, di Luzio vanta una serie di prestigiose collaborazioni a fianco di musicisti del calibro di Bob Stoloff, Marco Tamburini, Giancarlo Schiaffini, Flavio Piscopo, Barend Midelhoff e Garrison Fewell solo per citarne alcuni.
Il programma completo degli appuntamenti di “Aspettando la Sagra dell’Anguilla 2016” – che prosegue sino al 22 agosto ed è realizzato con il coordinamento di Delta Input in collaborazione fra Jazzlife, L’Alba Porto Garibaldi, Unione Sportiva Volania, Vivispina Consorzio Lido di Spina, Strada dei Vini e dei Sapori della provincia di Ferrara, Querce Project ed Anam Ferrara con il contributo di Camera di Commercio di Ferrara e Comune di Comacchio – è consultabile e scaricabile al sito www.eventicomacchio.it

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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