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Quelli che seguono sono alcuni pensieri dei bambini e delle bambine di 6 anni, raccolti durante una conversazione sul tempo. Raccogliere e confrontare le loro visioni del mondo stimola la riflessione reciproca e li aiuta in uno studio più consapevole.

Che cos’è il tempo?
– Il tempo per me è il passare delle ore.
– Il tempo è qualcosa che scorre più veloce dell’acqua.
– Per me non corre veloce come l’acqua, ma è lento.
– Qualche volta il tempo è più veloce perché il sole va a letto prima.
– Gli altri ti dicono il tempo che “ci vuole per fare quella cosa”. Dopo finisce e poi ricomincia quando devi fare un’altra cosa.
– È qualcosa che sta dentro ai numeri.
– C’è il tempo che cambia con le stagioni….
– È il tempo del sole e della pioggia. Quel tempo lì lo sai dalla televisione.
– Il tempo sono le ore, i minuti e i secondi che stanno nell’orologio. Dentro l’ orologio ci sono pure i giorni.
– È il tempo che fa girare le lancette dell’orologio, poi si ferma sui numeri per dirti che ora è.
– Per esempio c’è l’ora per dormire: io vado a letto alle 10.
– Il tempo va a dormire anche lui. Poi si sveglia e riparte.
– Secondo me il tempo non può dormire, perché non è un essere vivente.
– Eh già… forse il tempo vaga nel mondo.
– Mentre il mondo gira, gira anche il tempo.
– Con il tempo si diventa più grandi.
– È vero! Da piccolo gattonavo e invece adesso cammino.
– Io non parlavo.
– Quando ero piccola bevevo il latte, adesso bevo l’aranciata.
– Le persone con il tempo diventano più vecchie.
– Purtroppo il tempo non si vede…
– Si può sentire però, perché l’orologio fa tic tac… ma qui non ci sono orologi e allora non si sente.
– Ma se sentiamo un po’ di arietta potrebbe essere il tempo che passa.
– Ce lo dice la campanella che il tempo è passato.
– Forse il tempo vede i genitori e capisce che deve far suonare la campanella

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I Bambini del Cocomero


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it