Cala l’evasione sui bus Tper
da: ufficio stampa Tper
Nel 2015 la percentuale scende sotto il 7%. Controllato il possesso del titolo di viaggio ad oltre 3 milioni di passeggeri. Dati molto positivi sulle tre linee dotate di tornelli, dove l’evasione si dimezza.
Potenziamento dei controlli, coinvolgimento dell’intera azienda e sistematizzazione delle campagne periodiche “Io vado e non evado”, avvio della validazione obbligatoria senza sanzionamento ma con incentivazione attraverso un concorso per gli abbonati annuali che convalidano ad ogni accesso, introduzione dei tornelli su alcune linee a minor carico: sono tante e largo raggio le azioni messe in campo da Tper in questi anni che hanno consentito di realizzare e consolidare il contenimento dell’evasione.
Nell’anno da poco concluso hanno iniziato ad essere evidenti, anche sulle percentuali, gli effetti positivi di tre anni di lotta all’evasione. A Bologna, sull’intera rete urbana ed extraurbana, il dato 2015 segna la discesa al 6,85%, con un abbattimento percentuale del fenomeno di quasi il 20% rispetto all’anno precedente, quando si registrò un tasso di evasione dell’8,51%.
Analogo trend dell’evasione si registra anche nel bacino ferrarese, dove complessivamente l’evasione si attesta al 6,46%, in calo rispetto al 7,41% del 2014. Complessivamente, nel 2015 su bus e treni, Tper ha controllato il possesso del titolo di viaggio a circa 3.300.000 passeggeri, elevando oltre 222.000 sanzioni.
OTTIMI RISCONTRI DALL’ESPERIENZA-TORNELLI
Il 2015 ha visto l’esordio in servizio del sistema automatico di controllo degli accessi – i cosiddetti “tornelli” – su alcune linee a carico più contenuto del servizio bolognese. L’attivazione delle installazioni hanno preso il via in giugno sulle linee urbane 16 (Piazza Cavour – Piazzale Atleti Azzurri d’Italia) e 60 (Via San Donato – Ospedale Sant’Orsola), per poi estendersi a fine ottobre alla linea suburbana 90 (Bologna-San Lazzaro di Savena- Ozzano Emilia), collegamenti sui quali, per caratteristiche di carico d’utenza e di percorso, sono utilizzati veicoli di tipologia atta all’installazione dei tornelli.
Si tratta di autobus a due porte – una di accesso e una di discesa – sui quali sono installati, nei pressi della cabina di guida, poco oltre l’unica porta d’ingresso, i bracci mobili che si aprono alla convalida del biglietto o del citypass, al riconoscimento dell’abbonamento o all’emissione dello scontrino dell’emettitrice automatica di biglietti urbani.
Dopo i primi mesi di funzionamento in linea dei tornelli, oltre alla generale accettazione da parte dell’utenza, si sono registrati riscontri molto positivi in termini di riduzione dell’evasione.
– Sulla linea 16, nei mesi precedenti l’installazione dei tornelli l’evasione rilevata era del 5,84%; con i tornelli installati è scesa al 2,58%;
– sulla linea 60, dall’8,43% si è passati all’1,98%;
– sulla linea 90, che delle tre è quella di maggior carico, dal 4,75% si è scesi al 2,13% di evasione.
In tutti e tre i casi l’evasione è più che dimezzata; anche il dato complessivo cumulato delle tre linee, prima e dopo l’installazione, conferma che l’evasione è calata di oltre il 57,5%, passando dal 5,23% al 2,22%.
E’ in progetto un’ulteriore estensione dei sistemi di controllo degli accessi su altre linee; le installazioni sono previste sempre su bus a due porte, quindi in ambiti di servizio non rientranti tra le cosiddette linee “portanti” del servizio urbano, sulle quali – per l’alta capacità di carico, la frequenza ravvicinata dei transiti e per i tempi d’incarrozzamento dei passeggeri, specie in ore di punta – la soluzione dei tornelli non è ritenuta idonea. Su questi collegamenti, continuerà l’intensificazione dell’attività di verifica che nel tempo ha garantito buoni risultati e indotto ad una maggiore regolarizzazione dei passeggeri che in precedenza erano meno inclini a fare il biglietto, quindi con effetti positivi anche sui ricavi aziendali.

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TPER
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)