Skip to main content

da: ufficio stampa Tper

La presidente Giuseppina Gualtieri: “È il risultato di due anni di lavoro faticoso ed intenso”

Tper chiude il consuntivo 2013 con un risultato che va oltre le previsioni: l’obiettivo del raggiungimento dell’equilibrio contabile è stato, infatti, raggiunto con un anno di anticipo rispetto a quanto previsto dal Piano Industriale presentato ai Soci. Il progetto di bilancio – deliberato oggi dal Consiglio d’Amministrazione e che sarà sottoposto all’approvazione dei Soci nei tempi di legge – evidenzia un utile d’esercizio di 247mila euro, a fronte di una perdita di 8,9 milioni di euro registrata un anno fa.
Il Margine operativo lordo ha raggiunto i 16 milioni di euro. A questo risultato lusinghiero della gestione caratteristica sono seguiti accantonamenti, ammortamenti e svalutazioni che complessivamente ammontano a 16,9 milioni di euro, iscritti in bilancio secondo criteri di assoluta prudenza.
Al termine dell’adunanza del CdA odierno si è tenuto un incontro con i rappresentanti dei principali Soci dell’azienda alla presenza del Sindaco di Bologna, Virginio Merola, e del Vicepresidente della Provincia di Bologna, Giacomo Venturi, che hanno espresso soddisfazione per i risultati raggiunti, commentando positivamente anche l’aumento dei passeggeri riscontrato nel 2013.

“Il progetto di bilancio che oggi abbiamo approvato – spiega la presidente Giuseppina Gualtieri – è la fotografia di un’azienda sana e solida che ha raggiunto in anticipo i risultati prefissati, grazie al lavoro congiunto del management e di tutte le componenti aziendali. Abbiamo la soddisfazione di presentare ai Soci un riequilibrio dei conti ottenuto continuando ad adottare quei criteri di prudenzialità che hanno caratterizzato anche il bilancio 2012, il primo della nuova azienda”.

Il Direttore Generale, Claudio Ferrari, sottolinea: “Una particolare attenzione alla gestione dei costi e alla riorganizzazione delle attività, il sempre miglior efficientamento dei servizi e, non ultimi, gli importanti effetti del contrasto all’evasione tariffaria sono le azioni che ci hanno permesso di raggiungere già nel corso 2013 un risultato considerevole”.

“La fiducia – prosegue Giuseppina Gualtieri – con cui abbiamo affrontato le impegnative sfide che ci attendevano un anno fa era ben riposta. Oggi siamo in grado di proseguire nel percorso avviato verso il consolidamento di un ruolo importante per l’Azienda, sia sul piano della gestione del servizio, sia come soggetto aggregatore delle altre realtà trasportistiche presenti in regione”.

Oggi Tper si posiziona al sesto posto per fatturato tra gli operatori di trasporto-passeggeri in Italia ed è la più grande azienda dell’Emilia-Romagna per numeri e volumi di servizio nel settore del trasporto pubblico di persone. Gestisce il tpl su gomma nei bacini provinciali di Bologna e Ferrara ed il trasporto passeggeri in ambito ferroviario regionale, in partnership con Trenitalia.
Alle aree di attività che coprono diversi segmenti del settore del trasporto dal maggio 2014 si aggiungono attività complementari allo sviluppo della mobilità bolognese, quali la gestione della sosta, il car e il bike sharing.
Tper ricopre anche il ruolo di soggetto attuatore dei più importanti interventi di sviluppo della mobilità nel territorio metropolitano, quali il completamento della filoviarizzazione delle linee portanti di bus ed il completamento del Servizio Ferroviario Metropolitano, che saranno effettuati con la ridestinazione dei fondi previsti per l’ex-metrotranvia di Bologna, ed il sistema di trasporto pubblico su gomma a guida assistita, che prevede l’impiego di nuovi veicoli filoviari Crealis.

Tper, inoltre, nei primi mesi del 2014 è divenuta azionista di riferimento di Seta, azienda che eroga i servizi di trasporto pubblico locale su gomma nelle province di Modena, Reggio Emilia e Piacenza, ed è già anche socia di Start, che opera i propri servizi nell’area romagnola: due partecipazioni che profilano un possibile ulteriore sviluppo dell’integrazione tra aziende del trasporto pubblico su gomma in regione, in un processo che vede un ruolo sempre più definito per Tper come polo aggregatore.

TPER SpA

tag:

TPER


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it