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Da: Ufficio Stampa Comune di Bondeno

Fabio Bergamini, Marco Vincenzi e Francesca Piacentini: “L’immobile viene in questo modo rifunzionalizzato, anche per impieghi futuri, dopo il ritorno de l’Airone a Casa Bottazzi”.

Si parla di un futuro utilizzo a fini associativi, addirittura di un’esposizione permanente sullo stile di quanto realizzato a Scortichino, che ospita attualmente il museo storico della moto e dell’auto d’epoca. In ogni caso, a prescindere da quello che sarà il loro futuro utilizzo, per il momento le ex scuole primarie di Ospitale hanno una “mission” prestabilita: ospiteranno il centro diurno L’Airone fino a conclusione del cantiere in partenza a Casa Bottazzi. Da qualche giorno si sono conclusi anche gli ultimi ritocchi, all’interno dell’ex plesso scolastico. Interventi che sono serviti a riportare a piena efficienza ed al massimo confort i locali interni e gli spazi esterni, in considerazione dell’utenza che dovranno accogliere. «L’arrivo ad Ospitale degli utenti del centro L’Airone – avvertono il sindaco Fabio Bergamini e l’assessore alle Politiche sociali, Francesca Piacentini – sarà un valore per il paese. Il trasferimento, ormai previsto a giorni degli utenti e degli operatori del centro socio-riabilitativo, è soltanto temporaneo, ma in ogni caso gli interventi strutturali interni compiuti nell’edificio di via Madonna della Pioppa permetteranno anche una valorizzazione successiva della struttura». La Coop Serena, che gestisce L’Airone, ha sostenuto a proprie spese gli interventi necessari alla riqualificazione dell’immobile, utili per eliminare le possibili barriere architettoniche e per adeguare i locali per la prossima presenza di un centro diurno al suo interno. Il costo dell’intervento di miglioramento del plesso ex scolastico è stato di circa di 31mila euro, ed il progetto esecutivo dell’opera è stato curato dallo studio Planning & Building di Altedo (Bologna). «Le opere realizzate – spiega l’assessore ai lavori pubblici, Marco Vincenzi – hanno riguardato il pian terreno, i bagni attrezzati per i diversamente abili, gli spogliatoi e tutto quanto necessario alla rifunzionalizzazione della struttura, la quale ora possiede tutti i crismi per poter ospitare un’utenza “fragile” come quella del centro diurno. Il trasferimento degli utenti ad Ospitale – continua Vincenzi – consentirà di poter iniziare a breve anche i lavori di Casa Bottazzi (sede naturale del centro L’Airone) dove procederemo con il cantiere previsto dai cosiddetti “Contratti di Quartiere”». In cosa consisteranno i lavori di Casa Bottazzi? A bilancio ci sono complessivi 954mila e 500 euro, «da impiegare per il completamento dei locali del centro – sottolineano il sindaco Bergamini e l’assessore Piacentini – con il condizionamento dei locali, e per la realizzazione di cinque alloggi destinati al progetto del “Dopo di noi”, al primo piano. Proseguendo, in buona sostanza, quello che è il progetto dell’Amministrazione nei confronti dei diversamente abili, verso il raggiungimento di una loro parziale autosufficienza e una miglior qualità della vita».

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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