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da: CollettivO CineticO

Due debutti chiudono la personale bolognese Ipercinetica dedicata a CollettivO CineticO.
Un bus per accompagnare il pubblico ferrarese ad assistere alla prima assoluta del 22 aprile.

CollettivO CineticO, la compagnia in residenza stabile presso il Teatro Comunale di Ferrara nota per la sperimentazione performativa tra teatro e arte visiva, sta riscuotendo un’attenzione crescente da parte di pubblico e critica. A questo si lega, confermandolo, anche la Personale che Emilia Romagna Teatro Fondazione sta dedicando al lavoro della compagnia diretta da Francesca Pennini.
Ipercinetica, questo il titolo della rassegna avviata a marzo, è dislocata in diversi spazi, teatrali e non, tra il centro e la periferia di Bologna. Il calendario, ricco di appuntamenti, offre uno spaccato del percorso di ricerca artistica e apre al nuovo, comprendendo anche due debutti.
Il primo, Orizzontale grande, avrà luogo sabato 16 aprile alle ore 18.00 presso il campo da baseball in zona DOM la cupola del Pilastro. Si tratta di una nuova produzione site specific, ma con le radici affondate nella città di Ferrara. Con questo lavoro che CollettivO CineticO avvia un percorso di ricerca che si propone di intersecare e far reagire i principi della medicina tradizionale cinese con l’iconologia del Salone dei Mesi del Palazzo Schifanoia.
L’altro, a chiusura della personale, sarà A different kind of age, sul palco dell’Arena del Sole venerdì 22 aprile alle ore 21.00. Lo spettacolo vedrà in scena un gruppo di adolescenti, già perfomer nel precedente , e uno di over 60, appositamente selezionati e formati grazie a un laboratorio tenutosi presso il Teatro Comunale “Claudio Abbado”: saranno entrambi impegnati in una testimonianza generazionale sincera e surreale, un atlante umano in bilico tra rigore zoologico e reattività emotiva, intensità e ironia.
Il 22 aprile il pubblico ferrarese avrà la possibilità di assistere a questa prima assoluta usufruendo di un autobus dedicato. Queste le modalità:
• partenza h 19.00 da via Rampari di San Paolo (zona autostazione);
• ritorno a Ferrara a fine spettacolo;
• costo: 22 € incluso biglietto di ingresso allo spettacolo e trasporto;
• prenotazione biglietti+bus: obbligatoria, entro lunedì 18 aprile, presso Arena del Sole, chiamando lo 051 2910945 o scrivendo a i.minghetti@emiliaromagnateatro.com (specificare nome, cognome, n° posti e recapito telefonico). Verrà data conferma di disponibilità entro martedì 19 aprile;
• prenotazione solo biglietti: presso Arena del Sole, chiamando lo 051 2910910.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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