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Da Goro alla Libia, questo il destino per la motovedetta di Goro che il governo Lega-5S avrebbe deciso di distogliere dalla dotazione della Capitaneria di Porto, e destinare al rafforzamento dei controlli in mare da parte della guardia costiera del paese nord africano. Il consigliere regionale Paolo Calvano insieme alla senatrice Paola Boldrini ritengono impensabile privare la comunità di un’imbarcazione strategica per la lotta al bracconaggio.

«È inconcepibile vedere come si scelga di togliere un’imbarcazione strategica per la lotta al bracconaggio, utilizzata proprio per vigilare in Sacca contro i predoni di vongole, e per garantire la sicurezza della nostra costa – commenta Calvano –. Mi impegnerò insieme alla senatrice Paola Boldrini affinché la voce dei cittadini di Goro arrivi a chi si prende la responsabilità di “sottrarre” uno strumento prezioso per la lotta alla pesca di frodo ad una comunità costituita da circa 1.200 pescatori, ai quali si sommano i diportisti, per il controllo della quale resterebbe a disposizione solo un’imbarcazione».

Proprio sulla questione interverrà domani (mercoledì), in Commissione Affari Esteri, dove inizierà la discussione del provvedimento, la senatrice Pd, Paola Boldrini, che promette battaglia ed esige di sapere «se sono state verificate le conseguenze della sottrazione della motovedetta. E se vi è la garanzia di una sostituzione del mezzo. Lasciare sguarnita la Capitaneria di Porto – sottolinea la senatrice – sarebbe infatti un errore gravissimo, sia per la sicurezza delle acque sia, di conseguenza, per il lavoro dei pescatori, visto che la motovedetta controlla un territorio molto vasto, di grande importanza ambientale ed economica, con circa 1300 natanti registrati». La chiosa: «Sulla questione va fatta la massima chiarezza, non sono temi sui quali può esistere il minimo margine di approssimazione».

Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico – Assemblea Legislativa Emilia-Romagna

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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