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Da Ufficio Stampa Lega Nord Regione Emilia Romagna

“Circolare Gabrielli: la sicurezza prima di tutto, ma non si può cedere alla paura e occorre tornare al buon senso. Le misure ministeriali mettono in difficoltà il mondo del volontariato e rischiano di azzerare qualsiasi evento paesano. La soluzione sta nel fare chiarezza e commisurare la sicurezza con la portata delle manifestazioni, anche istituendo apposite commissioni guidate dai sindacI. In attesa che il nuovo governo metta mano alla materia, a Roma abbiamo presentato delle modifiche migliorative”.
Così Alan Fabbri, capogruppo Lega in Regione e Emanuele Cestari, deputato della Lega neoeletto alla Camera intervengono sul tema caldo della circolare Gabrielli che, di fatto, sta rendendo impossibile la realizzazione di numerose sagre ed eventi paesani, proprio nel periodo di punta della primavera estate.
“Abbiamo incontrato le associazioni che si occupano dell’organizzazione degli eventi sul territorio e nonostante la volontà di tutti di garantire norme adeguate alla sicurezza dei presenti, la critica alla circolare, ritenuta troppo rigida, è unanime”, spiega Cestari. “Il problema principale è che si richiede il contributo di figure professionali per mansioni normalmente eseguite da volontari”, spiega Cestari “e si impone di fatto agli organizzatori di pagare agenti di sicurezza privata”, con la conseguenza che “i costi finiscono per prevalere sulle reali possibilità di realizzazione, specialmente per eventi che nascono con lo scopo di raccogliere fondi”, aggiunge il parlamentare. E troppo spesso il risultato è “vedere gli organizzatori alzare bandiera bianca e non fare più nulla”.
La soluzione secondo Cestari e Fabbri esiste. “Si tratta di utilizzare il buonsenso calando la circolare nella realtà dell’evento in programma senza pretendere di applicare le stesse regole alla sagra di paese come al maxi concerto”, spiega Fabbri. “A questo fine alcuni Comuni hanno fatto la scelta di istituire apposite Commissioni di vigilanza (guidate dal sindaco e partecipate dalle forze dell’ordine, Ausl, Vigili del Fuoco e altri) che si occupino proprio della valutazione dei rischi caso per caso” e se è ovvio che questo “non deve essere inteso come una deresponsabilizzare dello Stato nella gestione della sicurezza e dell’ordine pubblico”, è altrettanto vero che “in questo momento di transizione l’obiettivo deve essere quello di non far morire gli eventi che animano il territorio e di non penalizzare il volontariato”, spiega Fabbri.
“Chi mette a disposizione il proprio tempo e le proprie energie per organizzare eventi pubblici, come fanno i volontari le associazioni sportive e gli enti di promozione sociale, va valorizzato e sostenuto e non mortificato”, aggiunge il capogruppo. “Anche questo è un modo per garantire il presidio e la sicurezza dei territori”.
Al futuro governo “spetterà il compito di definire nel dettaglio le misure di sicurezza con regole chiare e precise che supportino realmente gli organizzatori senza sovraccaricarli di responsabilità”, conclude Fabbri.
Per Cestari “bisogna ricordare che tenere vivo il territorio con sagre ed eventi rappresenta un fondamentale baluardo contro la paura e il terrorismo” e per questo “come parlamentare che ha a cuore la salvaguardia del proprio territorio depositerò a breve una proposta di modifiche migliorative alla circolare, volte a commisurare sicurezza e fattibilità e ad evitare l’effetto deserto, tanto nocivo anche in termini di tenuta sociale”.
l senso è “non abbassare la guardia ma tornare al buon senso, evitando di strangolare il volontariato e di fare morire in questo modo i piccoli borghi”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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