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Ci sono bambini che sono attori nati, con le loro faccette simpatiche e i gridolini che fanno intenerire. Recitare con loro deve essere un’avventura incredibile e unica, oltre che esilarante. Molta abilità, comprensione, pazienza ed empatia sono sicuramente gli ingredienti necessari per un film delicato e simpatico come Bla bla baby, di Fausto Brizzi, prodotto da Luca Barbareschi e dal suo Èliseo entertainment. A sorpresa, il soggetto è di Francesca Neri e Claudio Amendola.

Il piccolo Martino, foto di Federica Di Benedetto
Luca, foto Federica Di Benedetto

Stroncato dalla critica, troppo infantile per gli adulti e troppo adulto per i bambini, situazione inverosimile/improbabile e mancanza di originalità (filo conduttore che ricorda Senti chi parla o Quello che le donne vogliono), a noi è piaciuto sia per il simpatico e carismatico Alessandro Preziosi, nel ruolo di Luca Ferrari, che, soprattutto, per il bambino Martino (interpretato da Leonardo e Pietro Veronese, con la voce di Edoardo Vivio). Il solo esilarante e tenero paffutello Martino vale la visione.

Martino e Luca, foto di Federica Di Benedetto

Luca, ex surfista-dongiovanni quarantenne trova lavoro, grazie all’aiuto dell’ex compagno di banco delle medie Ivano (Massimo De Lorenzo) come maestro d’asilo nido aziendale, presso l’avveniristica Green Light che si occupa di energie rinnovabili e sostenibilità ambientale ed è guidata da un amministratore delegato “illuminato” (Mattia De Bortoli interpretato dal bravo Cristiano Caccamo). Sotto l’occhio vigile di Celeste (Maria di Biase) e di Doriana, capo duro ma dal cuore tenero (Chiara Noschese), in quell’asilo ci sono i figli dei dipendenti, fra essi Martino, accompagnato dall’affascinante mamma in carriera Silvia (Matilde Gioli) che, in azienda, lavora come interprete. Sono pargoletti davvero carini e simpatici e qualcuno li capisce per davvero.

Martino, Luca e Ivano, foto Federica Di Benedetto

Mangiare un omogenizzato avariato alla platessa conferisce, infatti, a Luca il superpotere di capire il significato dei versi dei bimbi, che alle sue orecchie parlano come libri stampati. Ne approfitterà per sedurre una mamma e sventare una truffa milionaria, con mirabolanti imprese, degne di agenti segreti, che vanno aldilà dell’età anagrafica. Con tanto di Edoardo Bennato nel finale e la sua ogni favola è un gioco.

Leggero e divertente, per un pomeriggio spensierato.

Trailer 

 

Bla bla baby, di Fausto Brizzi, con Alessandro Preziosi, Matilde Gioli, Massimo De Lorenzo, Maria Di Biase, Chiara Noschese, Nicolas Vaporidis, Italia, 2022, 94 minuti.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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