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da: Antonella Succi Cimentini

Il cibo vivo di BioSociale.it

Piccoli produttori agricoli ferraresi e cooperative sociali hanno dato vita al progetto di Filera Corta BioSociale!
Con la nuova tecnologia e_commerce a disposizione, aumenta la possibilità di vendita per i produttori ferraresi, orgogliosi dei loro prodotti biologici autentici e genuini che sorprende il consumatore non abituato ai sapori squisiti di un tempo.
Il relativo portale web, biosociale.it di agricoltura sociale della provincia di Ferrara mette a disposizione della cittadinanza la produzione locale agroalimentare biologica ad un prezzo giusto, equo-solidale. La tracciabilità di ogni prodotto è garantita, in assoluta trasparenza il consumatore è informato su come viene coltivato e lavorato il cibo che mangia, per una maggiore consapevolezza.
Il progetto di BioSociale é a favore di una rete di economia ecologica e solidale che riconosce nei prodotti e nei servizi offerti dall’agricoltura non solo il loro valore intrinseco, ma anche un bene comune per la collettività, fatto di difesa della salute, di tutela ambientale, di qualità della vita e di valorizzazione della persona.
In modo particolare il progetto promuove il valore sociale dell’agricoltura come strumento di contrasto alla importante crisi presente nel territorio ferrarese, con una rete di piccoli e nuovi coltivatori, aziende ed enti locali.
Al momento le aziende coinvolte sono piccole realtà agricole virtuose e cooperative sociali del nostro territorio, impegnate nello sviluppo locale con l’agricoltura sociale che prevede in azienda l’inserimento sostanziale e continuato di servizi, rivolti alla creazione di posti di lavoro per l’integrazione di persone svantaggiate a rischio di esclusione sociale.
BioSociale si propone come una risposta concreta alla richiesta sempre più pressante della comunità in fatto di sicurezza alimentare, offrendo ogni settimana verdura, frutta e cereali biologici della campagna ferrarese, avvalendosi di aziende patner, sopratutto realtà sociali impegnate nel nostro paese, per trasformati e altri prodotti come gli agrumi.
Nel rispetto di principi ecologici, la distribuzione presso il domicilio in città per chi la richiede, avviene con la bici, ad onorare “Ferrara la città delle biciclette”, ma le consegne settimanali si realizzano anche nel territorio della provincia, presso punti ritiro nei comuni di Codigoro, Comacchio, Fiscaglia e Mesola.
Venerdi 30 e sabato 31 ottobre le prime uscite.
La sede operativa e amministrativa “Campo Resilia” è a Malborghetto di Boara nei pressi della Fondazione Navarra, con il primo punto ritiro per i ferraresi, in attesa di una seconda postazione più centrale in città.
Biosociale.it è orientato a famiglie, imprese, ristoranti, ed enti pubblici, tra cui i comuni che possono collaborare mettendo a disposizione terreni agricoli incolti, per dare opportunità di lavoro a giovani e persone con svantaggio del loro paese, mentre la Filiera Corta BioSociale li aiuta a diventare nuovi agricoltori e realizza concreti inserimenti lavorativi sostenibili.
Un’ intenso lavoro di valorizzazione umana unisce tutti gli attori di questo progetto, teso a dare all’agricoltura ecologica e sostenibile, l’attenzione e la dignità che merita.
Il progetto è aperto a collaborazioni con altri piccoli produttori ferraresi, cooperative sociali o enti pubblici interessati, info@biosociale.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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