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Da: Ufficio Stampa

“Per entrare nei grandi circuiti europei, per intenderci quelli riconosciuti con il nome della destinazione, la Provenza, la Normandia, solo per citarne un paio, non mancano le bellezze, manca la qualità complessiva dei servizi e la capacità di “leggerci” all’interno di una offerta unitaria complessiva. Oggi abbiamo un’occasione unica per riqualificare il nostro territorio ed allinearci agli standard europei, andando incontro alle esigenze dei cittadini e alle richieste dei turisti, italiani e stranieri: da un lato il superbonus del 110% previsto dal Decreto Rilancio, che può consentire ai privati di operare un’importante riqualificazione delle proprie case, prime o seconde che siano. Dall’altro i programmi di riqualificazione urbana e territoriale che si stanno concretizzando in diversi comuni, dal piano periferie di Ferrara al piano per le aree interne in provincia”.

Nelle città e nei paesi del territorio, edifici pubblici e patrimonio privato convivono a stretto contatto, spesso si intrecciano senza soluzione di continuità. Contribuiscono insieme a determinare la qualità del paesaggio urbano ed extraurbano. “Tuttavia questa qualità non è omogenea – osserva Bellotti – la bellezza dei centri storici spesso non è servita da reti di mobilità adeguate; le nostre spiagge hanno alle spalle edifici residenziali bisognosi di riqualificazione; la viabilità non è all’altezza di un territorio con una vocazione turistica così forte”

Quindi è necessario sfruttare le opportunità convergenti, dice Bellotti, e per farlo serve collaborazione tra pubblico e privato: “le banche e le istituzioni finanziarie devono fare la loro parte, sostenendo le imprese. Il

Decreto Rilancio, di cui si attendono con urgenza i decreti attuativi, dovrà dare la possibilità di cedere la rendita fiscale generata dal superbonus a banche e finanziarie, purché si accollino le spese delle riqualificazioni. Significa maggiore qualità del patrimonio edilizio, ma anche lavoro, in un settore che ne ha assoluto bisogno”

D’altra parte, prosegue Bellotti, è necessaria unità di intenti da parte delle pubbliche amministrazioni, e una fase di coordinamento con il mondo imprenditoriale. “Se riusciremo a far confluire i programmi di riqualificazione pubblici e i progetti dei privati in un piano unitario, flessibile ma caratterizzato da obiettivi chiari, alla fine avremo un territorio di qualità più elevata e certamente più appetibile. Non è più il tempo di pensare il territorio come un puzzle disomogeneo di vocazioni diverse: chi conosce le aree europee sopra citate sa della cura riposta in ogni struttura e del profondo senso di funzionalità che vi alberga. Ogni intervento è funzionale agli altri. In un’armonia complessiva. Anche la provincia di Ferrara, a fianco della riqualificazione immobiliare al fine del risparmio energetico e in un quadro di grande attenzione ambientale, deve far sì che esistano reti ferroviarie (anche di superficie), viarie, ciclabili e navigabili degne del contesto e affrontare con senso critico le reali opportunità che ne discendono.”

È chiaro che raggiungere questo obiettivo comporta uno sforzo eccezionale di rilettura del territorio e delle sue esigenze: “Il nostro territorio è bellissimo e ha grandi eccellenze – conclude Bellotti – ma anche lacune non indifferenti e storici errori dovuti a strategie troppo localistiche e parcellizzate. Il nostro compito ora è correggere gli errori e colmare le lacune, facendo sì che tutto sia allineato su un medesimo standard, il più elevato possibile. Occorre con urgenza passare dalle parole ai fatti, tradurre in pratica quelli che sono finora solo dei buoni propositi e attivarsi immediatamente, ma con una visione di lungo periodo, mettendo insieme istituzioni politiche, finanziarie, imprese con le associazioni che le rappresentano. CNA è pronta: dobbiamo lanciare un vero piano industriale per il territorio”

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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