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Da: Comune di Ferrara

La volontà di raccontare e fare conoscere un lato un po’ segreto di Giorgio Bassani è alla base dell’iniziativa intitolata “Biblioteca itinerante di letteratura” organizzata da Ferrara teatro off. In collaborazione con i Musei civici di Arte Antica del Comune di Ferrara, giovedì 11 agosto alle 21 la rassegna approda nella Casa di Ludovico Ariosto (via Ariosto 67). Qui, con le letture di Monica Pavani, andrà in scena “Poesia e prosa” di René Char.C’è Giorgio Bassani in versione editoriale dietro alla diffusione in Italia di opere poetiche come quelle di René Char, fraterno amico di Paul Éluard, così come dietro alla diffusione delle pagine di Borges, Tomasi di Lampedusa, Karen Blixen, Boris Pasternak, Truman Capote, Octavio Paz, Günter Grass, Albert Camus, Mario Soldati, Tommaso Landolfi, Borges, Forster, Auden. Un aspetto meno conosciuto dell’autore del “Giardino dei Finzi Contini”, che però in questo modo – oltre che con la sua opera – contribuisce alla costruzione di un clima culturale che forma il nostro gusto e affina un certo modo di leggere e di scrivere. Un risultato reso possibile anche da questa capacità di valorizzare e fare conoscere in Italia i lavori di altri scrittori, poeti, artisti.
La “Biblioteca itinerante di letteratura” prevede una serie di appuntamenti con la lettura parziale o integrale dei libri diffusi e pubblicati da Bassani per “Botteghe Oscure” e Feltrinelli. L’ingresso è libero.

L’eternità non è gran che più lunga della vita” (Fogli d’Ipnos)

Il poeta e scrittore francese René Char, fraterno amico di Paul Éluard, nasce all’inizio del Novecento e scrive fin da giovanissimo. Le sue opere possono essere divise in tre periodi: i poemi giovanili; quelli spogliati di ogni parola superflua, che risalgono al periodo della Resistenza cui prese parte con il nome di battaglia di Capitano Alexandre; quelli della maturità in cui, con estrema trasparenza, canta dei paesaggi provenzali. Ai primi due periodi appartengono le opere della raccolta “Poesia e prosa“.
René Char viene fatto conoscere in Italia grazie a tre straordinarie personalità: il traduttore Vittorio Sereni, il curatore (e traduttore anch’egli) Giorgio Caproni, l’editoreGiorgio Bassani. Tutti poeti, letterati, intellettuali a tutto tondo, perfetti esponenti di quella ‘civiltà’ che Feltrinelli voleva promulgare con le sue collane letterarie e, in particolare, con I Classici Moderni della collana intitolata Biblioteca di letteratura in cui René Char venne pubblicato per la prima volta.Pesia e prosa di René Char con Monica Pavani, produzione Ferrara Off nell’ambito della Biblioteca itinerante di letteratura.
Ingresso libero giovedì 11 agosto, ore 21, nella Casa di Ludovico Ariosto, via Ludovico Ariosto 67, a Ferrara a cura di Ferrara Off in collaborazione con Musei Civici di Arte Antica.Info al cell. 333 6282360 o via email scrivendo a info@ferraraoff.it.

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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