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da: Ferrara Baseball

Per le giovanili impegno probante dopo il successo al Trofeo Smile. Imponente organizzazione per un evento che regalerà esperienza e divertimento ai piccoli atleti. Intanto nuove adesioni per la società estense.

Il baseball a Ferrara guadagna visibilità, giorno dopo giorno. La rinata società sta raccogliendo nuovi iscritti, sia tra gli adulti che tra i più giovani: merito della partecipazione ad eventi come la “Giornata dello sport”, ma anche e soprattutto dell’encomiabile opera svolta (rigorosamente gratis) dagli educatori nei campi solari e negli spazi aperti ai ragazzi in questa calda estate.
Intanto la formazione giovanile del Ferrara Baseball è pronta a stupire di nuovo, dopo il brillante primo posto all’ultima edizione del Trofeo Smile.
Per i bimbi del Duca il prossimo impegno sarà il Memorial “Antonio Casadio”, che per tre giorni a partire da venerdì 3 luglio impegnerà otto agguerrite formazioni a Godo, in Romagna. Oltre agli estensi e ai padroni di casa, a contendersi la palma saranno i parietà di Pesaro, San Marino, Cupramontana, Castenaso, Parma, Nettuno e Forlì. Avversarie di tutto rispetto per i giovanissimi del Castello, accompagnati in questa impresa dal Presidente Squarzanti, dal general manager Abetini e dagli allenatori Carlotti e Della Portella.
Una grande occasione per giocare a baseball, mettersi alla prova, misurarsi in incontri di livello. Davvero in grande l’organizzazione: due categorie in campo (giocheranno anche gli allievi, ma qui Ferrara non avrà rappresentativa); gli atleti vivranno un’esperienza collettiva intensa e completa, respirando agonismo per tutta la durata del torneo; lontani da casa, mangeranno tutti insieme e dormiranno tutti insieme: la scuola locale attrezzerà la palestra con lettini da campo, come in un vero e proprio ritiro.
Per cambio e doccia saranno a disposizione gli spogliatoi degli impianti, come in serie A; per impreziosire il tutto, tutte le squadre saranno ospiti d’onore il venerdì sera alla partita del Rimini, valida per il campionato IBL. Sarà tutto molto emozionante, insomma, ed è su questa atmosfera e sulle sue influenze in chiave di crescita che puntano i dirigenti ferraresi.
Ma attenzione, i risultati recenti dicono chiaro che divertirsi non è tutto; il confronto con realtà più strutturate aiuterà i ragazzi a cambiare passo, ma comunque “Dobbiamo scendere in campo con la voglia di arrivare fino in fondo”, come ha affermato Abetini in risposta alla domanda sugli obiettivi per i suoi pulcini.
E allora in bocca al lupo, ragazzi.
Siamo tutti, a prescindere dal risultato, molto orgogliosi di voi.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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