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Da: Ufficio Stampa Gruppo Lega Emilia-Romagna

“Bonaccini non risponde, autogoal di Gualmini”.

“Che il governatore uscente Stefano Bonaccini non abbia risposto alle nostre domande relative ai motivi per i quali la Regione abbia patrocinato convegni nei quali veniva promosso il progetto sperimentale “La cura”, nei quali lo psicoterapeuta Claudio Foti (responsabile del centro studi Hansel e Gretel di Torino) illustrava con numeri raccapriccianti i dati relativi al fenomeno violenza sui minori, è esplicativo di un imbarazzo evidente”.

Così il capogruppo della Lega in Regione, Stefano Bargi, stigmatizza “il silenzio” del presidente dimissionario della Regione, Bonaccini, oggi ascoltato dalla Commissione speciale d’inchiesta di sul sistema di tutela dei minori.

“L’imbarazzo di Bonaccini è anche quello dell’intero Pd – sottolinea il capogruppo del Caroccio – visto e considerato come il governatore uscente non abbia proferito parola, preferendo anzi girare l’onere delle risposte alle nostre domande all’ex assessore con delega al Welfare (oggi eurodeputata), Elisabetta Gualmini la quale, a propria volta, non solo non è stata in grado di dare risposte precise e puntuali ma è stata protagonista di un autogoal clamoroso. Se, da una parte, Gualmini ha spiegato come la Regione dia patrocini solo a convegni che ritiene “di una certa rilevanza”, dall’altra non ha spiegato come mai la Regione medesima abbia sostenuto in diverse occasioni (il convegno “Rinascere dal trauma: il progetto La Cura” il 10-11 Ottobre 2018 – “Quando la notte abita il giorno” 26-27 Maggio 2016 ndr) appuntamenti e workshop nei quali veniva promosso il modello sperimentale “La Cura”. Delle due l’una: o la Regione concede patrocini a chiunque, oppure la Regione riteneva il metodo sperimentale “La Cura” e dunque il “modello Bibbiano” qualcosa di rilevante e da promuovere a tutti i costi” conclude Bargi.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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