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Da: Organizzatori

In merito agli articoli pubblicati finora sugli organi di informazione locale, chiediamo diritto di replica per chiarire ai cittadini chi sono le associazioni di volontariato che, nel territorio ferrarese, concorrono a prestare, oltre al servizio di trasporto ordinario infermi , il servizio integrativo all’emergenza territoriale, e come lo svolgono, nel rispetto delle normative e obblighi previsti, con le altre organizzazioni del terzo settore come le cooperative sociali. Ci sembra un chiarimento necessario a fronte della campagna mediatica di queste ultime due settimane, che getta un’ombra sul volontariato e, soprattutto, mira a sminuirne il valore sociale, mettendo in contrapposizione tra loro proprio le stesse componenti del Terzo Settore. In provincia di Ferrara sono 7 le Associazioni di Volontariato che prestano servizio integrativo dell’emergenza territoriale e sono formate da 500 volontari, 40 dipendenti e diversi mezzi di trasporto regolarmente accreditati e autorizzati alla loro funzione. Queste associazioni sono accreditate a svolgere tale servizio (accreditamento rilasciato dall’Agenzia Regionale Emilia-Romagna) e con autorizzazione sanitaria rilasciata dal Comune di competenza, a seguito di verifiche svolte dal competente servizio di Sanità Pubblica. Il servizio integrativo all’emergenza territoriale, che da molti anni garantiamo alla comunità, è svolto da operatori nostri dipendenti, con volontari di supporto, entrambi formati sotto la guida dell’Ausl. Hanno effettuato corsi di formazione di Basic Life Support e Defibrillazione precoce, PBLS, PTC (prehospital trauma care), corso di Guida Sicura e nozioni di primo soccorso, oltre a corsi di addestramento ed esercitazione alle attività di soccorso sul territorio sotto la direzione di centri di Formazione dell’AUSL. Il Servizio dell’Emergenza-­Urgenza 118 è garantito con uguali e obbligatori livelli di qualità e competenza professionale sia del personale sia dei mezzi anche dalle Associazioni di Volontariato, supportate nelle competenze cliniche formative dall’Ausl secondo il DGR 44/2009. Dopo aver prestato la dovuta attenzione a quanto riportato sui media, oramai sin dal 7 luglio 2016, riteniamo che ogni limite sia stato raggiunto, specialmente dopo alcune dichiarazioni della CGIL FP e della CISL FP, che qui riportiamo “… di trovarsi di fronte ad una legittimazione del lavoro nero, di cui faranno le spese le stesse persone nelle associazioni, ed i cittadini…“: accusarci di “lavoro nero” è decisamente grave, per questo motivo daremo mandato ai nostri legali per valutare ogni iniziativa atta alla tutela del buon nome delle ns. Associazioni nelle opportune sedi. Inoltre non comprendiamo in che modo i nostri operatori “faranno le spese” di un “lavoro nero” che resta un’affermazione diffamante e lesiva della dignità di ciò che siamo e che rappresentiamo. Le Associazioni che supportano il servizio 118 sono tutte accreditate dalla Regione Emilia Romagna: quindi non comprendiamo se CGIL e CISL insinuino che i ns. volontari non siano preparati ad affrontare l’emergenza territoriale; tuttavia la CGIL e la CISL colpiscono con una frequenza irritante il volontariato senza il minimo ritegno. Non dimentichiamo che tutte le Associazioni sono accreditate sin dal 2013, e la maggior parte sono attive da alcune decine di anni, e ci chiediamo quali casi di malasanità avvallino il deprecabile attacco portato avanti da CGIL FB e CISL FP? Noi le vite le salviamo e continueremo a farlo anche dopo questa campagna mediatica che, a nostro avviso, danneggia tutto il “Servizio 118”. Le Associazioni vengono chiamate a supporto del servizio 118, per quanto riguarda il carattere di volontariato di siffatta partecipazione vogliamo ricordare la Legge 266/1991, ossia “Legge quadro sul volontariato”, che così recita all’articolo n.1 “La Repubblica Italiana riconosce il valore sociale e la funzione dell’attività di volontariato come espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo, ne promuove lo sviluppo, salvaguardandone l’autonomia e ne favorisce l’apporto originale per il conseguimento delle finalità di carattere sociale, civile e culturale individuate dallo Stato, dalle regioni, dalle province autonome di Trento e di Bolzano e dagli enti locali”. Questi siamo noi, facciamo parte del volontariato e siamo orgogliosi di esserlo! Pertanto concludiamo con una nota che chiarisca alcuni punti: a) il servizio 118 NON è assolutamente a rischio, si tranquillizzi la cittadinanza; b) il volontariato continuerà a servire con professionalità i cittadini della provincia di Ferrara come ha sempre fatto; c) conveniamo tutti nella solidarietà nei confronti di chi perde il lavoro, ma la strada per ritrovarlo non è certamente “sparando a zero” contro il volontariato; d)non è cambiato nulla in merito alla qualità del servizio erogato ai cittadini.

Firmano:
Assistenza Pubblica Estense
Voghiera Soccorso
Nico Soccorso
Comacchio Soccorso
Sant’Agostino Soccorso
Valle Pega
P.A. Città di Portomaggiore
Berra Soccorso

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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