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Da: Comune di Ferrara

Alle ore 18,00 di giovedì 11 agosto scorso, la Società Ferrara2007, proprietaria del Complesso immobiliare “Palazzo degli Specchi”, ha formalmente comunicato al Comune di Ferrara con posta elettronica certificata del tecnico incaricato dalla società Giacomo Teofili, che ottempererà all’esecuzione degli interventi per la bonifica, pulizia e disinfestazione del Palazzo degli Specchi previsti dall’ordinanza contingibile e urgente emanata dal Sindaco del Comune di Ferrara il 1° agosto scorso, entro i termini previsti dall’ordinanza medesima.
Si riproduce di seguito il testo integrale della Pec inviata da Ferrara2007:

Oggetto: Riferimento ordinanza contingibile ed urgente per l’esecuzione di interventi di bonifica, pulizia e disinfestazione del Complesso immobiliare “Palazzo degli Specchi” Ferrara

In riferimento all’oggetto e ai numerosi incontri intercorsi tra i tecnici incaricati dalla Società Ferrara 2007 e i tecnici dell’Amministrazione Comunale di Ferrara, volti alla definizione di un piano di interventi per la bonifica, pulizia e disinfestazione del complesso immobiliare oltre che alla messa in sicurezza degli immobili relativamente al distacco delle lamiere sul sottopasso di Via Tassoni, la scrivente Società comunica che procederà ad attuare fin da subito quanto necessario per dare corso agli interventi di cui sopra entro i termini di 40 giorni dalla notifica stabiliti nell’ordinanza di cui in oggetto.
Sarete tempestivamente informati sull’inizio dei lavori.
Cordiali saluti
Giacomo Teofili
Nei giorni scorsi alcuni esponenti politici hanno rimarcato con molta enfasi la previsione che Ferrara2007 non avrebbe mai ottemperato all’ordinanza, e che quindi il Comune di Ferrara si sarebbe dovuto sobbarcare tanto l’onere derivante dall’esecuzione in prima istanza dei lavori necessari, quanto quello relativo alla conseguente azione legale di recupero.
Si sottolinea invece che l’ordinanza è stata correttamente emanata solo dopo che la competente autorità sanitaria ne aveva accertato la necessità, ed il fatto che ciò sia avvenuto in coincidenza con lo sblocco – da parte dei competenti istituti bancari – della disponibilità finanziaria della Società Ferrara2007, ha sostanzialmente scongiurato quel rischio.

Roberta Fusari
assessora all’Urbanistica del Comune di Ferrara

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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