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L’utilizzo massiccio dell’amianto, conosciuto anche come Eternit, avvenuto in Italia soprattutto tra gli anni ’50 e la fine degli anni ’70, ha avuto forti ripercussioni sociali per via dei danni alla salute alle persone. Malgrado sia stato messo al bando nel 1992 (con la legge 257), studi scientifici ed epidemiologici sostengono che continueremo ad assistere ad un forte incremento delle malattie correlate alla fibra killer. Motivo per cui la bonifica del territorio da questo materiale deve essere una priorità per tutti.
Da anni l’INAIL mette a disposizione delle imprese dei fondi accessibili attraverso bandi annuali.
“Dobbiamo spronare gli imprenditori che hanno ancora quantitativi di amianto nei loro fabbricati a mettere in sicurezza ambientale e sanitaria i loro immobili produttivi, perché le opportunità per finanziare le ingenti spese di bonifica ci sono ed è un peccato non usufruirne” dice Maria Emma Bolognesi, Responsabile dei Servizi di CNA Ferrara, che aggiunge “CNA Ferrara si mette a disposizione dei propri Soci, in collaborazione con la società Elle Emme, per presentare le domande di contributo e realizzare le opere. Negli anni passati l’INAIL ha offerto un contributo del 65% per un massimo di 130.000,00 euro, a fondo perduto, per lo smaltimento dell’amianto e le domande presentate da CNA/Elle Emme sono state accolte al 100% per cui le imprese che abbiamo seguito sono state molto soddisfatte”. Parliamo ad esempio di MPM di Montanari Ido, carpenteria di Filo di Argenta, Cappelli Ricami, ricamificio di Bondeno, Battelli Snc, carpenteria di Santa Bianca di Bondeno; Carrozzeria Eridano, carrozzeria per autoveicoli e grandi mezzi con sede a Cassana; hanno tutte ricevuto un importante contributo finalizzato ad interventi di messa in sicurezza dall’amianto.
Ricordiamo che le attività di bonifica che rientrano nel contributo di solito sono:
rimozione di intonaci in amianto applicati a cazzuola o coibentazioni contenenti amianto applicate a spruzzo da componenti edilizie;
rimozione di MCA da mezzi di trasporto;
rimozione di MCA da impianti e attrezzature (cordami, coibentazioni, isolamenti di condotte di vapore, condotte di fumi ecc.);
rimozione di piastrelle e pavimentazioni in vinile amianto compresi eventuali stucchi e mastici contenenti amianto;
rimozione di coperture in MCA;
rimozione di cassoni, canne fumarie, comignoli, pareti, condutture o manufatti in genere costituiti da cemento amianto.
La Regione Emilia-Romagna ha inoltre stanziato per l’anno in corso 19.170.498,00 euro per gli incentivi alle imprese per la realizzazione di interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Di questi una parte importante a favore degli interventi sull’amianto.
Nel 2018 CNA Ferrara prevede che verrà ancora pubblicato il Bando INAIL e invita le imprese interessate a contattare da subito il referente Fabio Burini tel. 0532 749211 email fburini@cnafe.it per avviare la fase di analisi preventiva che consente di verificare tutte le condizioni di accesso e il vantaggio a procedere. In questo modo si contribuisce all’“eliminazione dell’amianto” dal nostro territorio, che è un’importante azione a favore di tutta la comunità.

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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