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Da: Organizzatori

Dalle passerelle parigine di Off-White a Palazzo Diamanti: il collettivo artistico Alterazioni Video – artefice della celebre scenografia virtuale voluta dallo stilista Virgil Abloh per presentare la sua ultima collezione – arriva a Ferrara per incontrare gli studenti dell’Istituto Einaudi. L’evento è stato organizzato dall’associazione Ilturco per il progetto didattico “Boldini Trendsetter”, che accompagna la grande mostra dedicata al pittore ferrarese con l’obiettivo di stimolare tra gli adolescenti una riflessione critica sul tema dell’identità espressa tramite l’abbigliamento.

«Arte e moda si sono sempre influenzate. Anche se le modalità di questo dialogo si evolvono continuamente si tratta sempre – da parte degli artisti – di costruire un immaginario, un panorama. Spesso non serve inventare qualcosa di nuovo, piuttosto trovare un nuovo sguardo per interpretare le cose», spiegano in classe Alberto Caffarelli e Matteo Erenbourg.
I ragazzi sono curiosi di sapere com’è nato il loro rapporto con Virgil Abloh, direttore creativo della linea uomo di Luis Vuitton e creatore di Off-White: «Abloh ha voluto coinvolgerci dopo aver conosciuto i nostri lavori dedicati alle grandi opere pubbliche incompiute, argomento al quale ci dedichiamo da oltre dieci anni. Gli interessava soprattutto perché coerente con l’estetica dei suoi capi più recenti, dove gli orli sono sfilacciati, i dettagli non rifiniti. L’operazione è simile, dall’architettura alla moda: rovesciare la percezione negativa dell’incompiuto, farlo diventare una cifra stilistica».

Alterazioni Video, oltre a incontrare la classe e visitare la mostra, hanno partecipato a un’intervista condotta dagli studenti, ripresa all’interno di un set preparato per l’occasione e gentilmente ospitato dalle sale del Museo del Risorgimento e della Resistenza. «Non siamo abituati a rispondere a parole, alle domande di solito rispondiamo con le immagini», hanno raccontato di fronte alla telecamera.

Il video con l’intervista completa – così come le prossime interviste che si andranno a realizzare insieme agli studenti dell’Istituto Ercole I d’Este e della Smiling International School – sarà pubblicato dal sito di Palazzo dei Diamanti, sul sito dell’associazione Ilturco, e sul sito del media partner NSS Magazine.

I prossimi appuntamenti organizzati da Ilturco coinvolgeranno due aziendi locali di rilievo internazionale: Felisi, marchio di borse nato a Ferrara nel 1973, con un mercato consolidato dal Giappone agli Stati Uniti, e Slam Jam, primo importatore in Italia di marchi streetwear inizialmente poco conosciuti, poi divenuti iconici, azienda che quest’anno festeggia i trent’anni di attività.

Boldini Trendsetter è parte del progetto didattico L’immagine allo specchio, organizzato dalla Fondazione Ferrara Arte con il sostegno di Eni, in occasione della mostra Boldini e la moda, aperta a Palazzo dei Diamanti fino al 2 giugno.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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