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da: organizzatori

Il 21 giugno presso le Grotte Boldini di Ferrara si apre la personale di pittura dell’artista lucano corredata dal concerto dell’ensemble di Arpa Popolare Viggianese e dalla degustazione dei vini “Terre Alta Val d’Agri”

Arte, musica ed enologia: saranno questi i tre elementi cardine che porteranno la Val d’Agri nel cuore di Ferrara. La personale di pittura di Lucio Mazziotta, patrocinata dal Comune di Ferrara, dal Programma Operativo Val d’Agri Melandro Sauro Camastra, dal Comune di Viggiano e dal Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, aprirà i battenti il prossimo 21 giugno presso le Grotte Boldini di Ferrara, mostrando con le sue tele i paesaggi e le bellezze di un’area interna della Basilicata spesso poco conosciuta.
Nella ricerca continua di trasferire al pubblico le emozioni suscitate dalla natura, l’artista ne esalta i particolari nel segno di una riconoscenza infinita e di un amore eterno. “Un amore che trova fondamento nelle tradizioni musicali e enologiche del territorio – ha spiegato Lucio Mazziotta – perché credo che arte, musica e vino sia di fatto tre elementi interdipendenti in grado di far sognare il cittadino e di far uscire la sua vera natura”.
E sarà proprio nel giorno di apertura della personale, che la Scuola d’Arpa Popolare Viggianese si esibirà in un concerto dell’ensemble seguita dal maestro Lincoln Almada, mostrando come da circa cinque anni la tradizione musicale di Viggiano stia tornando a vivere per recuperare quel pezzo di storia che ha visto musicisti viggianesi affermarsi in tutto il mondo e ha permesso la ricostruzione del paese colpito da un terremoto nel 1857. “E’ bello far conoscere la tradizione musicale di un paese che nasce e si sviluppa grazie alla musica e alle bellezze paesaggistiche – ha commentato il maestro di fama internazione Lincoln Almada – Quando si visita Viggiano e la Val d’Agri ci si accorge di come, in passato, l’aspetto musicale fosse parte integrante della vita quotidiana dei cittadini”.
Ad allietare i visitatori della mostra, infine, una degustazione dei vini “Terre dell’Alta Val d’Agri” che grazie al Consorzio di Tutela, nei giorni 21 e 28 a partire dalle ore 19, permetterà di assaporare un vino particolarmente equilibrato e strutturato, nato dalle escursioni termiche estive, dal colore rosso rubino e un retrogusto intenso ed elegante.
“La presenza della vite nella Val d’Agri si rileva fin dall’età romana – ha affermato il presidente del Consorzio di Tutela del vini Terre dell’Alta Val d’Agri, Francesco Pisani – un vino capace di unire elementi storici, naturali e la cui promozione non può prescindere dall’identità territoriale”.
La personale si protrarrà dal 21 al 29 giugno offrendo ai visitatori la possibilità di conoscere in maniera variegata la Val d’Agri e le sue tradizioni artistiche.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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