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Anteprima, martedì 23 giugno 2015 alle ore 5.00 con il suggestivo concerto del Jazzlife Trio a bordo della Motonave Dalì, di “Comacchio & Lidi in Jazz”, la rassegna che, all’interno del programma di animazione estiva “Aspettando la Sagra dell’Anguilla”, proporrà una serie di eventi musicali estivi ai Lidi di Comacchio.

La traversata, che partirà da Porto Garibaldi, a bordo della Motonave Dalì, sarà allietata dalla musica del Jazzlife Trio, alias Luca di Luzio (chitarra), Luca Quadrelli (sax) e Dino Mondello (contrabbasso), che proporrà un repertorio dedicato ai “grandi” del jazz: Ellington, Kern, Porter, Gershwin. A bordo sarà servita a tutti i partecipanti la colazione, offerta dall’Associazione Jazz Life.

Per l’evento, a invito, Jazzlife mette a disposizione un numero limitato di posti, assegnati su prenotazione con un massimo di 2 posti prenotabili per persona entro lunedì 22 giugno.

Per prenotare: tel: 335 1340537, mail: info@jazzlife.it indicando i nomi delle persone partecipanti e un recapito telefonico.
Il ritrovo è alle 5.00 al porto canale di Porto Garibaldi, imbarco Motonave Dalì.

Luca di Luzio, chitarrista dalla formazione eclettica e dallo stile versatile, suona l’elettrica, l’acustica, la classica e spazia dagli standard alla bossa nova fino al funky, passando per il fusion e il blues. Ha un talento eclettico ed è impegnato in numerosi progetti musicali con artisti internazionali.
Nell’ambito della sua carriera concertistica ha collaborato con numerosi artisti italiani e internazionali tra cui: Roberto Spadoni, James Newton, Flavio Piscopo, Bob Stoloff, Massimo Manzi, Tom Sheret, Teo Ciavarella, Giancarlo Schiaffini, Chica Piazzolla, Barend Midelhoff, Marco Tamburini, James Monque D., Howard Paul, Garrison Fewell. Si è esibito in numerosi festival ed eventi internazionali in Europa e negli USA.

Classe 1959, Dino Mondello, inizia a suonare il basso a 18 anni in un gruppo di disco-music. Si appassiona alla musica fusion subendo le influenze di Jaco Pastorius. Suona nei “Top Spin” e in seguito con diverse altre formazioni, esplorando il mondo musicale jazz fusion. Dal 2003 inizia a suonare il contrabbasso nel “Monica Gualdi jazz trio” (con M.G. voce e Marco Preger chitarra jazz). Nel 2006 si iscrive al corso di laurea in Musica di Jazz al conservatorio di Rovigo sotto la guida di Stefano Senni. Nel 2010 consegue il titolo triennale ed è tuttora iscritto al biennio specialistico. +Ha collaborato con musicisti del calibro di Paul Jeffrey, Claudio Fasoli, Ellade Bandini, Marco Tamburini, Stefano Onorati, Marcello Tonolo, Sandro Gibellini, Stefano Paolini e Mauro Beggio. Fa parte dell’organico della “Venezze big band”.

Luca Quadrelli, riminese, si diploma in Sassofono presso il Conservatorio di Cesena sotto la guida di Gilberto Monetti che lo coinvolge in numerosi progetti musicali italiani e internazionali. Dal 1994 si avvicina alla musica jazz e inizia a collaborare a numerose produzioni. Musicista versatile in grado di spaziare dal classico, al latin jazz, alla bossanova, fino al soul e al rock&roll, è attivo in Italia con diverse formazioni.
Insieme al chitarrista Luca di Luzio fa parte del “Blue 4ett”, del quartetto di latin jazz e musica brasiliana “Barioca”. A Igea Marina dove vive, affianca l’attività concertistica all’insegnamento presso la scuola comunale “Glenn Gould”. Insegna sassofono anche presso la scuola di musica comunale di Pietracuta.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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