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Da: Gruppo Lega Nord Emilia e Romagna

“Noi ci siamo, siamo pronti a strappare Ferrara ad una amministrazione ormai logora, com’è quella del Pd che, per 70 anni ha governato, e non si è mai evoluta rispetto a certe posizioni di poteree che con scelte scellerate ha danneggiato territorio e cittadini. Abbiamo il sostegno di chi ci ha votato e le capacità per gestire questo territorio. Ferrara è tra le città più belle del mondo e noi vogliamo farla tornare allo splendore, anche economico, di un tempo. Per questo chiediamo la vostra fiducia, e non accettiamo più lezioni di professorini imbavagliati dalla loro ideologia, su come si amministra la città. Non le accettiamo e le rispediamo al mittente”.

Alan Fabbri capogruppo Lega Nord in Regione e segretario provinciale Lega Ferrara, insieme a Nicola Lodi, segretario comunale Lega, ha fatto tappa a San Martino, con il nostro tour “La Terra che ci Lega”, promosso da Lega Ferrara.

Tanti i temi toccati, davanti ad un pubblico importante e interessato.

“Basta fare business sull’accoglienza dei clandestini, come è accaduto con le assegnazioni dirette degli appalti alle cooperative che se ne occupano”, ha ribadito Fabbri “sì invece all’accoglienza di chi ha davvero bisogno e e vuole integrarsi”, ha aggiunto ricordando però che in provincia di Ferrara “i profughi siriani ospitati sono zero”.

“Basta anche con il pessimismo della sinistra che ha ingabbiato e bloccato per anni l’economia della città”, ha aggiunto “perchè certamente Ferrara è la città della cultura, ma dobbiamo ricordarci anche di chi con le mani lavora e ha costruito aziende in cui trovano poi impiego e futuro i ferraresi”. Per Fabbri “Uscendo da una logica di pessimismo Ferrara può tornare ad essere strategica anche come crocevia tra l’Emilia e il Veneto”, ma bisogna attuare “politiche di rilancio per il territorio e avere una spinta positiva verso il futuro e verso chi investe”.

Il tour toccherà nei prossimi mesi tutte le frazioni di Ferrara: “Incontreremo e ascolteremo tutti i cittadini per conoscere e raccogliere istanze e proposte dal territorio”, spiega Fabbri

“In questo momento in cui il Paese ha bisogno di tutti, le frazioni non possono più essere considerate un territorio di serie B”, aggiunge “ma vanno ascoltate e valorizzate per cogliere tutto queòlo che hanno da dare e da dire”, aggiunge Fabbri che promette: “Non trascureremo certo la città in questa serie di incontri: batteremo a tappeto anche Ferrara, organizzando incontri in tutte le sue zone e in tutti i quartieri, anche quelli più pericolosi coma la Gad”.

La prossima tappa del tour “La Terra che ci Lega”è fissata per il 20 novembre a Pontelagoscuro: alle ore 19.00 Alan Fabbri e Nicola Lodi incontreranno i cittadini al Central Bar di via Risorgimento 19/21 nella frazione di Pontelagoscuro.

Aggiornamenti, calendario e video degli incontri sono disponibili sulla pagina Fb Lega Ferrara o al sitowww.legaferrara.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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