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Milano, 22 novembre 2021 – Per il terzo anno Politecnico di Milano e Fondazione Pistoletto lanciano insieme il Master Executive in Design, Creatività e Pratiche Sociali – Prosperità sostenibile per le organizzazioni, gestito da POLI.design e Accademia Unidee, in partenza a marzo 2022.
Fare della necessità di sostenibilità e responsabilità un’opportunità di sviluppo per le organizzazioni attraverso il design, che è progetto e costruzione di futuro, e attraverso l’arte, che è visione, anche radicale, e connessione, cioè capacità di fare sistema. È questo l’obiettivo del Master Executive in Design, Creatività e Pratiche Sociali, il percorso formativo dedicato a professionisti che intendono portare innovazione all’interno del proprio ambito lavorativo o aprire nuove prospettive imprenditoriali.
Dopo il successo della seconda edizione, che ha visto la partecipazione di studenti provenienti da tutta Italia, e non solo, il Master si riconferma come occasione per le imprese di approcciarsi a temi attuali come innovazione, sostenibilità e responsabilità.
L’articolazione didattica integra le competenze del design con la capacità di interpretazione e pensiero dell’arte per la trasformazione sociale, e si sviluppa su proposte di pensiero critico, nozioni dell’economia e dell’organizzazione contemporanea e modelli di comunicazione inclusiva. Lo scopo è di fornire i metodi e gli strumenti necessari per rispondere alle sfide contemporanee attraverso l’utilizzo delle strategie che definiscono l’intero processo progettuale, dall’identificazione del problema allo sviluppo della soluzione. A queste competenze, saranno associate le conoscenze tecnico-economiche necessarie per valutare gli impatti sociali che potranno essere generati e per gestire futuri progetti imprenditoriali. In tal modo il Master si presenta come risposta immediata alla necessità di agire a breve termine, sottolineata anche dalle Nazioni Unite, che nell’Agenda 2030 hanno definito un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, che ingloba 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile, noti come Sustainable Development Goals (SDGs).
Il percorso formativo è articolato in tre macroaree che forniscono una visione completa sul tema della sostenibilità e sulla sua applicazione: Design, arte e societàMarketing e managementDinamiche sociali e nuove economie. Un programma estremamente ricco e formativo, in grado di garantire molteplici opportunità di impiego: le figure in uscita potranno infatti avere il ruolo di facilitatore e progettista di innovazione responsabiledall’imprenditoria nel campo della sostenibilità e dell’innovazione radicale e sustainability/socially oriented alla consulenza, nel pubblico e nel privato, per agenzie e imprese, fino all’impiego dipendente nella pubblica amministrazione, nelle imprese manifatturiere e di servizi, in imprese multinazionali e ONG come esperto di corporate social responsibility.
I partecipanti saranno così in grado di accompagnare le organizzazioni, in cui già lavorano o si collocheranno, nel riorientamento alla prosperità sostenibile, declinando l’impegno sociale e ambientale in una professione e creando valore per le organizzazioni.
Lo svolgimento delle lezioni è stato pensato per facilitare chi lavora o ha altri impegni in contemporanea, dura 16 mesi, con una formula weekend (da venerdì a domenica) con cadenza ogni tre settimane circa e tre moduli intensivi (della durata di 6/7 giorni) dedicati a workshop e/o project work.
Carattere distintivo è la collaborazione fra due realtà, da sempre motori di innovazione, come Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, che dagli anni ’90 ha formato migliaia di facilitatori di trasformazione sociale in seno alle più diverse organizzazioni pubbliche e private, commerciali, industriali, del terzo settore, culturali, costruendo una comunità internazionale di artisti e innovatori sociali, e Politecnico di Milano, che vanta un QS Rankings 2021 1° in Italia, 3° in Europa e 5° al mondo nella categoria Art & Design.
Per conoscere il Master è possibile partecipare all’Open Day gratuito organizzato da POLI.design e Accademia Unidee e previsto per il 27 novembre 2021, dalle ore 15.00 alle 19.00, a Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, a Biella. Un’occasione per scoprire il Master e l’unicità della sua proposta ma anche incontrare innovatori sociali e imprenditori e conoscere la loro esperienza; confrontarsi con chi ha puntato sulla sostenibilità e ne ha fatto un valore per la sua impresa; partecipare a laboratori dove capire com’è possibile generare valore e impatto sociale tramite il design, l’arte e la creatività. L’evento è inoltre un’opportunità per scoprire alcuni degli strumenti per portare sostenibilità e innovazione all’interno delle organizzazioni, generando impatto sociale e valore economico e per scoprire come trasformare l’urgenza di cambiamento in opportunità.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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