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  • Ai Ferraresi piace partecipare. Sempre di più: 100 persone all’ultima assemblea di quartiere contro il progetto Fe.ris.
Pubblicato il 26 Gennaio 2023

Ai Ferraresi piace partecipare. Sempre di più: 100 persone all’ultima assemblea di quartiere contro il progetto Fe.ris.

Ai Ferraresi piace partecipare. Sempre di più: 100 persone all’ultima assemblea di quartiere contro il progetto Fe.ris.

Pubblicato il 26 Gennaio 2023

Tempo di lettura: 3 minuti

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Si è concluso mercoledì nel tardo pomeriggio,
il tris delle assemblee di quartiere direttamente colpite dal progetto Fe.Ris.

La riunione del Comitato via Scandiana – ex caserma ha radunato quasi cento partecipanti (in totale oltre 250 presenze nelle tre assemblee di quartiere effettuale, Ndr.), assiepati anche in piedi nella sala del Csv e nell’atrio.
Alessandra Guidorzi del Forum Ferrara Partecipata, l’architetto Malacarne di Italia Nostra e Marcello Toffanello, residente e storico dell’arte, hanno aperto i lavori illustrando i vari aspetti del progetto urbanistico della Giunta. “Questi incontri specifici dei Comitati di quartiere – ricorda Alessandra Guidorzi – hanno lo scopo di concretizzare la mobilitazione dei cittadini, ignari della vera portata dello sciagurato progetto della Giunta. Il Forum Ferrara Partecipata sta ridando voce alle persone, che invitiamo ad esprimere il proprio sogno di città. Nel nostro sito ferrarapartecipata.it, si trovano tutte le informazioni tecniche e organizzative”.

“Sventrare la zona Scandiana, abbattendo i muri per creare una piazza nel bel mezzo del quartiere – argomenta Andrea Malacarne – è uno sfregio alla storia della città. Il centro storico è una risorsa di cui vanno identificate le nuove funzioni con un processo democratico e trasparente, come è stato per il recupero delle mura della città con i fondi Fio.”

“Dove è finita la cucitura urbanistica tra Schifanoia, Bonaccossi, Marfisa? – si chiede Toffanello – Il parcheggio in via Volano e gli edifici nuovi incombenti su Schifanoia, previsti da Fe.Ris. ne fanno un progetto che smentisce il marchio Unesco sulla città”.

Nasce un dibattito vivace che declina dalla rassegnazione (“Se hanno firmato il preliminare per la ex caserma, c’è poco da fare. Purtroppo è una classica speculazione edilizia, come tante altre in passato”), alla creatività (“Bisogna fare manifestazioni e poi progettare usi innovativi degli spazi per piccole nuove imprese”), alla concretezza (“Bisogna bloccare il progetto e basta: dobbiamo aumentare la mobilitazione perché i politici promettono di ascoltarci per discutere, poi non si fanno più sentire, come l’assessore Balboni. Allora saremo noi ad informare i cittadini e ad approfondire con i tanti esperti che hanno aderito al Forum”).

C’è anche chi invoca la scesa in campo di Vittorio Sgarbi: “Un suo intervento sarebbe decisivo”), ma Andrea Malacarne fredda gli entusiasmi: “Lo abbiamo già invitato ad esprimersi durante un convegno di Italia Nostra, ma ha svicolato senza dire niente”. E’ proprio Italia Nostra ad aver presentato ricorso al Tar contro Fe.Ris., puntando il dito sulla palese assenza di interesse pubblico in tutto il progetto, e quindi la impossibilità di invocare la deroga alle norme del piano regolatore vigente.

In conclusione, è stata annunciata la prossima iniziativa del Forum: un flash mob nella mattina di sabato 4 febbraio in via Scandiana, proprio davanti al portone della ex caserma, di fronte alla Cavallerizza.

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Alessandro Tagliati

Periscopio

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica dell’oggetto giornale [1], un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare il basso e l’altocontaminare di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono” dentro e fuori di noi”, denunciare il vecchio che resiste e raccontare i germogli di nuovo,  prendere parte per l’eguaglianza e contro la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo..

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Nato quasi otto anni fa con il nome ferraraitalia [2], Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Conta oggi 300.000 lettori in ogni parte d’Italia e vuole crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma anche e soprattutto da chi lo legge e lo condivide con altri che ancora non lo conoscono. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Francesco Monini

[1] La storia del giornale è piuttosto lunga. Il primo quotidiano della storia uscì a Lipsia, grande centro culturale e commerciale della Germania, nel 1660, con il titolo Leipziger Zeitung e il sottotitolo: Notizie fresche degli affari, della guerra e del mondo. Da allora ha cambiato molte facce, ha aggiunto pagine, foto, colori, infine è asceso al cielo del web. In quasi 363 anni di storia non sono mancate novità ed esperimenti, ma senza esagerare, perché “un quotidiano si occupa di notizie, non può confondersi con la letteratura”.

[2] Non ci dimentichiamo di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno il giornale si confeziona. Così Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it


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