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Da: Ufficio Stampa e Comunicazione Cia Ferrara

Agrinsieme Ferrara porterà al Prefetto un documento con alcuni punti chiave per risollevare il
settore dalla crisi. Della delegazione faranno parte anche i principali sindacati dei lavoratori

Ferrara, 16 settembre 2019 – Il 18 settembre un grande corteo di agricoltori partirà dalla zona di piazzale Kennedy e arriverà fino alla prefettura, attraversando il centro storico della città. Una mobilitazione fortemente voluta da Agrinsieme Ferrara – il coordinamento che riunisce Cia – Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari – per chiedere, con una voce chiara e univoca, interventi urgenti per risolvere la crisi profonda che attraversano praticamente tutti i comparti del settore, da quello cerealicolo alla frutticoltura.
All’arrivo in prefettura verrà consegnato a Michele Campanaro, prefetto di Ferrara, un documento per ribadire alcune fondamentali priorità, come spiega il coordinamento di Agrinsieme.
“Nel documento chiediamo innanzitutto rispetto per il nostro lavoro e il nostro impegno quotidiano, un rispetto che manca perché i prezzi che ci vengono pagati non coprono i costi di produzione e sembra che i nostri prodotti non abbiamo valore. Poi chiediamo di non essere lasciati soli di fronte ad avversità fitosanitarie devastanti come la cimice asiatica e la maculatura bruna del pero, che continuano a decimare le nostre colture, soprattutto frutticole. Per questo vogliamo risposte e un sostegno concreto e immediato per le aziende colpite, ma anche una ricerca mirata ed efficace, perché davvero non abbiamo più tempo. Siamo consapevoli, infatti, che una soluzione efficace alla cimice non si potrà trovare il 19 settembre, ma non è pensabile che si riesca a debellarla tra cinque
anni – come promette, ad esempio, l’introduzione di un antagonista come la Vespa Samurai – per il semplice fatto che per quell’epoca la nostra frutticoltura sarà già sparita”.
Alla delegazione che consegnerà il documento al Prefetto parteciperanno anche i rappresentanti dei principali sindacati dei lavoratori e gli azzerati Carife.
È importante – continua il coordinamento – che i sindacati abbiano aderito a questa iniziativa perché le produzioni generalmente dimezzate di questa annata hanno portato come conseguenza un bisogno nettamente inferiore di manodopera. E per i lavoratori stagionali non raggiungere il tetto delle giornate lavorate significa non avere poi un sostegno al reddito. Abbiamo sempre ribadito che la crisi del settore riguarda tutto il sistema economico del territorio che rischia di andare in default perché ci sono centinaia di posti di lavoro a rischio. Per tutte queste ottime ragioni la nostra agricoltura e il nostro agroalimentare devono diventare una priorità delle istituzioni, dai Comuni fino al Governo, altrimenti le aziende chiuderanno, intere filiere verranno a mancare e saremo costretti
a importare molti dei prodotti agricoli, con problemi non solo di qualità ma con rischi per la sicurezza alimentare”.
Il corteo degli agricoltori partirà alle ore 8.30 dalla zona di Piazzale Kennedy – e percorrerà poi Corso
Porta Reno, Martiri della Libertà, Largo Castello e arriverà in Ercole I d’Este davanti alla prefetturae gli organizzatori invitano tutti i cittadini a scendere in piazza con loro perché, spiegano: “Non stiamo difendendo solo la nostra agricoltura, ma un’agricoltura modello produttivo di cibo sano e di qualità, ma anche modello economico e culturale che l’ha resa famosa in tutto il mondo.
Un’agricoltura di tutti, che ha creato e crea futuro per il nostro territorio”.

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CIA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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