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Da: CIA Ferrara.

“Il nostro presidente nazionale Dino Scanavino ha incontrato a Roma Giuseppe Conte per chiedere alcuni interventi d’urgenza finalizzati ad arginare la crisi del nostro Made in Italy, per l’export e l’assenza di manodopera stagionale. Misure condivisibili e necessarie, ma voglio ricordare a tutti che il coronavirus non cancellerà, purtroppo, un’altra emergenza, quella della cimice asiatica che tra poco arriverà nei campi e nei frutteti ad aggravare ulteriormente la situazione – spiega Stefano Calderoni, presidente di Cia – Agricoltori Italiani Ferrara. Nel dettaglio Cia ha chiesto al Governo alcuni interventi davvero fondamentali in questo momento così particolare per il nostro paese. Innanzitutto una detrazione fiscale per le famiglie, del 19%,sulle spese per acquisto di prodotti agricoli e alimentari Dop e Igp e derivanti da agricoltura biologica, quindi su tutto il nostro Made in Italy d’eccellenza. Poi, per fare fronte all’emergenza che coinvolge 3 regioni (Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna) – che da sole valgono il 40% dall’agroalimentare italiano per un totale di 24 miliardi di euro – Cia ritiene indispensabile estenderele misure previste per le zone rosse e gialle, a tutto il Nord Italia, con lo stop delle tasse e dei contributi previdenziali. Oltre alla gestione immediata della crisi, l’associazione propone due linee d’intervento che riguardano il settore agrituristico, già in allarme per le prenotazioni azzerate, in particolare la sospensione dei contributi previdenziali e dei pagamenti delle rate dei mutui per un periodo non inferiore a 12 mesi. A sostegno dell’export, invece, c’è la necessità di una campagna promozionale all’estero che punti sugli elementi di salubrità del cibo italiano, oltre a incentivi a tutela del sistema fieristico internazionale.
Nel piano di azione previsto dal Governo si auspicano anche interventi strutturali che fungano da volano per il comparto, come il prolungamento del credito d’imposta e la stabilizzazione delle esenzioni fiscali per i primi insediamenti in agricoltura, a supporto dei giovani imprenditori. “Fondamentale per il nostro territorio – continua Calderoni – è il tema della manodopera stagionale. Lavoratori stranieri, in particolare provenienti dai paesi dell’Est, stanno tornando a casa per il timore del contagio. Questo provocherà carenza di manodopera a breve termine, penso ad esempio alla raccolta dell’asparago che inizierà a fine mese. Sicuramente saranno necessarie misure che semplifichino i rapporti di lavoro in agricoltura, introducendo una maggiore flessibilità, anche per evitare situazioni di illegalità nelle nostre campagne. Infine – conclude il presidente Cia – voglio ribadire che questa emergenza non ha colpito un settore forte e in crescita, maun’agricoltura già profondamente in crisi a causa dei problemi fitosanitari e dei prezzi di mercato. In questo contesto è più che mai necessaria l’applicazione di quelle misure di sostegno straordinarie – sospensione del pagamento dei mutui e delle rate dell’Inps – che Agrinsieme Ferrara chiede da molti mesi e che ha portato a due importanti mobilitazioni di agricoltori a settembre 2019 e lo scorso 30 gennaio. Inoltre rimane più che mai valida la richiesta di un intervento europeo per arginare questa crisi “doppia”, che rischia di mettere in ginocchio la nostra agricoltura”

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CIA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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