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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Junior! Ritornano a Comacchio i pomeriggi a teatro con mamma e papa’.

Dopo una pausa di due settimane, per lasciare spazio al Carnevale sull’Acqua, riprende in Sala Polivalente a Palazzo Bellini il programma di “Junior! Pomeriggi a Teatro con Mamma e Papà”, il cartellone pomeridiano di “Comacchio a Teatro”. Domenica 14 febbraio sarà protagonista la Compagnia dei Ciarlatani: attiva sin dalla fine degli anni ’90, basa gran parte della sua attività sul binomio tra gli artisti Francesco Tonti e Alex Gabellini, che uniti dalla comune passione per il clown e la giocoleria e l’immediatezza del linguaggio del teatro di strada, propongono spettacoli ad oggi replicati centinaia di volte in tutta Italia e all’estero, come ad esempio in Svizzera, Giappone, Emirati Arabi Uniti, Albania, Macedonia, Kenya, Palestina e Deserto del Sahara.
Lungo il percorso partito dal teatro di strada, la compagnia ha cominciato negli anni ad incrociare stili differenti, in una commistione sempre nuova di linguaggi: il lavoro si è sviluppato anche in altre direzioni, con spettacoli di clown teatrale, teatro comico d’autore, teatro circo e teatro ragazzi, basandosi sulla convinzione che lo spettacolo non conosca confini.
A Comacchio presenteranno uno dei propri cavalli di battaglia, “IL GRAN VARIETA’ DEI CIARLATANI”. Con uno sguardo alle coppie di attori comici della tv in bianco e nero che lasciava spazio al teatro, ironici e con leggera irriverenza, i Ciarlatani arrivano in un luogo e lo fanno proprio, giocando col pubblico. Lo chiamano in causa cercando di cogliere ogni imprevisto per improvvisare. Si permettono, tra una battuta e l’altra, di far volteggiare clave, palle, torce e anelli. Oppure presentano alcuni numeri classici della magia, così semplici e allo stesso tempo così affascinanti. Una sorta di best of, in cui i Ciarlatani spaziano nel loro intero repertorio con gusto crescente per l’improvvisazione e amore smisurato per il mondo del clown.
L’Appuntamento è, dunque, per domenica 14 febbraio a partire dalle ore 16, in Sala Polivalente a Palazzo Bellini (via Agatopisto 4, Comacchio). La biglietteria aprirà nel giorno di spettacolo a partire dalle ore 15:00. Ingresso adulti 6 €, ridotto (over 65 e soci Coop) 5 €, ragazzi fino ai 12 anni 4 €, ingresso gratuito fino ai 3 anni di età. L’appuntamento successivo con la programmazione della domenica, ultimo di questa stagione, è per domenica 21 febbraio, con lo spettacolo dei Burattini della Commedia dell’Arte. Il programma completo è scaricabile su www.comacchioateatro.it; infoline e prenotazioni: 349 0807587 – info@comacchioateatro.it.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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