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Cortometraggi e lungometraggi che non sono mai andati in sala, registi e attori di ogni parte del mondo e storie che raccontano tanti punti di vista. Sono questi i temi trattati dal Ferrara Film Festival 2019 – che porta in città film inediti ma con registi e attori conosciuti e di livello internazionale a disposizione degli spettatori da sabato scorso (23 marzo 2019) fino a questo sabato (30 marzo 2019) con le proiezioni in programma al Cinepark Apollo (piazza Carbone, Ferrara).

L’assessore Massimo Maisto, Susanna Messaggio, Maximilian Law e Giorgio Ferroni al Ferrara Film Festival 2019 (foto Valerio Pazzi)

La rassegna è stata presentata nella sede del Comune di Ferrara alla presenza di presidente dell’associazione Ferrara Film Festival Maximilian Law, vicesindaco e assessore alla Cultura Massimo Maisto, vicedirettore del Ferrara Film Festival Giorgio Ferroni, presidente del Comitato Unicef Ferrara Anna Maria Faccini, testimonial per l’accessibilità del Ferrara Film Festival Sara Giada Gerini, presidente del comitato Mayr-Verdi Mauro Balestra, direttrice del reparto di nefrologia del polo ospedaliero di Ferrara Alda Storari.

Stefania Gradara, Maximilian Law, Massimo Maisto, Giorgio Ferroni (foto VP)
Ferrara Film Festival 2019 al cinema Apollo (foto VP)
L’assessore Massimo Maisto, Susanna Messaggio, Maximilian Law , Marcella Zappaterra e Giorgio Ferroni (foto VP)

Ogni ingresso  include uno o due cortometraggi seguito da un lungometraggio. Tutti i film sono accessibili ai sordi.

Ferrara Film Festival 2019 al cinema Apollo (foto Valerio Pazzi)

Tra tutte queste storie che mostrano eventi poco conosciuti che sono realmente accaduti, ma anche crisi di coppia, thriller legati al narcotraffico, fantascienza, orrori di guerre vere verranno scelte quelle da premiare. Domenica 31 marzo dalle 18 alla Sala Estense (piazza Municipio 14, Ferrara) ci sarà infatti la cerimonia di assegnazione dei Golden Dragon Awards.

Ferrara Film Festival 2019 al cinema Apollo (foto Valerio Pazzi)

Programma
Venerdì 28 marzo 2019 alle 19
“In principio” – Italia – 19 min – Categoria: “Short World”
Regia: Daniele Nicolosi. Cast: Giorgio Colangeli, Giovanni Anzaldo. Genere: thriller, fantascienza. ​Trama: In un futuro non troppo lontano un uomo vaga per la Terra, ormai desolata e decimata dalla guerra, in cerca della sua famiglia. Quando arriva in un paese del nord Italia, incontra un uomo misterioso che gli rivela delle cose straordinarie.
“L’ultima notte” – Italia – 87 min – Categoria: “Feature World”, “Emilia Romagna Filmmakers” – European Premiere
Regia: Francesco Barozzi. Cast: Beatrice Schiros, Francesca Turrini, Giuseppe Sepe. Genere: thriller. ​Trama: Bea, una donna in crisi, ritorna nella vecchia casa di famiglia dove i suoi due fratelli vivono in condizioni degradate condividendo le stesse ambigue inclinazioni. E un segreto oscuro, imprigionato nel profondo del cuore.
Venerdì 28 marzo 2019 alle 21.30
“Outpost” – USA – 17 min – Categoria: “Short USA” – European Premiere
Regia: Justin Giddings. Cast: Ryan Patick Welsh, Ryann Turner. Genere: fantascienza. ​Trama: Quando l’ultimo Cittadino nell’angolo più remoto dello spazio fa il suo primo incontro con una forma di vita intelligente, è costretto a proteggere non solo l’umanità, ma anche ciò che lo rende umano: l’amore.
“Sol de medianioche” – USA – 90 min – Categoria: “Feature USA” – European Premiere
Regia: Douglas Pedro Sanchez. Cast: Pedro Capò, Aris Mejias. Genere: Drammatico, thriller. ​Trama: Manolo è un detective privato specializzato in casi di adulterio a Porto Rico. Mentre inizia a spiare una coppia di suoi amici, cerca nel frattempo di risolvere il mistero sull’omicidio del fratello gemello, di cui lui stesso è stato accusato in passato.
Sabato 30 marzo 2019 alle 19
“Safe Zone” – USA – 18 min – Categorie: “Short USA”, “Young UNICEF” -Italian Premiere
Regia: Jodie Livingston e Marco Bollinger. Cast: Rachel Braunsch Weig, Marta Zoffoli. Genere: drammatico. ​Trama: La storia Fatima e Nariman, due bambine Siriane ora rifugiate in un campo profughi, che raccontano gli orrori della guerra attraverso i loro occhi.
“Rwanda” – Italia – 90 min – Categoria: “Feature World”, “Emilia Romagna Filmmakers”
Regia: Riccardo Salvetti. Cast: Marco Cortesi, Mara Moschini. Genere: drammatico. ​Trama: Basato su una storia vera. Le vicissitudini di uno dei genocidi più terrificanti della storia dell’umanità, dove un milione di persone sono state uccise in Rwanda nel 1994, e il  conseguente atto eroico di due persone nel cercare di salvare più vite innocenti possibili.
Sabato 30 marzo 2019 alle 21.30
“Uomo” – Italia – 20 min – Categoria: “Short World”
Regia: Mattia Bianchini. Cast: Valentina Lodovini, Mirko Frezza, Lorenzo Rozzi. Genere: drammatico. Trama: L’intensa relazione tra madre e figlio, nel delicato passaggio da infanzia a adolescenza.
“Hope Lost” – USA – 94 min – Categoria: “Feature USA” – Italian Premiere
Regia: David Petrucci. Cast: Misha Barton, Michael Madsen, Daniel Baldwin, Francesca Agostini, Danny Trejo. Genere: thriller. ​Trama: Sofia è una ragazza rumena che sogna di fare l’attrice. Un giorno incontra Gabriel che afferma di essere un produttore di un nuovo show televisivo, portandosi la ragazza con se a Roma. Una volta arrivata, Sofia scopre di essere stata venduta a dei potenti protettori e costretta a fare la prostituta. L’unica speranza che gli è rimasta è stringere un’amicizia con Alina, un’altra giovane vittima, cercando di trovare insieme un modo per fuggire.

Maximilian Law, ideatore e direttore del Ferrara Film Festival, alla conferenza stampa di presentazione ha parlato con soddisfazione di “un evento in forte crescita in questi anni, sia a livello di pubblico che di qualità. Nelle ultime edizioni abbiamo raddoppiato la presenza di spettatori, con un’audience social di oltre 40mila follower e più di mezzo milione di visualizzazioni solo nell’ultimo mese, a testimonianza di un interesse crescente sul Festival. Oltre ai numeri ci interessa offrire un contenuto di grande interesse – ha sottolineato il direttore – con il coinvolgimento di case di distribuzione internazionali e moltissimi eventi creati in sinergia con la città, a cominciare dalla premier nazionale del film “The Prodigy” che aprirà il Festival, oltre a tutti gli altri film, con richieste di partecipazioni giunte da tutto il mondo”.

Di dialogo con la città ha parlato anche il vicesindaco Massimo Maisto, in rappresentanza del Comune di Ferrara. “Il Ferrara Film Festival è un evento virtuoso che si autofinanzia grazie a sponsor privati, ma ha sempre mantenuto un rapporto diretto con l’Amministrazione, rappresentando un modello di evento in grado di integrarsi con varie anime della città”.

Concetto ripreso anche dal vicedirettore Giorgio Ferroni parlando della crescita del Festival anche a livello di networking: “Un evento che si pone l’obiettivo di fornire intrattenimento, al contempo a disposizione del sociale, attraverso il coinvolgimento di Unicef, Ospedale di Cona, associazioni a sostegno di non vedenti e non udenti, per essere vicini a più realtà che ci hanno interpellato. Non dimentichiamo poi i diversi eventi che si sono tenuti durante l’anno, tra cui il “Supercinema Apollo”, ma anche il rapporto sinergico con le università e i tantissimi tirocini avviati per coinvolgere attivamente i giovani. In più – ha precisato Ferroni – ci saranno ospiti illustri che arriveranno in città, dal regista Christian Marazziti a Paola Lavini e Chef Rubbio, solo per citarne alcuni”.

Il FFF e il sociale – Il festival 2019 è sempre più improntato ai temi del sociale. A testimonianza di questa volontà è stato accolto il progetto curato da Sara Giada Gerini, collegato all’hashtag #Facciamocisentire, per l’accessibilità del cinema nei confronti dei non udenti, abbattendo alcune barriere purtroppo ancora esistenti. Le proiezioni del Ferrara Film Festival saranno pertanto interamente sottotitolate, in modo da promuovere una forma di comunicazione visiva e di divertimento apprezzabile da tutti.
Il Ferrara Film Festival torna inoltre all’ospedale di Cona, proseguendo un’esperienza avviata due anni fa nel reparto di Nefrologia. Si terranno infatti proiezioni dedicate ai pazienti che seguono i trattamenti di dialisi. Un modo – ha sottolineato la dottoressa Alda Storari – per interrompere una quotidianità complicata attraverso un mezzo importante come il cinema.
Si consolida poi il rapporto con Unicef. Il cinema – e in questo caso il Ferrara Film Festival – rappresentano uno strumento per denunciare problematiche, spesso trascurate, riguardante bambini e giovani di varie aree del mondo. La sensibilità del FFF verso queste tematiche, con un’apposita categoria, ha trovato il pieno sostegno di Unicef Italia, come testimoniato dal rappresentante Gianni Cerioli.

Eventi correlati – Non solo proiezioni, il Festival coinvolgerà anche la città e alcune sue parti in particolare. Via Carlo Mayr sarà la “Via del cinema” dal 24 al 30 marzo. I locali della via, per tutte le serate della manifestazione, ospiteranno un evento a tema, oltre alla Mostra “Ciak sul Territorio” curata dal critico Paolo Micalizzi. Si ratta di una collezione di immagini che ripercorrono l’epopea delle grandi pellicole girate a Ferrara e provincia, a partire dal 1943 con “Ossessione” di Luchino Visconti e “Gente del Po” di Michelangelo Antonioni, due film che contribuirono alla nascita del Neorealismo in Italia, partendo proprio da Ferrara.
Via Carlo Mayr protagonista anche sabato 30 quando si terrà la festa di chiusura in strada con dj set.

La cerimonia di assegnazione dei Golden Dragon Awards andrà in scena invece domenica 31 dalle 18 in Sala Estense (piazza Municipio 14, Ferrara).
Ogni giorno a Palazzo della Racchetta – il FFF-hub – si entrerà nel vivo delle tematiche cinematografiche con i Movie Talk, momenti di intrattenimento e interviste con i protagonisti, disponibili sulle piattaforme social del Ferrara Film Festival.
Da non dimenticare, inoltre, il G24, occasione di unione e confronto tra i 24 festival del cinema dell’Emilia Romagna, uniti proprio a Ferrara in occasione del FFF.
Programma dettagliato sul sito https://www.ferrarafilmfestival.com
Per info: Ufficio stampa Ferrara Film Festival & Perpetuus, ferrarafilmfestival.press@gmail.com, referente stampa locale FFF Marco Mariotti, info@ferrarafilmfestival.com, contact@perpetuus.net

Foto-servizio di Valerio Pazzi

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Redazione di Periscopio


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

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