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Da: Hera

Su www.gruppohera.it/scuole, fino al 22 ottobre, gli insegnanti delle scuole del territorio possono iscrivere la propria classe alle proposte didattiche de La Grande Macchina del Mondo, il progetto di educazione ambientale di Hera dedicato a tutte le scuole, da quelle dell’infanzia alle secondarie di II grado, giunto alla sua settima edizione. Pochi clic consentiranno ai docenti di selezionare le proposte più adatte ai programmi e di richiedere la partecipazione all’attività; le domande verranno selezionate in base ai criteri stabiliti nel progetto. Dopo il successo dello scorso anno, in cui l’iniziativa ha coinvolto 871 istituti scolastici, quasi 64 mila alunni e oltre 5.100 insegnanti (di cui 302 classi per un totale di più di 6.200 studenti nel territorio di Ferrara), sono tante le novità che ci attendono.
Laboratori scientifici, flash mob, giochi a squadre, concorsi a premi e tante altre attività con l’obiettivo di fornire ai giovani gli spunti per una solida cultura ambientale e una sensibilità verso il territorio e il pianeta che ci ospita.
Il progetto si avvale delle cooperative locali Atlantide, La Lumaca, Antartide, Anima Mundi e Il Millepiedi, il Cirea (Centro italiano di ricerca ed educazione ambientale), il dipartimento di Bioscienze dell’Università di Parma e il patrocinio dell’Ufficio scolastico regionale.

Tutti i progetti per l’anno scolastico 2016-2017
I progetti della Grande Macchina del Mondo prevedono percorsi pensati per le diverse età dei ragazzi. Per le scuole d’infanzia, sono in programma spettacoli teatrali sui temi energia, acqua, ambiente e atelier creativi che permetteranno ai bambini di prendere familiarità con i temi trattati giocando e divertendosi.
Per le scuole primarie, spazio anche ad esperienze di storytelling e giochi a squadre in cui si utilizzerà l’app di Hera “Il Rifiutologo”. E proprio per le scuole d’infanzia e le primarie Hera ha organizzato quest’anno il concorso a premi “La Grande Macchina del Mondo è…”, con cui i bambini, attraverso la realizzazione di un’opera creativa, diranno la loro sulle funzioni e le modalità di attuazione del progetto della multiutility.
Le scuole secondarie di I grado, invece, saranno protagoniste del concorso “COP21 Do it green”, con cui le classi metteranno in campo azioni per dare il loro contributo agli obiettivi della Conferenza mondiale sul Clima, e parteciperanno a “Incursione Lab”, un ciclo di laboratori durante i quali i ragazzi si cimenteranno in indagini e prove utilizzando applicazioni informatiche. Gli studenti, inoltre, torneranno a fare i giornalisti creando un giornalino di classe con articoli dedicati a temi green.
Per le secondarie di II grado, è in programma l’evento itinerante di divulgazione scientifica Un Pozzo di Scienza, che inizierà a febbraio 2017. In tutti gli istituti di ogni grado di istruzione per i quali il Comune di Ferrara ha sottoscritto con Hera l’adesione, è previsto l’arrivo di Riciclandino, il progetto educativo che trasmette ai ragazzi e alle loro famiglie i principi della sostenibilità nella gestione dei rifiuti urbani, del loro corretto conferimento e del valore delle raccolte differenziate.

Itinherario invisibile: le visite reali e virtuali agli impianti
Dopo il successo dello scorso anno torna anche Itinherario Invisibile, il ciclo di visite, anche virtuali, delle classi (dai 9 ai 18 anni) ai principali impianti gestiti da Hera, durante le quali gli alunni possono vivere da vicino la gestione di servizi importanti per i cittadini. Lo scorso anno le visite hanno coinvolto oltre 1.900 studenti.

Sul sito web gli “Educational box”, con idee per tutti i docenti
Per tutti i docenti, soprattutto per quelli che non riusciranno ad accedere ai laboratori, Hera ha previsto gli “Educational box” sul sito www.gruppohera.it/scuole: veri e propri contenitori di notizie, dispense, argomenti, link e curiosità che potranno essere utili a creare autonomamente un percorso di approfondimento con i propri alunni.

Gagliano: “E’ un dovere educare i giovani al rispetto per l’ambiente”
“Da sette anni, ormai, Hera dedica la sua attenzione e il suo impegno al mondo della scuola con La Grande Macchina del Mondo, testimonianza concreta della nostra fiducia negli insegnanti e nelle famiglie, che rivestono l’importante ruolo di primi formatori di una coscienza civile e ambientale nei ragazzi – commenta Giuseppe Gagliano, Direttore Centrale Relazioni Esterne del Gruppo Hera – Le attività messe in campo da Hera, multidisciplinari e trasversali a tutte le fasi dell’età scolare, guardano al futuro dei nostri giovani e si avvalgono di tecnologie al passo con i tempi. Del resto – aggiunge Gagliano – è quello facciamo quotidianamente anche nel nostro lavoro, investendo in soluzioni all’avanguardia per essere sempre più efficienti”.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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