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Da Organizzatori

Un gradito ritorno a Ferrara, il 4 settembre arrivano The Bankrobber, che ci faranno ascoltare il nuovo album in versione elettro-acustica, all’interno della rassegna Do You Live Me? Acoustic Summer 2019, evento a cura di Massaga Produzioni, presso il Circolo Black Star.
Sull’onda della recente uscita del vinile bianco di “Missing” (con l’inedito “My Revolution”), la band ha da poco ultimato il “Missing Euro Tour 2019”, con oltre trenta date in tutta Europa attraversando, Germania, Olanda, Belgio, Francia, Svizzera, Spagna, Repubblica Ceca, Polonia, Inghilterra e Olanda

Evento 04 Settembre presso Circolo Arci Black Star
www.facebook.com/events/462685824587503
Inizio concerti ore 21:30. Ingresso gratuito riservato ai soci Arci.

The Bankrobber
Con “Missing” (Vrec/Alka Record Label/ Audioglobe) la band ha completato la svolta internazionale del proprio sound con forti richiami a Killers, Arctic Monkeys, Biffy Clyro e tutta la British New Wave del nuovo millennio passando definitivamente alla lingua inglese dopo gli esperimenti in italiano degli esordi. La doppia voce di Giacomo e Maddalena, fratello e sorella nella vita, arricchiscono il progetto. L’artwork del disco è stato creato dall’artista Laurina Paperina, disegnatrice e pittrice di fama internazionale mentre l’album vede la produzione artistica di Massimiliano Lambertini e Michele Guberti (Argento, Balto, Angelucci) nello studio Freedom Recording Studio a Ferrara.
The Bankrobber devono il loro nome all’omonima canzone dei Clash. La formazione attuale è composta da Giacomo Oberti (voce e chitarra) e Maddalena Oberti (voce e tastiere) e gli amici Andrea Villani (basso e cori) e Neri Bandinelli (batteria). Dopo la vittoria a Rock Targato Italia nel 2009 la band inizia a suonare in tutta la penisola con continuità. Nel 2012 entrano a far parte del disco “Le Canzoni ai Testimoni” di Enrico Ruggericon la loro versione del brano “Senorita” duettando con il celebre cantautore. Nel 2014 arriva l’esordio in italiano con l’album “Gazza Ladra”. Nel 2015 la band pubblica due singoli tra cui la cover di Elvis Presley“Always on my Mind” e “Good Road to Follow” mentre nel 2016 arriva il primo EP in inglese “The Land of Tales” da cui sono estratti i singoli “Childhood” e “Pier39” (segnalati da Mtv New Generation). A fine 2017 esce “Closer” primo singolo estratto da “Missing” in uscita a Febbraio 2018 per Vrec/Alka Record Label, prima coproduzione delle due etichette indipendenti (distribuzione Audioglobe). Dal disco vengono estratti anche i singoli “Afraid” e “A Good Guy With A Gun”. A fine 2018 esce la versione in vinile di “Missing” in edizione limitata color bianco con l’inedito “My Revolution”. facebook.com/TheBankrobber | instagram.com/TheBankrobber

The Bankrobber – Closer (Official Video) https://youtu.be/VsAxHlX4Jqw

Per essere sempre aggiornati sui concerti, gli eventi e leattività di Massaga Produzioni: www.massagaproduzioni.it – www.instagram.com/massaga_produzioni – www.facebook.com/massagaproduzioni

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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