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Da: Segreteria Generale Comune di Comacchio

Rischio idraulico e costiero I-Storms Project Transnational Network Conference

L’esercitazione “Costa 2019” che si svolge oggi (21 settembre) sia nel territorio del Comune di Comacchio che presso altri comuni della costa romagnola, s’inserisce nel contesto del progetto europeo I-Storms (Integrated Sea Storm Management Strategies), essendo stato riconosciuto come evento di livello internazionale.

Il progetto, finanziato dal Programma europeo Interreg V-B Adriatic Ionian (Adrion), si propone di promuovere la cooperazione tra le diverse organizzazioni di protezione civile transnazionali per sviluppare strategie comuni per la salvaguardia dell’area Adriatico-Ionica dalle emergenze delle mareggiate, attraverso la condivisione delle conoscenze, dei dati e delle previsioni meteo-marine. Si intende così migliorare la capacità di allertamento, arrivando a definire delle linee guida e una strategia a scala di bacino.

Le finalità di questa esercitazione sono rivolte alla prevenzione del rischio idraulico e del rischio costiero. Lo scopo principale di questa giornata è quello di migliorare la capacità di risposta del sistema di protezione civile regionale e transnazionale, rispetto ad eventi calamitosi quali mareggiate e piene fluviali.

Diversi gli obiettivi che oggi verranno testati, tra cui:

– Mettere in campo azioni opportune a seguito dell’emissione di un’allerta per criticità idraulica, costiera e
stato del mare (in fase previsionale) e di notifiche di superamento delle soglie idrometriche,
– Definire e testare le procedure di gestione del rischio costiero utili per l’aggiornamento della pianificazione
di protezione civile nella gestione del rischio di mareggiate nell’area Adriatico-Ionica,
– Individuare le modalità più funzionali ad una corretta e tempestiva informazione alla popolazione ed alle
associazioni di categoria,
– Verificare le criticità attualmente presenti sulla costa, tenendo conto degli interventi di protezione civile,
attraverso un sopralluogo congiunto dei tecnici degli Enti Locali e delle strutture tecniche regionali,
– Testare la procedura di gestione delle segnalazioni di danni conseguenti ad un evento calamitoso oltre alla
raccolta delle informazioni durante le fasi esercitative ai fini di migliorare il sistema di allertamento.

Il Comune di Comacchio è protagonista di questa esercitazione, che si svolge tra Comacchio e Porto Garibaldi in prossimità di via Marina, attivando tutti i propri canali interni e la rete di protezione civile del territorio, tra cui l’Associazione di Protezione Civile “Trepponti”, che fornisce un prezioso contributo logistico durante le operazioni. Commenta il Sindaco Fabbri: “Quella in corso è un’attività di prevenzione ed esercitazione riconosciuta a livello europeo, è di fondamentale importanza per il nostro territorio, perché se è vero che condizioni meteo e calamità non sono prevedibili, sono al contrario concepibili piani sempre più efficaci e dettagliati di protezione civile che, operazioni come questa, aiutano a costruire. Voglio ringraziare tutti i volontari che oggi sono sul campo, per l’impegno profuso ed il senso civico dimostrato.”

Tra le attività e gli strumenti che questo progetto si intendono sviluppare, oltre alla stesura delle linee guida e alla definizione della strategia per il miglioramento delle capacità di allertamento e intervento, vi sono la creazione di un atlante delle mareggiate, una piattaforma informatica per l’aggregazione di dati e un’applicazione per telefoni cellulari e tablet per un facile accesso alle informazioni e ai messaggi di allertamento. È prevista, infine, l’istituzione di un tavolo permanente di discussione a livello di bacino Adriatico-Ionico per valutare annualmente sviluppi e strumenti relativi alle tematiche del progetto.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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