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Comunicato stampa Ascom Ferrara.
La XIII edizione di “Automotostoriche in Centro Storico” a Ferrara promosso da Officina Ferrarese, Ospitalità Estense con il supporto di Ascom Confcommercio ed il patrocinio del Comune:
Sabato 29/05 ore 14,30 Auto,Biciclette, Moto e Trattori d’epoca in Centro Storico,
Ore 18,30 Sfiata di Auto e Moto in piazza Trento Trieste,
Domenica 30/05 ore 9.00 Trattori d’epoca in piazza Castello.
 
E siamo al tredicesimo traguardo: sabato 29 e domenica 30 maggio è il momento dell’edizione 2021 della manifestazione “AutoMoto Storiche in Centro Storico” a Ferrara che raccoglierà 130 vetture (dagli anni ’30 fino agli anni ’90), in rappresentanza di 35 marchi internazionali in esposizione dalle ore 14.30 di sabato nel salotto del centro storico della città estense. Esposizione che verrà completata in serata dalle ore 18,30 (sempre del 29) dalla tradizionale parata delle auto e delle moto – che si svolgerò nel rispetto dei protocolli sanitari – attorno al Listone.
“Automotostoriche – spiega Riccardo Zavatti, Presidente dell’Officina Ferrarese – è il primo vero segnale della riapertura. Abbiamo lavorato tantissimo, in stretto contatto con l’amministrazione, per realizzare una delle manifestazioni che, nel calendario dei ferraresi, non può mancare. Le richieste di adesioni sono sempre tantissime, sebbene per via delle limitazioni per il contenimento del contagio abbiamo dovuto limitare la possibilità di partecipazione. Una partecipazione che tuttavia sarà piuttosto nutrita di autovetture posizionate nel salotto più esclusivo della città. Un vero e proprio tuffo nella storia dell’automobilismo”
Dalla storia al futuro: un evento sempre più green e sostenibile e che vedrà anche l’esposizione di modelli ibridi e elettrici.
Tra i partners storici Ascom Confcommercio Ferrara che aggiunge con il suo Presidente provinciale Giulio Felloni: “Un fine settimana che è sempre più all’insegna dell’auspicato ritorno alla piena normalità. E’ il momento di riprendere, seppure in piena sicurezza, il programma degli eventi potenziando l’accoglienza a Ferrara. Un modo per attrarre visitatori in città e rimettere in moto il circolo virtuoso tra arte, cultura , eventi, shopping e turismo” conclude Felloni tra i primissimi presidenti del prestigioso Club.
Dal canto suo Filippo Orlandini – fondatore di Ospitalità Estense – aggiunge: “Un’edizione anche questa che riusciamo a realizzare tra mille difficoltà e che ora più che mai rappresenta la ripartenza. Automotostoriche quest’anno punta , grazie agli sponsors, il suo faro al mondo green con le auto ibride ed elettriche con modelli che rappresentano le nuove frontiere del settore automotive”.
A portare il saluto dell’Amministrazione comunale gli Assessori Matteo Fornasini ed Angela Travagli che hanno voluto sottolineare ad una voce: “E’ un grande onore tornare a ospitare nella nostra città una manifestazione prestigiosa che fa di Ferrara una delle piazze più belle d’Italia. Senza dubbio la qualità che il Club del Motorismo Storico Officina Ferrarese offre ai ferraresi e ai turisti che giungono interessati alla manifestazione, è di primissimo livello. Ed è proprio su questo punto che vorremmo concentrare la nostra attenzione. Quella del prossimo fine settimana sarà una delle prime grande manifestazione di piazza che si svolge in città: un’occasione che noi vogliamo interpretare in ottica di ripartenza e di parziale ritorno alla normalità. Ferrara Rinasce non è per noi solo uno slogan, ma un obiettivo concreto, che passa anche da queste prestigiose rassegne”
E dalle auto ai mitici trattori. la cartolina della manifestazione verrà completata dall’esposizione nella giornata di domenica (in piazza Castello ) dalle macchine agricole – presente in conferenza Marco Garbellini, Presidente del Gruppo Trattoristi Ferraresi – che sono le necessarie ed ammirate coprotagoniste all’evento ritagliandosi una sempre maggiore fetta di consensi nel pubblico di tutte le età, incuriositi dalle dimensioni di questi colossi meccanici.
Anche l’edizione in arrivo vedrà la possibilità di partecipare al tradizionale concorso fotografico (regolamento su automotostoricheferrara.it) oppure condividere i propri ricordi sui Social con hashtag #automotostorichefe2021.
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PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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